da Claudio Urbani, Roma
“Abbiamo voluto ed ottenuto che sulla pillola Ru486 si facesse chiarezza. Troppi erano e sono ancora i dubbi che legano la sua somministrazione alla salute delle donne”. Lo dice il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. La commissione, certamente su pressioni cattoliche, ne ha bloccato la vendita per verificare se è in contrasto con la legge 194 sull’aborto. Cosa ci azzecca la RU486 con la salute delle donne, visto che si usa in caso di aborto e solo volontariamente non si capisce. Purtroppo questi son i politici che abbiamo.
da Claudio Urbnai, Roma
Forse non tutti la conoscono o fanno finta di non averne memoria. Una buona lettura sulla “persecuzione delle toghe rosse” la si può trovarre ben riassunta qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Procedimenti_giudiziari_a_carico_di_Silvio_Berlusconi
da Gianni Guasto
Caro Romeo, la prendo in parola: facciamo che da questo momento tutti, dico tutti (vabbé: tranne gli immigrati clandestini) coloro che vengono inquisiti, si rifiutano di presentarsi al giudice, giurando sulla testa dei figli la loro innocenza. Va bene così? O il fatto che la legge sia uguale per tutti a lei non sconfinfera?
da Corrado Vigo – Trecastagni
La Sicilia è ferma. Una crisi politica senza precedenti. Il Presidente Raffaele Lombardo attaccato alla poltrona, come fece Cuffaro. Non ha più maggioranza, ma non se ne va. Da un anno è tutto fermo. La Sicilia si fà danno da sè, o meglio pochi, pochissimi Siciliani fermano tutto. A che serve il Ponte sullo stretto? A che serve lamentarsi? Siamo più di 5 milioni retti da una classe dirigente da azzerare. Novanta Deputati che non fanno altro che litigare.Mi vergogno per loro, che invece tirano dritto come se nulla fosse. Chiedo scusa a tutto il mondo per ciò che avviene in Sicilia, una vergogna planetaria.
da Paolo Cape’, Milano
A scanso di equivoci: è l’accusa che deve fornire le prove dell’esistenza di un reato, non è l’imputato che deve fornire le prove della propria innocenza. Tuttavia, nel caso in cui l’accusa abbia già fornito quintalate di prove a carico dell’imputato (come nel caso dei processi a carico del nostro Primo Ministro), spetta a quest’ultimo fornire elementi di smentita. Purtroppo l’informazione generalista non ha mai raccontato agli Italiani quali e quante prove ci siano a carico di questo particolare imputato. Da qui nascono numerose incomprensioni.
E’ esattamente quello che voleva dire Gianni Guasto. (csf)
da Dan Galvano, Basilea
Ah, ecco cosa succede quando gli uomini si mettono a discettare sugli uteri altrui. C’e’ tra le donne del blog qualcuna contraria alla pillola?
SVEVA FEDE E GIANNI MORANDIAltre interviste escono fuori dal cassetto. Sveva Fede, figlia di Emilio, e Marco Morandi, figlio di Gianni. Entrambe per il Corriere della Sera.
Dal sito La Rpubblica: Le deputate Pdl Michaela Biancofiore e Isabella Bertolini hanno presentato una proposta di legge di modificca dell’art. 420 ter del codice di procedura penale che prevede “l’esercizio della funzione di governo da parte del presidente del Consiglio dei ministri e dei ministri costituisce, ad esclusione dei procedimenti per i reati commessi nell’esercizio delle loro funzioni, legittimo impedimento a comparire nelle udienze”. L’intento e’ “fornire una maggiore tutela del potere esecutivo nei rapporti con quello giudiziario, pur senza ledere in alcun modo il principio costituzionale di eguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge”. Ora questo presupposto “potrebbe” essere accettabile, se nel contesto sia specificato che la prescrizione sia sospesa e a tali ministri sia vietato emettere leggi che dichiarino non più reato ciò di cui sono accusati…o no?
da Benedetto Romeo
Guasto chiede se l’incensurato Berlusconi abbia mai “portato una sola prova” a dimostrazione della sua innocenza in una qualsiasi delle arene prescelte dallo stesso premier. In attesa della risposta degli elettori del centrodestra, prontamente arriva quella di uno sbigottito Marco Travaglio: “una nuova frontiera del garantismo all’italiana: l’onere della prova al rovescio. Uno scarica sull’avversario la prima accusa che gli passa per la testa; se l’altro non porta le prove della sua innocenza entro cinque minuti, allora vuol dire che è stato lui”.
da Silvia Palombi
Scorrendo alcuni interventi sulla limpida iniziativa di Coccaglio, come Costantino ho avuto una visione, uno dei titoli migliori del mai abbastanza rimpianto Cuore: SAREMO PIU’ POVERI MA STRONZI UGUALE.