Il sedicente capogruppo ezio esamina la situazione del salar della laguna de chaxa
Cena nel deserto
Ezio, il sedicente capogruppo, e Barbara, la diversamente alta.
La sorella
Facciamoci riconoscere
L’anfiteatro della valle della luna
Aspettando il tramonto
Arriviamo a San Pedro, paesino che sembra africano, negozietti di artigianato, ristorantini, alberghetti. Tutto è costruito in adobe, che non è niente di cibernetico, è fango mischiato a paglia. Il deserto dell’Atacama è lungo 1200 metri, come se l’Italia fosse tutto un deserto. Noi partiamo subito per la Valle della Luna, senza nemmeno riposare un attimo perché il viaggiatore ha da soffrire. La Valle della Luna è una specie di canyon tutto coperto di bianco che non è neve(se fosse neve sarebbe Courmayeur) ma sale. Argilla coperta di sale e formazioni di roccia singolare. Come le tre marie, alla fine del canyon, che adesso sono due marie perché un pirla di turista tempo fa voleva farsi una voto a cavalcioni di una maria e l’ha rottamata.
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Abbiamo fatto una scommessa fra noi sei. A chi perde più cose prima della fine del viaggio. Conduce per adesso Annalia, mia sorella, con tre punti. Ha perso in partenza, ancora a Malpensa, lo zaino mentre faceva il chek in. Gliel’ho ritrovato io. Poi ha perso la carta di imbarco. E poi una terza cosa che non ricordo. Io mi sono perso in albergo. A Santiago. Ci sono altre perdite, ma tutta roba ritrovata. Come il biglietto della metropolitana a Milano che ha perso Floriana e non riusciva più ad un uscire dalla stazione. Vabbé, rimane il fatto che io non riuscirò mai a capire perché nel mondo anglosassone c’è l’ufficio oggetti “lost and found” mentre in Italia c’è l’ufficio oggetti smarriti. Smarriti e basta. Bene, fine delle riflessioni filosofiche.
CILE TRE : UN GIORNO TUTTO QUESTO
La cosa più importante quando si arriva a Santiago del Cile è scoprire quale sia il vino migliore. E’ il Carmenere. Rosso, L’abbiamo preso subito la prima sera in un ristorante elegante e ci siamo sputtanati 50 euri la bottiglia, ma valeva. Era alla fine di una visita della città un po’ faticosa dopo una giornata passata su taxi, treno, aereo, pullmino. Viaggiare è una fatica e dovete compatirmi. Veramente faticoso divertirsi. L’altra cosa da fare appena si arriva a Santiago è trovare una sim. Io ho trovato la sim ma non funziona in compenso ho comprato un routerino e quello funziona. Come stare a Centocelle.