da Emilio Sottocorno
Adoro le sue interviste. Mi piacciono, me le gusto proprio. Questa non fa eccezione. Complimenti. Una domanda… Ma quanto tempo dedica a preparare l’intervista?
da Vittorio Grondona – Bologna
Mi dispiace Claudio, ma ho trovato l’intervista all’Avv. Ghedini scontata. Prevedibili le sue risposte ad ogni domanda. Il suo attaccamento al cliente ricade peraltro nella normalità dei difensori, anche dei peggiori criminali. Vorrei dilungarmi su quello che penso degli avvocati personali del premier che si trovano in Parlamento a decidere anche per l’Italia intera, proprio come se fossero stati votati dal popolo. Davvero pazzesco per una democrazia. Solo per decenza la finisco qui con l’ormai classico “Mavala”!…
Lo chiamano anche “il Berlusconi di Dio” non si sa bene perché. Forse perché è amico del premier ed è prete. Forse perché ha messo in piedi dal nulla un impero, il San Raffaele, 700 medici, 1300 infermieri, 60 mila ricoveri all’anno. Don Luigi Verzé ha combattuto battaglie senza quartiere con politici e magistrati, con amministratori e prelati. Non ha avuto paura di mettersi di traverso a papi e cardinali. Un personaggio che non lascia indifferenti. E’ stato amico di Craxi e nemico di Montini. L’attuale papa non scatena il suo entusiasmo. Però le curie che lo hanno combattuto aspramente per anni ora lo accettano e lo rispettano. Ha appena compiuto novant’anni ma non accenna a diventare malleabile.
Eccoci qua, don Luigi.
“Lei fa le domande, io do le risposte. Facciamo così?”
E’ un’intervista.
“Secondo me lei sa già tutto di me”.
Da ragazzo la chiamavano “piloto”.
“Che ne sa lei del piloto?”
Io di lei so tutto.
se proprio volete leggerla tutta, segue
da Alessandro Ceratti
Urbani fa notare a Gasparini che l’attuale governo non ha il 50%+1 dei voti per potere governare democraticamente. In realtà sancire che la maggioranza semplice sia un buon strumento per prendere decisioni è piuttosto azzardato. I Greci avevano pensato al sistema “democratico” immaginando maggioranze ben diverse: se su una questione dubbia su 100 persone 90 la vedono in un modo e solo 10 nell’altro allora è piuttosto ragionevole fare come vogliono i novanta. Ma se fossero 51 contro 49 la cosa sarebbe ben diversa. Lo stesso Socrate ha espresso delle perplessità sulla votazione che lo ha condannato a morte poiché la maggioranza non era particolarmente schiacciante. Poi racconterei un episodio, che però mi ricordo in maniera parziale (se qualcuno mi vuole aiutare). Durante non so quale guerra persiana si trattava di scegliere la strategia militare da adottare. Per decidere si ricorse a una votazione. Non so quale comandante spartano, che si trovava in netta minoranza, invece di votare con il solito sassolino si allontana e ritorna trasportando un grosso masso. Però ha perso lo stesso le votazioni.