Ma c’è veramente un giudice a Berlino? Certo che c’è. Di giudici è pieno il mondo. Anzi, dirò di più, siamo tutti giudici. Chi è che si tira indietro se c’è da giudicare qualcosa o qualcuno? E non c’è bisogno di essere laureato in legge per poter dire la propria opinione su un fatto, semplice o complesso che sia. Gli italiani sono 60 milioni di allenatori di calcio? No, sono 60 milioni di giudici in grado di dire ciò che pensano su qualsiasi questione. E’ per questo che si accapigliano in continuazione. Chi doveva vincere a Sanremo?
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L’Italia è in questi giorni inondata di splendide immagini di Matteo Renzi. Una sua foto in cui appare molto bello su uno sfondo azzurro, con sorriso ammiccante e camicia aperta senza cravatta. Le stazioni dei treni sono tutte renzizzate ed anche gli autobus. Se volete attraversare la città vi dovete beccare il sorriso luminoso di Matteo Renzi. E’ chiaramente un poster che fa parte di una campagna elettorale. Sopra c’è scritta una sola frase “AL CENTRO CON RENZI”. Ma c’è anche un link, “matteorenzi.it”, caso mai uno volesse approfondire. E allora andiamo ad approfondire.
E’ diventato uno sport nazionale. Praticato da tutti. Non c’è più nessuno che non dica che tra destra e sinistra non c’è più differenza. La canzone di Giorgio Gaber (canzone piuttosto brutta a dire il vero) si chiedeva che cosa è di destra e che cosa è di sinistra. Come dire che è ridicolo pensare che il bagno è di destra e la doccia è di sinistra. E invece no. Ve lo assicuro. Io so per certo che chi fa il bagno è di destra e che fa la doccia è di sinistra.
Gianni Baget Bozzo l’aveva fatta veramente grossa. E’ vero che tutta la sua vita era stata un continuo attaccare la Chiesa perché era troppo di sinistra. E lui era stato più volte punito. Gli era stata vietata la messa in pubblico e poi era stato addirittura sospeso a divinis. Ma quando sostenne pubblicamente che Forza Italia era nata grazie allo Spirito Santo, fu troppo. Tarcisio Bertone, vescovo di Genova, lo trattò malissimo.
“Non so come dire”. “Non si possono usare due pesi e due misure”. “Bisogna fare un discorso di un certo tipo”. “Il mondo è bello perché è vario”? Odio i luoghi comuni, le frasi banali. il parlare tanto per parlare. Arnaldo Forlani una volta disse: “Potrei parlare ore senza dire niente”. Lui lo rivendicava con coraggio. Ma moltissimi italiani, giornalisti, scrittori, politici lo fanno senza accorgersene. È più forte di loro. Perché dire con poche parole comprensibili quello che si può dire con molte parole oscure?
I giornali, e anche i giornalisti, gli editori, gli editorialisti non hanno la mia stima incondizionata. Ormai chi mi conosce, e anche chi mi legge, voi compresi, lo ha capito. Una volta era diverso. Il mondo della comunicazione era più serio e più credibile. Adesso gli articoli non danno le notizie, i titoli non corrispondono agli articoli, i giornalisti sembrano più preoccupati di soddisfare gli editori che i lettori. Le pagine sportive sono pagine di poeti e di tifosi. Gli editoriali sono incomprensibili. Le pagine di esteri sono simili alle cronache delle corride.
Fra qualche settimana arriverà l’estate, la gente si riverserà sugli arenili di tutta Italia e il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint dovrà affrontare di nuovo l’eterno problema: le donne musulmane potranno tuffarsi in acqua e nuotare indossando il bourqa? L’anno scorso, gli ultimi giorni di luglio, fu molto dura. Scrisse: “Chi viene da realtà diverse dalla nostra ha l’obbligo di rispettare le regole e i costumi”. Immagino che le regole fossero quelle che, in Italia, obbligano le donne a spogliarsi il più possibile per non offendere il buon gusto. E per “costumi” penso che la sindaca intendesse dire il bikini, il tangai e il topless.
C’è una categoria di persone che mi fa impazzire. Sono quei giovanotti che giunti appena appena al di là della pubertà, si trovano a essere osannati dalle folle, con un conto in banca stratosferico. Essendo ancora molto lontani dalla maturità, alcuni di loro sputtanano i milioni guadagnati (parlo di euro, non di vecchie lire) affidandoli a trafficoni che promettono guadagni favolosi e che poi scappano col malloppo. Altri li disperdono in imprese fallimentari. Non pochi si dedicano al gioco d’azzardo che per loro non solo è d’azzardo ma è anche vietato. Quindi giocano, ma di nascosto. Rovinano le loro famiglie ma non lo dicono a nessuno.
L’età del bronzo, poi l’età del ferro, poi l’età della luce. Questa è l’età del falso. Le cose false sono molto più di quelle vere. Le bugie non sono una invenzione moderna. Ci sono sempre state. Dicevano bugie anche gli antichi romani. Ma le fake news sono esplose con l’esplosione dei web, di internet e soprattutto dei social. Ho sempre sostenuto che i social sono la versione digitale del Bar Sport. Dareste mai fiducia ai frequentatori dei Bar Sport?
Avete presente i bugiardini? Sono quei foglietti contenuti nelle scatole dei farmaci sui quali sono stampate le istruzioni per l’uso. Le dosi, le controindicazioni, i rischi, le allergie, insomma tutte quelle cose che dovrebbero aiutarci a guarire e in alternativa impedirci di morire. Voi riuscite a leggerle? Io no. Forse perché sono vecchio e sono, come tutti i vecchi, piuttosto debole di vista. D’altra parte le medicine sono molto spesso destinate ai vecchi quindi le case farmaceutiche dovrebbero prestare attenzione alla “leggibilità” delle istruzioni per l’uso.