STILE DA PREMIERda Massimo Mai
Un signore fa delle domande, magari è un cialtrone o magari no, e il premier come risposta sa dire solo “Accompagnatelo alla porta”. Per fortuna interviene il ministro della difesa che minaccia e strattona il tipo in questione. “Non sei iscritto all’albo” Ottima giustificazione per non rispondere. Per fortuna che c’è La Russa a difendere il nostro paese dalle minacce comuniste.
Non c’è niente di meno obbiettivo della verità. Senti come la si può anche raccontare. Un signore entra con un pass falso in una conferenza stampa riservata ai giornalisti, interrompe altri che stanno parlando pretendendo di parlare quando non è il suo turno e continua a disturbare per tutto il resto della conferenza stampa parlando ad alta voce mentre altri fanno domande e attendono risposte. Invitato a smetterla o ad uscire il signore non la smette e non esce. A questo punto un ministro si alza e lo prende per il cappotto, senza peraltro riuscire ad ottenere alcunché. Tutto ciò dà la possibilità al premier di prendersela con i soliti comunisti (csf)
QUANNO CE VO’ CE VO’Dura replica di Bersani alla conferenza stampa di Berlusconi: “Va bene una opposizione seria, pacata e di governo. Ma un’opposizione in pantofole no”. Capito? Opposizione di governo sì, ma in pantofole no.
NEL FRATTEMPO MAGARI C’E’ IL PARRUCCHINOHa detto Berlusconi: “La crescita c’è ma non è veloce”.
da Massimiliano De Simone
Decreto salva liste: si grida al golpe, al regime, si teme una recessione della democrazia. Sarà, ma io quando vedo il premier e la sua maggioranza scrivere leggi balzane che neanche possono essere applicate, quando vedo La Russa accapigliarsi con un giornalista come un coatto da reality show, quando vedo quel tipo che non ha depositato le liste per andare a farsi un panino, a me scappa solo da ridere.
ISTRUZIONI PER IL VOTO
MUSSOLINI E FLORISAl posto di Ballarò, il documentario “Alla corte di Mussolini”. Quel paraculo di Antonio Di Bella…
VESP CONDICIOMarco Pannella ha proposto di rinviare le elezioni di un mese. Il che vorrebbe dire par condicio ancora per 50 giorni. Bruno Vespa appena l’ha saputo è svenuto.
da Benedetto Romeo
Macché Inquisizione, si chiama civiltà: da cittadino, esigo che lo Stato spenda i miei tempo e denaro per condannare i criminali, non per infliggere sofferenze ai cittadini onesti-fino-a-prova-contraria assolvendoli.E che c’entra la possibilità del pm di chiedere l’assoluzione? Il giudice può condannare lo stesso.
da Armando Gasparini, Veneto Alto
E’ un articolo di Stefano Lorenzetto…alla pari o miglior intervistatore dopo il nostro CSF. Parla un onesto imprenditore fallito e dice i perchè in un anno nel Veneto han chiuso 240 laboratori tessili e si son uccisi 13 imprenditori. http://www.ilgiornale.it/interni/cosi_signori_moda_aiutano_clandestini_e_fanno_fallire_italiani/07-03-2010/articolo-id=427443-page=0-comments=1P.s. non guardate la testata del giornale…anche Luca Telese per dieci anni ha scritto lì!
da Alessandro Ceratti
Proprio no, signor Romeo. Non ha senso pensare che i processi penali debbano necessariamente finire con una sentenza definitiva di condanna. Se così fosse, sarebbe inutile fare i processi. Basterebbe basarsi su quello che decide il pubblico ministero che, come ricorda Csf, può anche decidere di archiviare o di chiedere l’assoluzione. Certo, subire un processo, anche se poi si risulta innocenti è comunque una stress e fonte di preoccupazioni. Ma compito del processo è proprio stabilire se l’imputato è colpevole o innocente, non si può sapere prima. Ricordiamo che al processo si arriva comunque dopo che i alcuni giudici (i GIP) hanno stabilito che l’imputato è in una condizione tale per cui la sua messa in giudizio non è un fatto del tutto pretestuoso. Insomma, che ci sono seri indizi che fanno pensare male. Dopo si fa il processo e si stabilisce se quegli indizi sono fondati, nel qual caso si arriva alla condanna.
da Giovanni Pintimalli, Catanzaro
Ho ascoltato la TG3 Capezzone affermare che, con il “decretino”, è stato salvaguardato il diritto di votare di 15 milioni di elettori del PDL. Poiché la questione riguarda tutta la Lombardia ( listino Formigoni, peraltro ammesso con riserva dal TAR) e la sola provincia di Roma per la lista PDL mi pare che i conti non tornino neanche per la demografia. Del resto il padrone di Capezzone è abituato a spararle a casaccio ed è giusto che il servo si adegui.