Un nero di Saratoga viene rapito e trascinato nel sud razzista . Ne subisce di tutti i colori. Frustate, frustate, frustate. Prende talmente tante frustate che alla fine vince l’Oscar. Niente altro da dire. Niente a che vedere con Django (csf)
Si chiama, credo, teatro dell’improvvisazione. Simone è andato ad impararlo a New York. Poi è tornato in Italia e l’ha insegnato ad altri. Adesso, insieme a loro, alla sua classe, lo mette in scena. La faccenda si svolge così: Simone ed i suoi invitano due attori a fare un monologo su un tema che viene suggerito, lì per lì, dal pubblico. Alla fine del monologo Simone ed i suoi cominciano ad improvvisare sugli argomenti tirati fuori dai due monologhisti. Detta così sembra una colossale cazzata. Invece no, è una cosa molto bella e si ride come matti. Tutti i giovedi alle 21, al Douze di Trastevere, via del Cipresso 12. Prenotare perché è sempre pieno come un uovo. Questo giovedi una dei due monologhisti è la Sora Cesira.
Un giovane signore in carriera si separa e da quel momento suo figlio non è più lo stesso. E’ difficile spiegare che cosa gli succede e come si trasforma. Vi basti sapere che diventa uno stronzo fottuto. Il papà, la cui carriera nel frattempo va a farsi fottere (ma non per colpa del figlio stronzo), cerca di capire come fare per avere un figlio più o meno normale ma oppresso dai sensi di colpa non ne becca una. Il figlio rimane stronzo e non si capisce se soffra nel sentirsi stronzo o goda nel fare soffrire il papà. Poi arriva una principessina azzurra e tutto sembra volgere per il meglio. Ma dio li fa e poi li accoppia e anche la principessina ha forti percentuali di stronzaggine. Il papà però riprende fiato. “Scazzi” si chiama il libro scritto a quattro mani, due del papà dello stronzo e due dello stronzo stesso. Un libro che, come avrete capito, non ti lascia indifferente. Rimani lì, inebetito, incerto se telefonare al papà per porgergli una spalla su cui piangere oppure piangere tu stesso oppure entrare nelle pagine del libro per prendere a calci in culo lo stronzo. Un libro molto bello che però non ti viene la voglia di leggere la seconda volta. Una basta ed avanza.
da Muin Masri
Prima che l’uccellino di Matteo si sveglia alle sei e trenta, l’uccellino di Hollande ha già indossato il casco integrale per la terza volta. Prima che l’uccellino di Matteo si mette in carica, l’uccellino di Obama ha già spiato tutto il pianeta terra. Prima che l’uccellino di Matteo guarda l’alba fuori dalla finestra, l’uccellino di Assad ha già bruciato tutta la Siria. Prima che l’uccellino di Matteo saluta “buongiorno mondo”, l’uccellino di Putin ha già cancellato mezza Ucraina. Prima che l’uccellino di Matteo hashtaga “#italiastaiserena”, l’uccellino della Merkel ha già fregato i risparmi di mezza Europa. Quando l’uccellino di Matteo annuncia “siamo al lavoro”, l’uccellini di Solibello e Ardemagni sono già in sella al motorino e di ritorno a casa e, quello di Mentana ha già finito il telegiornale della sera. Quando l’uccellino di Matteo si mette in vola “verso una nuova Europa”, l’uccellino di Silvio, già stanco di fare il giro di tutte le procure della Repubblica, cinguetta “vengo anche io!”. Quando l’uccellino di Matteo canta “orgoglio italiano per La grande bellezza”, l’uccellino di Dario a quell’ora vola sopra Pompei offesa. Prima che il gallo canti: “So figo mi guardo allo specchio e sorrido”, le galline di Mimmo hanno già fatto le uova e, Hollande, Obama, Assad, Putin, Merkel, Slivio, Dario, Solibello, Ardemagni e Mentana hanno altro per la testa: un mondo da sorvolare o portare a spalle.
C’è gente che perde tempo con l’Economist e il NYT…
da Romeo Cantoni
Caro Sabelli Fioretti, etc., etc., tu sai che mi sei simpatico anche se ti dipingi la faccia con il verde a destra…..anche se hai sempre nicchiato e quindi ti sei perso ormai irrimediabilmente i pizzoccheri di mia moglie che non c’è più…ma Franceschini non ha fatto a tempo a sedersi alla scrivania che il muro gli è crollato addosso….dai, un po’ di tolleranza…..in quanto a Bondi, beh, con tutta la mia buona volontà non riesco proprio nemmeno a pensarlo….sai, ha scritto persino delle poesie d’ amore per il berlusca….
Se le case di Pompei crollano il ministro della cultura deve dimettersi. Lo diceva Franceschini chiedendo le dimissioni di Bondi, ministro della cltura. Adesso Franceschini è ministro della cultura. Non si può non notare il grande aplomb di Bondi che tace.
Non per fare il politicamente corretto. Ma non sarebbe stato meglio se l’Oscar Sorrentino avesse taciuto la sua passione per un calciatore che lo stato italiano considera uno dei più gravi evasori fiscali del momento? (csf)
Barbara Spinelli, Andrea Camilleri. Moni Ovadia si presenteranno alle elezioni europee per la lista che si inspira ad Alexis Tsipras, il leader della sinistra radicale greca diventata secondo partito ellenico. Stupendo. Non vi nascondo che la lista mi affascina e mi intriga. Potrebbe mettere d’accordo tutti i dispersi della sinistra italiana rimasti senza punti di riferimento. Ma… Ma Barbara Spinelli, Andrea Camilleri e Moni Ovadia se venissero eletti non andrebbero al parlamento europeo. Perché? Non si sa. “Se eletti lasceremo il nostro posto al parlamento a candidati che più di noi hanno le energie e le competenze. Peccato. Anche Spinelli, Camilleri e Ovadia considerano gli italiani degli esseri inferiori che hanno bisogno di specchietti per le allodole. Voto Camilleri ma in realtà voto Mario Rossi. Non è una bella maniera per partire.
Il Milan ha perso, la Roma ha dato l’addio allo scudetto, la Lazio ha vinto e la Fiorentina ha perso. Dio esiste. (csf)