Ma non basta. Leggete quello che ha scritto Matteo Salvini su Facebook. «Via legge Fornero e spesometro, giù tasse e accise, taglio degli sprechi e spese inutili, riforma della scuola e della giustizia, legittima difesa, revisione dei trattati europei, rilancio dell’agricoltura e della pesca italiane, Ministero per i disabili, pace fiscale fra cittadini ed Equitalia, autonomia e federalismo, espulsione dei clandestini e controllo dei confini”. Non notate qual cosa? Che fine ha fatto la flat tax che la faceva da padrona nei programmi della Lega? E’ scomparsa anche lei insieme al reddito di cittadinanza che la faceva da padrone nei programmi del M5S? Potenza della voglia di governare!
Gente, devo segnalare una scomparsa. Intervistato da Emanuele Buzzi per il Corriere della Sera, Luigi Di Maio, ha elencato le “priorità”: taglio delle tasse, superamento della legge Fornero, welfare per le famiglie, lotta alla disoccupazione giovanile. Non vi pare che manchi qualcosa? Non vi pare che sia scomparso il reddito di cittadinanza? Non vi pare che le “priorità” del M5S stiano sempre più assomigliando al programma della Lega?
I grillini dicono che una cosa sono le presidenze delle camere e una cosa è il governo. Vuoi non credere ai grillini? Però poi purtroppo per loro esistono gli archivi. Avete letto il bel pezzo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera? Gian Antonio è uno che ricorda. E ricorda proprio Roberto Fico che diceva: “Il M5S è un altro mondo rispetto a Salvini. Non faremo mai un accordo sulle poltrone”. Poi aveva anche detto: “Caro Salvini, tra il M5S e la Lega la distanza di visioni, idee e contenuti è siderale”. E un anno fa, ad un Giorno da Pecora, aveva anche detto: “Salvini è una persona scarsamente cresciuta”.
Se tanto mi dà tanto, il governo leghisti-grillini è già cosa fatta.
Maria Elisabetta Alberti Casellati (dopo che Silvio Berlusconi aveva rischiato di scatenare le terza guerra mondiale impuntandosi sul nome di Paolo Romani e dopo che Matteo Salvini aveva rischiato di scatenare la terza guerra punica tradendo Silvio Berlusconi e tirando fuori dal cappello il nome di Anna Maria Bernini, e dopo che Silvio Berlusconi aveva deciso che bisognava fare la pace e aveva ritirato la candidatura di Paolo Romani e dopo che Matteo Salvini aveva deciso di abbandonare al suo destino Anna Maria Bernini) Maria Elisabetta Alberti Casellati, eletta finalmente presidente del Senato per mancanza di altri candidati, ha detto nel suo discorso di insediamento rivolta ai senatori: “ La scelta che avete compiuto eleggendo per la prima volta una donna alla presidenza di questa assemblea…”
La scelta? Senatrice, ha proprio detto la scelta?
Era mio padre, Giuseppe Sabelli Fioretti, giornalista sportivo negli anni venti. La partita era italia-ungheria, esattamente novanta anni fa. Dribbling, rai due (ore 13,30) gli dedica un ricordo oggi. Ciao papà.
“Io faccio ciò che ho sempre sognato di fare, sono famoso come giornalista, come conduttore televisivo, come scrittore, come uomo di teatro, mi sono pure tolto la soddisfazione di andare a Sanremo, sono stato l’unico in Italia ad aver intervistato Roger Waters nel 2017: quando hai raggiunto questi traguardi, quando hai questa fama, fai qualche soldo e non sei manco un cesso – per cui la gente dice “Scanzi deve essere uno pieno di donne”, ed è vero, sono uno che la vita se la gode – è ovvio che ci sono tanti che rosicano”
Andrea Scanzi intervistato da Rollingstones
Che cosa vuol dire avere a disposizione (“ad uso esclusivo”) un’automobile, con benzina pagata, assicurazione pagata, manutenzione pagata e due autisti? Io, se me lo avessero chiesto, avrei risposto che l’auto doveva essere usata “esclusivamente” da colui al quale era stata concessa. Problema non da poco se si pensa che l’auto in uso esclusivo costa allo Stato, cioè a noi, 750 euro al giorno, secondo quanto ho letto sui giornali. Ma il giudice che è stato indagato dal suo collega Paolo Jelo per aver dato in uso la macchina alla moglie, per le compere, per i viaggi, per le vacanze, ha detto che riteneva che l’aggettivo esclusivo volesse dire che poteva farne l’uso che voleva. Problemi di lessico oltre che di etica. Ma vediamo chi era la moglie. Era, anzi è, un avvocato di sinistra, ex consigliera comunale di Milano (il marito invece è un ex avvocato di destra, diventato giudice costituzionale). Vabbè, vuoi vietare a una moglie di andare a fare la spesa con la benzina pagata dagli italiani? Ecco però magari sorprende un po’ scoprire che l’avvocato di sinistra moglie del giudice di destra ha discusso in un pubblico convegno, soltanto qualche mese fa, dell’abuso di potere nelle relazioni fra uomo e donna nei luoghi di lavoro. Meritevole che l’avvocato di sinistra si sia preoccupata dei diritti di genere delle donne ma sarebbe stato bello che si fosse preoccupata anche dei diritti degli uomini, in genere, di non vedere sperperati i soldi delle loro tasse.