Sarei più tranquillo se Muin Masri la smettesse di sognarmi. Comunque mi ha risposto:
Caro vecchio mio, ho sentito di buon’ora la mamma a Nablus, ecco le sue testuali parole: “Il tuo vecchio amico può scegliere tra 30 giorni di digiuno, piantare 30 alberi, dare da mangiare a 30 poveri oppure liberare 30 uccelli. Trattandosi di un cristiano, però, c’è un sconto amicizia di 15 su tutte le opzioni”. Tutto sommato mi sembra che ti sia andata bene. Per me, invece, niente da fare, mi aspetta un anno senza il caffè del mattino! Fai buon sogni e copriti bene.
Ieri Muin Masri mi ha detto che mi ha sognato e che sua madre che vive a Nablus ha interpretato il sogno intimandomi di non tagliare più legna per un anno. Ho risposto a Muin, preoccupato, anche se Muin mi ha rassicurato che sua madre non ci becca mai:
Ieri ho ricevuto una interessante email da parte di Muin Masri. Molti di voi lo ricorderanno. E’ stato uno dei blogghisti più assidui del nostro blog. Era molto affezionato a me, ed io a lui. Venne perfino a trovarmi a Lavarone e passammo una splendida serana in una baita insieme a Michele Serra, a Camilla Lunelli, Giovanna Zucconi e tanta altra bella gente. Vi dico questo perché voglio dirvi che mi fido di lui. Ecco la lettera che mia scritto:
Caro vecchio mio, stanotte ho fatto un sogno strano; a pensarci bene, tutti i sogni sono strani. Avevo letto un tuo articolo che raccontava di una collina che stava bruciando e minacciava il piccolo e incantevole paese sottostante. Nella realtà la prima parte del sogno s’interrompe qui perché mi sono alzato per fare la pipì, sai com’è, la prostata! Quando mi sono riaddormentato ho ripreso a sognare: ero lì a guardare la collina che fumava. Ad un certo punto la diga in cima alla collina è crollata portando via tutto quello che si trovava sulla sua strada: alberi, animali, case e persone, te compreso. Per fortuna, oltre al danno materiale, nessuno è morto. A questo punto entra nel sogno Laura: eravamo seduti al ristorante a guardare le macerie, io le stavo raccontando il disastro dall’inizio, quando ci hanno portato i caffè: si erano presentati 4 tipi che mi impedivano di alzare la tazzina per bere. Mi ero alzato per parlare con loro, ero parecchio più alto del solito, toccavo quasi il soffitto, ma nessun dei 4 voleva discutere, mi fissavano, ringhiavano e basta. Qui il sogno finisce perché mi sono svegliato e di brutto. Caro vecchio mio, di solito, quando faccio un sogno strano telefono alla mamma a Nablus per chiederle spiegazioni. Ecco le sue testuali parole: “…. Certo, un sogno strano, davvero strano. Non conosco il tuo vecchio amico per sbilanciarmi, ma dirgli di non tagliare la legna in collina per un anno. Tu, invece, niente caffè, per un anno…. i quattro tizi dovrebbero essere i cavalieri dell’apocalisse, forse…”. Caro vecchio mio, la mamma di solito non ci azzecca mai, ma nel dubbio il caffè del 31 sarà l’ultimo per me; inoltre spero che tu abbia legna tagliata a sufficienza per tutto il prossimo anno.
Buone feste…. e nel dubbio non ti leggerò più per un anno!
Oggi stavo spaccando legna sul bisuolo davanti ad un paesaggio stupendo: Lipari sotto il sole. Mia moglie mi è venuta vicino e ha detto: “Ma che cosa c’è di meglio che lavorare davanti a questo paesaggio sotto il sole? Io ho avuto un attimo di perplessità. “C’è qualcosa di meglio che spaccare la legna davanti a questa meravigliosa Lipari sotto il sole. C’è riposare davanti a questa meravigliosa Lipari sotto il sole”. Ho smesso di spaccare legna e mi sono sbracato su una sedia sdraio davanti a questa meravigliosa lipari sotto il sole.