da Corrado Vigo, Trecastagni
Caro Claudio, come già pronosticato i Libici sbarcano in Sicilia, ed evadono dal “nuovo campo profughi” di Mineo. Da ieri decine e decine di nord-Africani hanno invaso le nostre strade. E qui Gheddafi ha già vinto. Le nostre strade sono presidiate dai suoi uomini più che le sue terre dai nostri caccia! Ti mando una foto di tre “adocchiati” stamane nella s.s. n. 192 Catania-gela, alle porte della città di Catania, semplicemente a piedi! Dove andremo a finire?
da Domenico Astuti
E’ da un po’ di tempo che chi sfiora il dottor Antonio Ricci ( ma in realtà lui si sente Gramsci e Scaramacai all’unisono ) viene massacrato con una miscela di storia, filosofia e ironia. Storia ? Filosofia ? Ironia ? Allora forse è meglio dirgli qualcosa del tipo: 1) Esempio di giornalismo 2) E’ un genio – ma sì – anche del male ( l’uomo non si offende ) 3) E’ un uomo di cultura sottotraccia. 4) Ha creato il tg satirico. 5) E’ un pensatore solitario, quasi un eremita. 6) E’ un uomo che va giù duro contro la corruzione del potere. 7) Ha inventato il pensiero filosofico della televisione commerciale. Cosa si potrebbe dire altrimenti di chi ha inventato con Berlusconi la televisione privata. E dopo Fantastico 2 e 3, Drive In, Paperissima Quei due sopra il varano, Striscia la notizia, Veline, Velone, Le nuove mostre. E personaggi come il Gabibbo, Ezio Greggio, l’infermiera con scivolo e poi le ragazze che ballano. Diamogli l’onore della vittoria. E anche l’onore della cultura. E anche l’ onore dell’ironia: E anche l’onore del giornalismo di inchiesta. Diamogli tutto l’onore perché è uomo colto, di sinistra e anche berlusconiano: c’è qualcosa di meglio ?
da Dan Galvano, Basilea
Cicchitto m’è sempre sembrato uno che – rispetto ad altri – non parte per la tangente (e magari mi sbaglio). Invece, non si sa come, parla e tira in ballo un ipotetico quanto strepitoso asse Repubblica-Sarkozy sulle faccende libiche. Apparentemente al governo non sono in pochi ad avere ‘sta sindrome da accerchiamento, che io non so come riescano a dormire la notte.
da Massimo Puleo
Mi pare d’aver capito che in Libia i tank volano
da Giorgio Goldoni
Tunisia, Egitto, Libia….. stiamo preparando lo spazio operativo, la residenza ideale, la pista di lancio per un mai estinto fondamentalismo islamico, sempre più rampante ed aggressivo. La ricompensa: alla Francia il petrolio libico, a noi i profughi, i clandestini, gli spacciatori, i terroristi.
da Vincenzo Rocchino, Genova
Berlusconi onora un’altra cambiale: Saverio Romano del gruppo “responsabili”, nominato Ministro, nonostante le perplessità del Capo dello Stato. Link
da Gianni Guasto
Da quando è Premier, B. ha sempre pronunciato a strafogare la parola “amico”: amico Bush, amico Putin, amico Gheddafi. Con Obama ci aveva provato, ma quello non sembra esserselo filato molto. Con Sarkozy, una volta che gli sussurrava nell’orecchio con quell’eterno sorrisetto da avanzo di balera, avevamo temuto che gli stesse chiedendo come lo fa quella grangno della moglie. Ora Sarkò non è più tanto amico, e Gheddafi sta prendendo un sacco di botte. Ma dico, per una volta che il famoso aumma aumma di B. poteva servire a qualcosa, un minimo di mediazione non poteva farla? Ora siamo in una situazione che comunque ci si muova si sbaglia: non si poteva certo aspettare una nuova Srebrenica a Bengasi, ma d’altra parte, le guerre si sa come e quando cominciano ma nessuno può prevederne l’esito. E allora? Non ci si poteva pensare prima, con qualche baciamano di meno o rinunciando ad alimentare l’idea di fargli fare il lavoro sporco con tutti i dannati della terra purché non venissero qui? E dopo, visto che erano stati tante volte assieme a signorine, in nome delle vecchie scorribande non poteva dirgli una parola, un consiglio alla prudenza? Invece niente. Ah già, ma quella è politica, mica cazzeggio.
Un piccolissimo emendamento confezionato dal solito Paniz “factotum” al servizio di B., e il premier salva culo camicia e corredo, tornando “mendato” di ogni peccato !!!
L’IMBARAZZO DI SILVIO da Dan Galvano, Basilea
Trovo l’imbarazzo di Berlusconi in questa crisi – costretto ad attaccare il suo compare – libico tanto palese quanto estremo. Il senso di sputtanamento è forte tanto qui quanto tra le mura dei palazzi di Tripoli. E il suo silenzio è inversamente proporzionale alle ricorrenti dichiarazioni di La Russa e Frattini (che mai aveva parlato tanto come ora). A supporto delle mie impressioni, poi, trovo l’editoriale di Veneziani di oggi.
da Massimo Mai
Credevo che il nostro governo avesse delle relazioni privilegiate con il col. Gheddafi, e avendole mi aspettavo che visto il precipitare della situazione avrebbe preteso di giocarsi almeno un tentativo di mediazione tra le Forze internazionali e i libici prima che precipitassero gli eventi. Poi ho capito che avere rapporti privilegiati significa non telefonare per paura di disturbare prima, e attendere le decisioni altrui per aggregarsi poi.