da Gianni Guasto
Qualcuno, su questo Blog, lo chiamava “Commissario D’Avanzoni”, per quel suo viziaccio di fare domande scomode al Potere più arrogante e protervo che la Repubblica Italiana abbia mai conosciuto dalla sua fondazione. L’idea di paragonarlo a un questurino (che, tra parentesi, è un mestiere importantissimo), poteva venire soltanto a chi, tra i giornalisti, apprezza i pennivendoli e i fabbricatori di dossier. Invece D’Avanzo, in questa triste stagione nella quale tra tanti ottimi giornalisti si mischiano spioni e sgherri travestiti da cronisti, si ergeva al di sopra di tanti altri, ostinatamente determinato a produrre informazione al servizio della verità (con la “v” minuscola) nel nome del diritto all’informazione. Ci mancherà.
da Massimo Mai
Finalmente, dopo le terribili notizie economiche corredate dal silenzio asoluto del Pres. del Cons. qualche buona notizia mi risolleva il morale. Se mai avrò bisogno di sbrigare una pratica presso il ministero della Semplificazione invece di andare a Roma mi basterà andare a Monza, e se per caso vedendo il ministro Calderoli sarò trascinato in una discussione trascendendo e dovessi finire a processo, grazie all’ultima modifica, potrò citare come testimoni tutti i cittadini di Monza, anzi della Lombardia, certo che prima o poi la prescrizione arriverà. Sono soddisfazioni, mi aumentano le tasse, però fanno in modo di impedire che si possa avere giustizia.
da Giorgio Goldoni
Sulle strade è una battaglia continua tra le due e le quattro ruote. I centauri, incuranti di divieti, impartiscono lezioni stizzite agli automobilisti: è nato il filosofeggiare da semaforo, la ramanzina da senso unico, e qualche volta ci scappa il morto ad infrangere il mito della invulnerabilità dei centauri.
da Vittorio Grondona – Bologna
Il Senatore Sandro Mazzatorta della Lega Nord difende il suo si e quello del suo partito alla fiducia posta sulla legge “Carolina Lussana” (Lega Nord) sul processo lungo, favorevole come sempre agli interessi del premier. Il Senatore è parlamentare da tre anni e 91 giorni, è quasi sempre presente in Parlamento (96,69% dove la media è 79,60%) ed ha votato a favore di tutte le leggi chiave a votazione palese del governo Berlusconi. Bravo, quindi?… In sostanza, tornando alla suddetta legge, dice che la stessa è uguale all’art. 111 della nostra Costituzione, pertanto chi vota contro rinnega tale articolo. Il Senatore Maurizio Gasparri afferma fra l’altro la medesima cosa. Un governo davvero singolare, passa il tempo a fare leggi urgenti copiando il testo dalla Costituzione e sulle stesse pone pure la fiducia… Beato chi ci crede!
da Claudio Urbani, Roma
E’ noto il conflitto di interesse belusconiano e l’uso privato delle risorse italiane da parte sua e delle sue aziende. Questo è l’ennesimo scandalo che si sta preparando a perpetrare.
Che ci fa Berlusconi nel Governo? Una volta, almeno, parlava, e parlava tanto, ora per raccontare barzellette, ora per dire che i magistrati sono tutti delle emme, ora per dire che lui piace tanto alle donne. Ma ora appare sempre cupo e silenzioso, e sempre a fianco di qualcuno: ora Bossi, ora Tremonti o Alfano. Mai una volta che dica qualcosa, o che abbia l’aria di non pensare soltato ai cavoli (neri) suoi. Sembra quasi diventato la spalla di qualcuno, ma non come le spalle celebri tipo Gianni Agus o Ciccio Ingrassia, che quelli si muovevano e come. A volte sembra persino una statua di sale, imitazione che saprei fare anch’io. Quanto guadagnano le statue di Governo?
L’idea dei Ministeri a Monza nei quali si entra soltanto con la camicia verde, a salutare le effigi di Bossi e Alberto da Giussano appese alle pareti, suona sinistramente come un suicidio politico. Se si rinuncia a governare il Paese, sia pure ridotto a una sua parte, asserragliandosi in un luogo fittizio con i fondali di cartapesta, allora ogni prospettiva politica è morta. Più che alla secessione, questa trovata assomiglia a un Truman Show strapaesano, buono a raccontarla solo a pochi fedelissimi perché non se ne vadano.
da Dan Galvano, Basilea
Subito dopo gli attacchi, in molti, e principalmente i soliti Il Giornale e Libero, hanno insistito sull’idea di un attacco qaidista, mandando tutto in stampa. Un classico. Pavlovianamente è partito il ritornello “dagli-al-negro-mussulmano”. Salvo poi scoprire che il killer assomiglia piu’ ad un loro (e)lettore. Che beffa.
da Carla Bergamo
Ma che bravi! Visto che gli USA e le potenzicchie europee sono impraticabili, ecco che i coraggiosi uomini della guerra santa (si fa per dire?) se la prendono con paesi come la Norvegia che non rompono i tabari a nessuno, salvo dare ospitalità e lavoro a un bel po’ di stranieri. Posso dire che sono indignata, oppure scopriamo che pure la Norvegia ha i suoi fantasmi nell’armadio? Io ne dubito e rimango indignata. Sempre più evidenziando che, oltre ad averne le tasche piene dei “religiosi”, ho le tasche strapiene di chi li finanzia (si, perchè mettere bombe qua e là non è che costa niente, vero? Qui prodest?)
Al Sen. Tedesco, che tra breve godrà le meritate vacanze sotto un ombrellone o fra le cime innevate, si consiglia, quale lettura estiva, “L’Apologia di Socrate”, di Platone. E’ la storia di un processo condotto ingiustamente contro un uomo innocente (veramente, dal momento che aveva il vizio di scassare i cabasisi agli Ateniesi con sciocche questioncelle morali, innocente fino a un certo punto) il quale professava la bislacca idea che alle leggi (e quindi ai giudici) bisogna obbedire sempre e comunque, a meno che non ti costringano a commettere empietà. Infatti, affrontò serenamente la morte, rifiutando la fuga che i suoi amici gli avevano preparato. Ma è roba che ha duemilacinquecento anni: molto vecchia, come ognuno può vedere.