da Vincenzo Rocchino, Genova
… che piuttosto incazzati, minacciano di fare mancare al governo di B, è volta esclusivamente alla nomina di almeno 4, 5 sottosegretari; ognuno di loro è attentissimo alle mosse dell’altro. Si marcano a vista. Guai se qualcuno di loro venisse nominato all’insaputa dell’altro…Come si vede l’armonia regna sovrana!
da Roberto Pellicciari – Reggio E.
“Vai del zio e dicci che te vieni con me” m’a dét ‘na volta me nòna, quand me era céc. E po’, rivolta al frutaròl arivée in dal cùrtil cun al so’ furgòun: “Sà, noi ci parliamo sempre italiano così quando vadi a scuola si trova molto più meglio”. Alòra stà mo’ a sintìr Sabél Fiurétt: l’an dòp a sun andée a scòla e al maéster, quand me a scrivìva i “pensierini”, al sgnéva in ròss bein calchée, tant da sbusìr al fòi: “locuzione dialettale”. E po’, inesoràbil, al metìva quàter come vòt. A’ vòi te crèd, cun i precedéint ed me’ nòna e seinsa bisògn ed ciàmer in causa Lorenz e la so’ teoria ed l’ “imprinting”. Adès che quei d’la Lega i pretenden ed druvér al dialét a scola, me a ciaparès semper òt, nòv, dès e forse anca la lode. Vaca che rògna, a sun propia née in un tèimp sfighée, anc se alòra, in gìr, gh’eren meno nìgher e teròun.
Voto disgiunto. Votate chi volete. Votate anche il partito peggio che c’è. Ma la preferenza a Pisapia! Capito testoni? (csf)
da Carla Bergamo, S. Paulo
Pierluigi, quello del “Io sono qua”, ha detto che non si doveva fischiare La Russa… perché disturbare? La Russa fischiato, sará che gli porta via un paio di voti? Non credo. Ma non è questo il punto. Il punto è che quando leggo o ascolto queste esternazioni bersaniane, o fassiniane, o dalemiane eccetera eccetera, mi viene letteralmente da piangere. Devo dire qualcosa di più? Per esempio, come mai un italiano su due non saprebbe per chi votare? O che solo il 40 percento vorrebbe nuove elezioni? Ossia, il sessanta percento degli italiani pensa che è inutile andare a votare, sono tuti uguali, tutti amorfi, tanto vale risparmiare quei soldi. Il 12 maggio è il giorno della stanchezza cronica. Sembra fatto apposta.
da Gianni Guasto
25 Aprile 2011: è venuto il momento di cancellare ogni memoria, di abolire la democrazia, di azzerare la Costituzione (cattocomunista), di cancellare il Diritto e i Diritti, di instaurare la Satrapia. Tutto ciò per salvare Berlusconi dalla galera. Vi pare poco?
da Massimo Mai
Il Presidente del Consiglio ripete a ciclo continuo che la magistratura, il parlamento e le sue norme, la Corte Costituzionale, il Presidente della Repubblica e la troppa libertà di stampa di questo Paese non gli consentono di governare come vorrebbe. Alcuni parlamentari della maggioranza presentano proposte che mirano a stravolgere la Costituzione arrivando a sostenere che senza riforma costituzionale non sono possibili riforme liberali che potenzino l’economia, abbiamo una legge elettorale che impedisce la scelta di un candidato ma si limita a lasciarci scegliere uno schieramento. Bene, l’onorevole Giovanardi lancia un grido di dolore per l’attacco violento alla nostra carta costituzionale. Da parte dell’Ikea con un manifesto pubblicitario dove due uomini si prendono per mano.
da Vittorio Grondona – Bologna
Ciò che si perde di vista nei vari discorsi sui processi è il reato commesso. C’è un furto? Se non si “pesca” sul fatto l’autore è giocoforza incominciare ad indagare tutti i “presunti innocenti” che rientrino anche solo per mera circostanza nella cerchia del furto stesso. Io penso che non ci dovrebbero essere leggi ad hoc di impedimento alle indagini finalizzate alla scoperta dei colpevoli. Per svolgerle sarebbe più che sufficiente una motivata valutazione nei limiti costituzionali degli Organi di Stato a ciò preposti. Il Cavaliere dovrebbe provare nei processi che lo coinvolgono di essere un perseguitato. Gli avvocati ce li ha in abbondanza, tutti strapagati da lui ed anche dai cittadini in quanto per lo più sono stati opportunamente nominati deputati direttamente da lui stesso.
Leggi tutto »
Quelli del Pdl hanno intenzione di fare scempio della Carta Costituzionale e delle Leggi dello Stato; ed ancora: questo governo infarcito di personaggi capaci di tutto, è deciso a non restituire al Popolo ciò che il Popolo ha incautamente loro affidato: il Governo. La prova è il continuo cambio delle regole, delle Leggi dello Stato, e degli articoli della Carta Costituzionale, nella ricerca esasperata di qualsiasi cavillo utile ad una “soluzione” per il mantenimento del potere.