Ci sono delle pubblicità divertenti e delle pubblicità odiose. Non è una considerazione sciocca come si potrebbe pensare di primo acchito. Perché tutte le pubblicità dovrebbero secondo me essere divertenti. Se non sono divertenti può succedere come succede a me quando mi imbatto in una pubblicità odiosa: cambio canale. Subito, al primo frame. Quando vedo per esempio quel ragazzino che sbatte per terra il suo cellulare e corre per casa strillando, a me viene in mente come prima cosa che ha dei genitori pessimi e poi che debbo subito trovare il telecomando per liberarmi di lui e del mio Iphone. E invece mi piace da morire quella pubblicità delle Golia in cui c’è l’orso che viene risucchiato dalla finestra e piomba a sedere sul divano insieme al padrone di casa. Quando arriva l’orso io rimango rapito e non stacco gli occhi dal televisore forse sperando che ci sia un altro episodio della serie. Ci sono pubblicità che ti fanno odiare il prodotto ed altre che ti fanno venire la voglia di correre a comprarlo. Ed ecco l’idea. Perché ognuno di noi non segnala i suoi odi ed i suoi amori? Comincio appunto io. Odio Iphone. Amore Golia. A voi. Chissà che non ne nasca un indice di gradimento della pubblicità.
Una ventina di anni fa Fabrizio Carbone, mio amico, ex collega a Panorama, frequentatore molto assiduo di questo blog, uomo molto attento alle politiche ambientaliste tanto da passare metà dell’anno in una casetta su un lago finlandese, scrisse un post che conteneva questa frase in relazione a come venivano puniti in Finlandia gli automobilisti che superavano i limiti di velocità:
Multe per eccesso di velocità? Sono rare in Finlandia perché c’é molto autocontrollo. Ma se succedesse ecco il punto: si paga a seconda del reddito. Il poliziotto che ti ferma per strada ti chiede la tua carta dove risulta chi sei, che fai e soprattutto quante tasse paghi. Se sei un super ricco paghi una multa che non se la dimenticheranno neppure i tuoi eredi. Se sei un pensionato al minimo (1500 euro al mese) paghi pochi euro.
Perché dico ciò? Perché secondo me questo è un principio giustissimo. Secondo me tutte le multe per contravvenzioni al codice della strada dovrebbero essere proporzionali al proprio reddito. Parcheggi in divieto di sosta? Sai che cosa ti frega se sei un milionario di pagare una multa di qualche euro. Anzi lo consideri quasi il pagamento di un diritto di parcheggio. Ma se devi pagare due o tre mila euro cominci a pensarci la prossima volta. Stessa cosa se passi col rosso, se vai in direzione vietata, se guidi sulla corsia di emergenza. Pensate che bello: le casse dello Stato rimpinguate da coloro che non sanno essere ligi alle leggi. Conversione ad “u”? Cinquemila euro di multa se guadagni cinquemila euro al mese. Sorpasso vietato? Diecimila se sei presidente della Fiat. Un sogno.
In questi giorni giro a caso per il blog. Una miniera di ricordi e di cose divertenti. A partire dal 1 ottobre 2001. Mi sono imbattuto in questo giochino segnalato da tale Valeria. Un giochino, proprio un giochino. Ma io sono un ragazzo semplice. Ed ho riso.
Ti ho visto ieri che uscivi il cane per pisciarlo, triste triste. Capisco che ci hai il patè d’animo per la guerra, di fronte a ‘stè cosè restiamo tutti putrefatti, ma non vorrei che sodomizzassi il tutto; capita anche a me di sentire come un dolore in mezzo allo sterco, come che avessi fatto troppo bidi bolding, quando che sento parlare gli ambientalisti islamici, e mi arrivano certe zampate di caldo…come sotto i raggi ultraviolenti. Spesso ci si deve fermarsi e darsi una rifucilata, come Tomba dopo che vinceva uno Slavo Gigante, e siccome che anche l’ottico vuole la sua parte, (a proposito, ho saputo che da vicino ci vedi bene ma da lontano sei lesbica) diciamo chiaramente che rispetto a questi arabi siamo agli antilopi, perchè sono solo degli animali, che vivono allo stato ebraico. Ora spezziamo un’arancia in favore della pace, è inutile piangere sul latte macchiato, dobbiamo anzi unire l’utero al dilettevole, evitando però di darci la zuppa sui piedi!!! Tu hai studiato molto, ma io sai sono un’auto di latta, ho iniziato affliggendo i manifesti, quando c’era peluria di operai, ma ora vivo bene, anche se non ho le piume di stronzo per farmi aria. Da vecchio non voglio più essere di sgombro a questo mondo, e quando che muoio mi faccio cromare.