Il Cancro è pazzo. E’ molto lunatico e qualcuno a volte lo scambia per rincoglionito. Un giorno è pazzo di felicità il giorno dopo è in depressione spinta. Il suo umore cambia secondo alcune alchimie interne incomprensibili e anche secondo il tempo. Le condizioni atmosferiche lo condizionano moltissimo anche quando non gli accentuano l’artrosi e il cimurro. Per questo gli uomini del Cancro impazziscono per avere il giornale fin dalla mattina presto. Prima lettura: l’oroscopo. Seconda lettura il meteo. Terza, eventuale, lettura: lo scoppio di una nuova guerra mondiale. Malinconico e allegro, ridanciano e piagnone il Cancro non sa decidersi mai su che cosa vuole. Erano del Cancro famosi faraoni e terribili dittatori. Non riuscirete mai ad afferrare un Cancro, ma anche lui ha difficoltà a definirsi. La professione perfetta per un Cancro è l’attore. Gli permette di piangere quando è allegro e lo obbliga a ridere nei momenti di maggior tristezza. L’ideale per un Cancro è avere vicino a sé una persona molto fidata che lo sorregga in tutti i momenti di difficoltà. Ma ci vuole una persona anche molto paziente perché vivere con un Cancro è una tragedia. Il suo bisogno di affetto è drammatico e se si accorge di non averne abbastanza vi strapazza e vi annienta. E se non riesce a uccidervi, diventa nevrotico. Amare un Cancro è impossibile. Ma anche odiarlo è difficile. Il Cancro, se lo conosci lo eviti. Chiedi sempre ai nuovi amici: «Sei un Cancro?» Se risponde di sì, scappa. Se non fai in tempo, cerca di fartene una ragione perché in fondo il Cancro nella sua imprevedibilità è affascinante. Quando ama è un amore. Gli piace fare regali ed è anche molto generoso. A volte approfitta di questa sua fama di imprevedibilità per torturare chi gli sta vicino tanto per vedere fino a che punto può tirare la corda. Ma quando se ne dimentica ritorna simpatico e divertente. Usa spesso la bugia ma solo a fini scientifici. Vuole vedere se riesce a fregarvi. L’unica difesa, quando si incontra un Cancro, l’attacco. Ditegli: «Sei Cancro? Anche io sono Cancro». Lui sa che cosa vuol dire e scappa. Se non scappa, piano B. Comportatevi anche voi da Cancro. Si stuferà prima lui. Quando esagera proponetegli un viaggio avventuroso. Il Cancro li odia. Preferisce passare le vacanze in località tranquille e magari a casa. Il Cancro è uno di quei cittadini insopportabili che dice: «A Ferragosto Milano è bellissima». E vi costringe a orrende e accaldate settimane sudaticce per le quali c’è solo un antidoto: passare ore all’interno di un centro commerciale con l’aria condizionata a palla. Sioluzione obbiettivamente molto fresca ma una notgevole rottura di coglioni. Però non insistete troppo a proporre al Cancro vacanze eccitanti. Il Cancro è attaccatissimo alla famiglia. C’è il rischio che vi dica di sì e poi si presenti con tutti i suoi parenti. La famiglia di un Cancro è composta generalmente di tanti Cancro. E non vi sto nemmeno a dire. Il Cancro è esponenziale. Due Cancro fanno cinque Cancro. Cinque Cancro fanno venti Cancro. Nell’aereo più pazzo del mondo erano tutti Cancro. Noè, quando invitò tutti sull’Arca di Noè per salvarli dal Diluvio Universale disse: «Tutti a bordo, tranne i Cancro». Il Cancro sopravvive solo se ha una mamma buona, una mamma che gliele dia tutte vinte. Stessa cosa con la moglie, deve stare a casa a cucinare, a preparare il bagno al suo maritino. Se per caso vi nasce un figlio Cancro siate spietati. Botte fin da piccolo. Educazione severissima. Metodo «alettosenzacena». E se vi chiama il Telefono azzurro, ditegli: «Avete tutte le ragioni ma provate a tenerlo voi una settimana». Il Telefono Azzurro dirà: “Ma perché, è un Cancro?”. “Sì”. “Picchiate, picchiate duro!” Il Cancro è pigro. Il massimo godimento lo prova quando si siede e guarda il tramonto. Vacanze preferite: sdraio e ombrellone, possibilmente sempre lo stesso ombrellone, sempre lo stesso bagno, sempre la stessa spiaggia. Il Cancro è un grande amatore. Però è eccitabilissimo. Se guarda la pubblicità di Intimo di Carinzia può avere orgasmi multipli. La ragazza che si lamenta dei pruriti intimi la usa come video porno. La sua zona erogena è quella parte del corpo che va dagli alluci ai lobi delle orecchie. Praticamente tutto.
E’ da un po’ di tempo che non si dibatte più sulla possibilità di intitolare una via a Bettino Craxi. Sembra ieri quando Alemanno, sindaco di Roma, ci provò e fu sconfitto. Ma anche a Sala, sindaco di Milano, non è andata meglio. Ci sono stati momenti in cui era diventato uno sport nazionale. In Sardegna, addirittura, a Loceri, un sindaco socialista riuscì a varare “piazza Bettino Craxi” ma poi arrivò il Pd e ribattezzò la piazza: piazza degli emigranti. E già si limitò. Poteva anche chiamarla piazza dei latitanti. Vediamo di fare il punto. Quante vie e piazze e viali si è guadagnato Bettino Craxi? Una a Montegranaro, che finisce in via Sandro Pertini, una a Sesto San Giovanni (che lo definisce anche “statista”), una a Ragusa, perpendicolare a via Palmiro Togliatti. E poi a Lissone, a Rieti, ad Aulla, a Lucca. Il sindaco di Grosseto rivendica di essere stato uno dei primi a dedicargli una piazza. Non è facile fare l’elenco completo perché molte città avrebbero voluto e non ci sono riuscite, come Cagliari, Melfi, Galatone e Firenze. Allora l’idea di oggi è questa. Vogliamo fare lo stradario Craxi? Conoscete qualche via Craxi? Qualche vicolo Craxi? Qualche lungomare Craxi? Io, nel mio piccolo, tempo fa lanciai l’idea di una tangenziale Craxi. Ma capisco: qualcuno forse l’avrebbe presa per una provocazione.
Scrivono alcuni che non si riconoscono nelle caratteristiche dei segni che vado diffondendo. Bene, sappiano che la colpa è loro. Vogliamo mettere la percezione che ognuno ha di sé con l’esattezza scientifica dell’oroscopo? L’ho già detto molte volte, l’astrologia è una scienza esatta non come la fisica o l’astronomia.
Qualcuno mi chiede anche se i ritratti astrologici valgono anche per le donne. No. Quelli pubblicati finora sono solo per gli uomini. Ma le donne non si arrabbino. Alla fine partiamo con tore, gemelle. acquarie, sagittarie et ultra. Basta attendere.
L’uomo Gemelli è un ficcanaso e un incostante. È anche un po’ imbroglione e molto bugiardo. Si sospetta che anche Pinocchio fosse un Gemelli. Se lo becchi in flagrante ti dice: «Non avevi il diritto di sapere la verità». Oppure peggio: «Che cos’è reale? Che cos’è falso?» Oppure peggio ancora: «L’oggettività non esiste». Bara alle carte ma bara male e si fa sempre beccare. È anche un po’ doubleface. Ama le donne ma si chiede: perché non gli uomini? Critica i corrotti ma non paga l’Iva. Predica l’onestà e pratica la piccola truffa. Non dice mai quello che pensa e ha una buona dose di ipocrisia. È immaturo ed è un pessimo partner. Una donna che si innamora di un Gemelli è una sfigata. Il Gemelli non solo ha il tradimento facile ma non si tiene nemmeno un cecio e racconta subito tutto, sia agli amici sia alla sua stessa donna, dalla quale vuole comprensione. Mette le corna e chiede a sua moglie di parlare con l’amante. È il tipico voltagabbana e la sua frase preferita è: «Ho bisogno dei miei spazi». Dice sempre: «Solo i cretini non cambiano idea». La frase più cretina del mondo. Anche se sta con Jennifer Lopez può tradirla con una cozza. Non si comporta così perché ha una grande opinione di sé ma proprio perché è superficiale. Stare con un Gemelli è un supplizio che vi farà guadagnare il paradiso. È curioso come una capra. Vede tutti i film prima che escano. Sa, con almeno un mese di anticipo, che il protagonista di una telenovela morirà. Ma le sue curiosità durano pochissimo. Perché il Gemelli è fondamentalmente un coglione che se ne frega di quello che succede. Vuole solo dimostrare di essere il più fico di tutti. Il Gemelli è il peggior segno dello zodiaco. Ci sono Gemelli consapevoli che si fanno cambiare la data di nascita esattamente come il commendator Cazzone si è fatto cambiare il cognome. Nessuno è mai riuscito a capire le ragioni della sua più profonda idiosincrasia: i traslochi. Il Gemelli non sopporta l’idea di cambiare casa, di impacchettare i libri, di riempire gli scatoloni, di far scendere gli armadi dalle finestre. Odia le spiegazioni, forse perché a forza di dire bugie non conosce più la verità. Perciò dice sempre: «Ne parliamo domani». Sembra che fosse un Gemelli il primo uomo che beccato nudo a letto con l’amante nuda mentre si esibiva in una sei giorni di sesso selvaggio, disse la celebre frase: «Cara non è come sembra». Il Gemelli giocherella, corteggia, cincischia, cazzeggia. Non si impegna. Odia i programmi. Se lei dice «Che facciamo questo week end?», il Gemelli scappa e torna lunedì. Il tempo libero lo intende proprio alla lettera. È un cacadubbi. Prima di prendere una decisione vuole sperimentare tutto. Esce con la racchetta da tennis ma va a giocare a pallone. Parte per le Maldive ma arriva a Rimini. Anche quando dice: «Deciso» è molto probabile che cambi idea. Ama vacanze da intellettuale, divertenti, mai fermi un giorno. Musei, rovine, mostre, catacombe, concerti, templi, mercatini etnici, città d’arte. Unico pregio: non è noioso, è un grande parlatore e racconta storie che risultano tutte inventate anche al primo superficiale controllo. A letto si presenta sempre con un libro erotico. Mai con videocassette porno (secondo il Gemelli sono roba da macellai). Il Gemelli lo fa strano. O in luoghi strani. Non nella vecchia Fiat 500 dove amano farlo tutti gli ex sessantottini, o sul tavolo da cucina, come è tipico di tutti i cinefili. E nemmeno sull’ascensore in movimento, cosa possibile solo in un ascensore di Manhattan (e comunque sempre di sveltina si tratta). Se trovate una coppia che sta fornicando, come solo i ricci sanno fare, sotto il palco di un comizio mentre sta parlando Giovanardi, avvicinatevi e senza imbarazzo chiedete: «Gemelli?». Lui, sicuramente, vi risponderà: «Come hai fatto a indovinare?». A questo punto, però, non andate a dirlo a Giovanardi. È giusto in ogni caso che sappiate che al Gemelli farlo strano e in luogo strano non piace più di tanto. Lo fa solo per raccontarlo agli amici. Molto vicino alla bisessualità, il Gemelli è molto tentato non dai gay ma dai machi. Quando va a letto la sera si arrovella nel dubbio: «Se prima o poi tutti lo fanno, perché non farlo subito?» Il Gemelli è un pensatore intelligente e veloce. Dal prossimo vuole molto ma non è disposto a dare niente. Traduzione: è un avarissimo figlio di puttana.
Propongo un giuramento collettivo. Che nessuno parli più di Fabrizio Corona. Sinceramente, ormai ha sfracassato gli zebedei. LI ha sfracassati tanto. E che adesso abbia annunciato che vuole andare in Ucraina e porre termine, in maniera definitiva e in gloria, al suo passaggio in questo mondo terreno, è una notizia che ci lascia disperatamente indifferenti. Questo è il senso del giuramento. Mai più Fabrizio Corona. Mai più. A me dispiace per questa tegola che arriva sul capo del coraggioso popolo ucraino ma non farò nulla perché Fabrizio receda dal suo proposito di raggiungere l’eroica Kiev e andare a disturbare della gente che, come direbbero i francesi, ha già i suoi cazzi. Quindi dimostriamo al mondo che noi abbiamo il coraggio e la forza di dimenticare il campione del mondo di sfracassamento, l’uomo che ormai ha quasi completato il giro del mondo dei reati possibili. Lasciamolo nella sua definitiva ricerca della gloria. Anche lui ha il diritto all’oblio.
Il Toro si considera perfetto ed è quindi noioso e abitudinario. Passa tutto il giorno a programmare il futuro. Pensa solo a guadagnare. Spende cifre al Superenalotto. È tirchio e dà poco di sé. Crede di essere romantico ma non ha mai fatto un regalo decente alla sua bella. Per non parlare della moglie. Ovviamente in amore è fedele ma solo perché il tradimento è poco programmabile. Tradisce solo con una donna che abbia lo stesso nome della moglie o della fidanzata. E lo stesso colore dei capelli. Così, per non fare confusione. È sempre convinto di essere bellissimo e pieno di fascino. Quindi in amore punta in alto. Cerca donne belle, sexy, intelligenti e di successo. Quando per combinazione ne conquista una, è in difficoltà perché non regge il passo. Per il Toro amare vuol dire possedere. Se lei, per strada, incontra George Clooney e si volta a guardarlo, il Toro pensa subito che sia una poco di buono. Non vuole nemmeno che esca con le amiche. Non le fa vedere il film che vuole in tv. Non la fa rispondere al telefono. Non la manda ad aprire la porta. Non vuole che parli in pubblico. Stranamente di questo segno è Vittorio Sgarbi. Si tratta sicuramente di un errore. O le stelle quella notte erano ubriache, oppure la mamma lo ha denunciato con qualche mese di ritardo. Stranamente nel sesso il Toro ha fantasia, anche troppa. Ogni tanto, nonostante la sua gelosia, cerca di convincere la sua donna a fare passi audaci, tipo amore in tre, ma se la sua donna dice: «Sì, ci sarebbe un mio amico a cui piace», lui si tira indietro perché non è quello a cui pensava. Per il Toro amore a tre significa lui con due donne. Una donna con due uomini per il Toro è perversione. Il Toro fa lasciare il lavoro alla sua donna. Quando la sua donna lascia lui, lui si chiede: «Come mai?» Lei generalmente gli risponde: «Perché sei deficiente». E lui risponde: «Ma io ti amo». Risposta deficiente. Il Toro è così perché il papà e la mamma lo trascuravano da piccolo, lo lasciavano a casa da solo e non gli compravano i giocattoli. A tavola il Toro è uno spettacolo. Mangia per il gusto di mangiare. Si siede e comincia a sentenziare. Commenta ogni piatto e ogni vino come se parlasse della Gioconda. Convinto che mangiare sia un’arte, non si accorge che di opera d’arte in opera d’arte supera i cento chili. I Toro, per la maggior parte, sono obesi. Il tempo libero il Toro lo dedica soprattutto a se stesso. Odia i giochi di squadra e cede solo se può comandare. Prepara le vacanze con precisione maniacale, si porta dietro cinque valigie ed è la disperazione dei compagni di viaggio. In questo è peggio dell’Ariete. Non ammette di aver sbagliato strada nemmeno quando con gli sci da fondo ai piedi si trova davanti alla tonnara di Mazara del Vallo. Le vacanze sono in ogni caso, per il Toro, un’angoscia. Lui vorrebbe passarle a casa, con il suo tè, la sua poltrona, la sua radio dove ascolta Radio 3 (Fahrenheit). Se proprio deve andare, sceglie le terme, la campagna, i park hotel. Non gli piacciono le feste e le cene, se non quelle in cui sa prima chi c’è e che cosa si mangia. Se fuma, non vuole che altri fumino. Se non fuma, costringe i fumatori a uscire sulla terrazza anche d’inverno e nella tormenta. Sul lavoro è oggetto di lazzi per l’ordine assoluto della sua scrivania, che pulisce con l’alcol tutte le mattine, vietando a chiunque di poggiarvi le mani. Con le passeggiate di Immanuel Kant la gente regolava gli orologi. Kant era Toro. Ed erano Toro alcuni fra i più noiosi pensatori moderni: Freud, Wittgenstein, Kierkegaard e Marx. La coppia Toro-Tora è di una noia mortale. «Vuoi uscire caro? No, vero?» «No, caro, stiamo tanto bene a casa.» A volte gli amici chiamano i pompieri perché non li vedono per mesi. Essendo entrambi tirchi, spesso lasciano eredità fantastiche ai figli.
Alla fine di luglio di quindici anni or sono due gay vennero beccati in flagranti effusioni dalle parti del Colosseo. Si difesero dicendo che si stavano semplicemente baciando. I carabinieri dissero: “No, quello non si chiama bacio. Avevano i pantaloni calati. Quello si chiama sesso orale”. Chi aveva ragione? Non lo sappiamo. La parola dei carabinieri contro quella dei due giovanotti. Ebbi l’impressione che la parola dei carabinieri valesse di più. Ma non era questo il problema. Un po’ di omofobia, comunque, si sentiva, a prescindere dalla versione vincente. Il problema che vorrei porre è il seguente: perché tutti i giornali, tutti, cominciarono a dibattere se fosse consentito o meno a due uomini di baciarsi in pubblico? Che cosa c’entrava? E’ evidente che è legittimo che due uomini si bacino in pubblico. Ma non era questo che i carabinieri avevano contestato ai due gay. I carabinieri sostenevano che i due gay stavano facendo davanti al Colosseo quello che Clinton faceva sotto la scrivania dello Studio Ovale. Il dibattito che doveva partire era quindi il seguente: è consentito fare sesso orale davanti al Colosseo? Oppure: è più credibile un gay o un carabiniere? Oppure: come si fa quando non ci sono testimoni? Oppure: se due eterosessuali avessero fatto sesso orale davanti al Colosseo, i carabinieri sarebbero intervenuti? Invece come al solito i quotidiani partirono per la tangente e cominciarono a discutere di ciò che non era in discussione. Ma è veramente così difficile essere rigorosi nelle discussioni?
L’Ariete è un capoccione. Non solo. E’ anche un temerario. Se siete Ariete, datevi una calmata. Le donne che per disgrazia fossero fidanzate con un Ariete non si facciano infinocchiare dalla loro apparente generosità. Gli Ariete fanno una cazzata dietro l’altra e trascinano chiunque nel baratro perché non vogliono mai essere soli quando precipitano. Gli Ariete sono totalmente incapaci di fare le scelte giuste lasciandosi guidare dalla prudenza e dalla riflessione. Se la tirano da artisti con la scusa che erano Arieti Van Gogh, Leonardo e Raffaello e pensano che tutto sia loro dovuto. Ma dimenticano che è Ariete anche Lady Gaga, il che azzera tutto. Quando incontrano un ostacolo si innervosiscono e cercano di superarlo abbattendolo, convinti che all’ultimo momento l’ostacolo si sposterà. Una volta caduto l’Ariete è un piagnone. Ha bisogno di continue coccole ed è insopportabile quando si sente abbandonato. Vuole essere sempre lui a decidere, dal cinema alle vacanze. Nemmeno di fronte al cagotto più inesorabile ammetterà di aver sbagliato ristorante. Se volete convincere un Ariete dovete ingannarlo, fargli credere che non volete la cosa che volete. L’Ariete comincia sempre molte cose e non ne porta a termine una. Dispersivo come una cicala, antipatico come un muflone, pigro come un bradipo. L’Ariete è convinto di avere sempre ragione, discutere con lui è inutile tempo perso. E’ talmente presuntuoso che quasi sempre perde di vista l’obbiettivo principale. Le battaglie nelle quali spende le sue migliori energie sono sempre o quasi sempre battaglie inutili. Ovviamente pensa di essere molto bello e per convincersene fa di tutto, palestra, pilates, yoga, taekwondo. Se volete abbattere un Ariete senza usare armi, ditegli che è leggermente ingrassato. Anche perché per lui è facile ingrassare. Mangia come un maiale.(csf)
Che ne dite di scrivere una bella lettera al direttore del vostro quotidiano preferito? La lettera ve la suggerisco io. Prendete appunti: “Caro direttore, volevo informarti che il carattere con cui vengono composti gli articoli del nostro giornale è troppo piccolo ed io fatico a leggerlo. Che ne dici di ingrandirlo così che anche io possa leggerlo senza affaticarmi gli occhi?”
Ma non basta. Scrivere anche al vostro medico di fiducia. La lettera è questa: “Caro medico di fiducia, che ne dici di scrivere le ricette con una calligrafia leggibile visto che sei pagato per prenderti cura della mia salute e il mio farmacista dice che non capisce un cazzo di quello che scrivi? Scrivere in maniera leggibile è una questione perlomeno di buona educazione”.
Ma non basta. Prendete i bugiardini delle medicine che assumete per sopravvivere a questa vita infame e scrivete alla azienda che le produce. Così: “Cara azienda farmaceutica, le indicazioni che allegate alle medicine da voi prodotte sono scritte in un carattere talmente piccolo che sono costretto ad usare la lente di ingrandimento per scoprire le controindicazioni, le dosi, i rischi, insomma tutte le cose che dovrebbero impedirmi di morire. Che vi costa farle scrivere con caratteri più grossi?”
Fatelo. Non servirà a nulla. Ma il giorno che morite potete fargli causa.
7 DICEMBRE 2011. Nel nostro blog pubblicai un assaggio del libro che avevo scritto sull’oroscopo. E che avevo chiamato “Stelle bastarde”. Perché bastarde? Perché non dicono la verità. O meglio, gli oroscopari non dicono mai la verità per accattivarsi la simpatia dei lettori. Io feci una opera di controinformazione pubblicando gli oroscopi veri. Perché, come tutti sanno, l’astrologia è una scienza esatta, non come la fisica o l’astronomia. Ecco quindi un assaggio dell’oroscopo della Vergine.