da Piovono Rane (http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/)
“Ho letto l’intervista a Pietro Bussolati sull’Hp e mi sono convinto che nel pacchetto in offerta a 25 euro “tessera Pd più biglietto Expo” in effetti non c’è nessuna cattiva intenzione.
E lui è in perfetta buona fede.
Pensa veramente, onestamente, limpidamente che la tessera di partito sia un prodotto da piazzare, con coupon, regalini e promozioni. Come quella dell’Esselunga.
Mi dispiace per lui, alla fine: per il sistema cognitivo che ha in testa. Mi dispiace, umanamente, per chi ragiona così. Probabilmente oggi è pure contento della risonanza avuta dalla sua iniziativa. Che tristezza.
E non è con felicità né con polemica che oggi devo citare lo scrittore Aldo Nove, che ha commentato il tutto in poche, semplici e definitive parole: «Il renzismo è una caricatura cheap del berlusconismo».
A SALINA NON SI FA CHE PECCARE
A Salina questo è il periodo giallo. Gialli in basso i fiori dei rapuddi, poco più su le ginestre e in alto le euforbie. Di fronte a casa mia, Lipari, all’ora del tramonto, diventa un pezzo delle Dolomiti. Su, da Paolonoci si vede un po’ di Vulcano e tanta Etna coperta di tanta neve. Cielo come sono fortunato! Piano piano di fronte a me tutto diventa profondo blu, ma a tre livelli di profondità. Mi è arrivato il libro di Massimo Fini e comincerò a leggerlo. A Santa Marina c’è il sindaco agli arresti domiciliari perché accusato di essersi appropriato di soldi a lui affidati da due vecchiette. A Malfa, dall’altra parte dell’isola, un parroco vive ore di angoscia perché una signora messinese lo accusa di averla sedotta e abbandonata. La signora non se ne è stata con le mani in mano. Lo ha denunciato e gli ha ridotto l’automobile a pezzi a forza di sassate. Ha commentato il sindaco di Malfa, Salvatore Longhitano: “Per noi è un bravo sacerdote e i fedeli lo vogliono bene. Certo è un uomo. Siamo adulti. Si può peccare…”. Chi è senza peccato scagli la prima pietra. La signora di Messina ha scagliato la prima, la seconda e la terza pietra.
I GIORNALISTI E I LUOGHI COMUNI
L’uso di frasi scontate e banali è molto frequente sui giornali italiani. Una delle più usate è: “La città è sotto shock”. Un fatto di cronaca nera un po’ più cruento del solito è sufficiente per far partire lo shock. Un pazzo spara contro un tram? “La città è sotto shock”. Generalmente sono i mitra che sparano all’impazzato a mettere sotto shock il giornalista e gli fanno scrivere che “la città è sotto shock”. Naturalmente non è vero. Se fosse vero che la città è sotto shock, chiuderebbero i cinema, i ristoranti, le balere. Non si va a mangiare la pizza quando si è sotto shock. Dietro un dolore di facciata e un viso contrito che non si nega a nessuno, la gente in linea di massima se ne frega. E giustamente: non si può essere addolorati e sotto shock per tutti gli omicidi che avvengono ogni giorno. Possiamo essere sotto shock per la morte di un parente, di un amico, di un vicino di casa. Possiamo essere sotto shock se la tragedia avviene sotto i nostri occhi. Ma la vita è così ed i giornalisti hanno bisogno di immagini forti e ne hanno bisogno in fretta, prima che la pagina chiuda. Ma esistono anche le eccezioni. I giornalisti bravi. Quelli che pensano prima di scrivere. Quando l’altro ieri quel pazzo ha ucciso a palazzo di giustizia il giudice, l’avvocato e il socio ho pensato: “ecco che parte lo shock, Milano sotto shock, la Lombardia sotto shock, e, perché no?, l’Italia sotto shock”. Ma sono andato a leggere Piero Colaprico. Lui, giornalista di buon senso e accurato, ha scritto la cosa giusta: “Centinaia di persone sono sotto shock”. Finalmente. Grazie Colaprico.
OGNI TEMPO HA IL SUO FASCISMO
“Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di esprimere ed attuare la sua volontà. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col terrore dell’intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l’informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l’ordine, ed in cui la sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti.” (Primo Levi, Un passato che credevamo non dovesse tornare più, Corriere della sera, 8 maggio 1974)
POI DICE CHE UNO SI MONTA LA TESTA
rai news: Alla cerimonia, a cui hanno presenziato il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini e il presidente dell’Anm Claudio Sabelli, hanno partecipato ..
NATALE CON I TUOI, L’AMORE A PASQUA CON CHI VUOI
Muin Masri
A Pasqua, e come ogni anno, di solito dormiamo fino a tardi, poi facciamo colazione abbondante, dopodiché andiamo a passeggio da qualche parte e intrusi e tempo permettendo riusciamo anche a ricordare il nostro primo e vero incontro. Quest’anno è andata così: ci siamo svegliati verso le ore 07:00, niente lavatrice anche se era un giorno di risparmio energetico e poi là fuori non c’era il sole, abbiamo finito colazione alle 10:45, e dopo aver sistemato gli avanzi delle uova di Pasqua in un unico contenitore stile Ikea siamo andati a fare una bellissima passeggiata con l’ombrello in una minuscola città dell’arte a cielo aperto, Torre Canavese. Una breve sosta alla Trattoria Dei Passeggeri per una tazza di camomille e gelato, la tv trasmetteva la Regina delle classiche o se preferite l’Inferno del Nord, la Parigi-Roubaix. Avrei voluto prendere un’altra tazza di camomille ma qualcuno mi fece ricordare che siamo senza soldi, eh già, ho dimenticato il portafoglio a casa e nessuno era disposto a farmi credito. Là fuori continuava a piovere timidamente e forse anche dentro di me. L’allegra locomotiva gitana o se preferite l’Intifada del Nord, e dopo avere ammirato e disturbato la quieta dell’incantevole paesaggio, si è divisa: i grandi, tra virgolette, sono a andati a trovare nonni e fidanzati, noi adulti, tra virgolette, siamo tornati a casa in compagna della più piccola, e dopo averla sistemata davanti ad una montagna di sorpresine da montare e al suo nuovo dvd, siamo scesi in garage per celebrare il vero senso della Pasqua. I nostri cugini tedeschi sono bravi a fare automobili ma la VW Up! non è per niente comoda a motore spento!
Silvia Palombi
A Pasqua ho subito le ingiustizie meteorologiche, sicuramente attivate dal MRS (Movimento Risorgimento Sud) che hanno ridotto Palermo (dove sto da un po’ e rimarrò un altro po’, a una landa grigia e algida del nord Europa. quindi sono stata a casa, e ho passato Pasqua tra cibo e libri spostandomi dal divano al tavolo e Pasquetta identica se non per il cibo che invece è stato monacale irrorato da quasi tre litri d’acqua. Bello eh? Oggi Museo etnografico Pitré e nei prossimo giorni vado a Acquedolci da amici. Il 16 torno al nord. Serve altro?
MA CHE TRISTEZZA.
Questo è il grafico degli accessi al blog dell’ultimo mese. Una fiammata nella settimana scorsa e poi, più o meno, solito tran tran.
CONFESSIONI PASQUALI
Che cosa avete fatto a Pasqua? Io ho tagliato moltissima legna. Ho giocato moltissimo a burraco. Non ho lavorato per niente. Ho dormito tanto. Ho bruciato moltissime sterpaglie. Ho mangiato moltissimo. La glicemia ha avuto il suo gran da fare. E adesso mi accingo a partire per Salina. Insomma una bella Pasqua. Voi che cosa avete fatto?