da Armando Gasparini, Veneto Alto
Oggi su Repubblica un giornalista descrive efficacemente, grazie all’esperienza personale, come chi si occupa di politica (De Benedetti con la tessera n.1 del Pd?) e possiede contemporaneamente mezzi di comunicazione (De Benedetti col gruppo l’Espresso?) possa infangare l’avversario politico (Berlusconi?) a suo piacimento, senza nemmeno dover chiedere il permesso a qualcuno. Una sorta di confessione, pro “l’utilizzatore finale” De Benedetti, del commissario Davanzoni.
da Rita Guma
In materia di diritti fondamentali le leggi non possono codificare idesideri della societa’, quindi dell’opinione pubblica, come dice il sig.Romeo, per il semplice fatto che devono rifarsi alla Costituzione ed allealtre Carte internazionali dei Diritti e ai Trattati che il nostro Paese hasottoscritto. Per fortuna, perche’, come si sa, talora l’opinione pubblicaelegge dittatori, invoca linciaggi, si fa guidare dai pregiudizi, chiedetutela solo per le maggioranze, mentre le Carte fondamentali garantisconoanche i diritti dei piu’ deboli e del singolo. Altrimenti dovremmo ritenereingiusti gli sforzi di quegli Stati che legiferano contro la lapidazioneper i fedifraghi, l’uso delle spose bambine, le mutilazioni genitalifemminili e tutte le altre pratiche che in certe societa’ non solo non sonoritenute particolarmente gravi dall’opinione pubblica, ma sono ancheconsiderate necessarie.
da Dan Galvano
sig. Romeo, io penso che un governo non debba assecondare i desideri delle masse, ma piuttosto educarle. Ultimamente la prima opzione sembrerebbe prevalere. Per anni non è stato abietto perseguitare le persone di colore. Se pestare i gay non è abietto, abietta a mio parere è l’opinione pubblica che lo giustifica.
da Agnese Domizia Di Giallorenzo
La cicoria* del vicino è sempre più verde.Spero porti seco un mucchietto di teodem, Binetti in testa, a meno che non la lasci come quinta colonna.Non stravedo per Bersani, ma non nego che questo esodo di sagrestani è già un punto a suo favore. (*per chiarire, qualche tempo fa disse che si era stufato di mangiare pane e cicoria con gli expiccì)
da Vittorio Grondona – Bologna
Marco Rizzo conclude l’intervista di CSF dicendo: “No. Io non voglio fare il numero venti. Ma il due lo faccio serenamente. Mi basta stare nella torre di comando”. Questa è la vera ragione dei sei partiti “atomici” comunisti. Se in una prossima eventuale asuspicata coalizione di sinistra con il PD Marco Rizzo, e non solo lui, potrà disporre di un seguito di partito, piccolo o grande che sia, potrà essere collocato con molte probabilità nella rosa dei dirigenti, ma se in quel momento sarà solo parte indistinta del gruppo, beh… non ci speri troppo. E poi, Bertinotti, potrà essere antipatico fin che si vuole, ma i suoi ragionamenti sociali sono sempre stati succose chicche politiche in un contesto generale di un capitalismo pietoso ed in bolletta come quello italiano.
da Benedetto Romeo
Signor Beretta, mi spiega per quale motivo uno Stato dovrebbe condannare più gravemente qualcuno, se ciò che ha fatto “per l’opinione pubblica non è particolarmente grave”? Lo sa, vero, che le leggi nient’altro fanno che codificare i desideri della società, quindi dell’opinione pubblica? E allora, se “pestare i gay” ad avviso della società “non è abietto”, come lei sembra ritenere, esigere una legge che… “abiettivizzi” tale pratica è molto, ma molto, lontano dalla democrazia.
da Paolo Beretta
Avvocato, nulla di radical chic. Visto che si firma come “avvocato Lina Arena”, pensavo tenesse al titolo e quindi lo uso. Visto poi che mi definisce “compagno” per piglio e posizioni, non si offenderà se qualche volta mi succederà di chamarla “camerata”. Infine, a mio parere l’art. 61 non basta. Un motivo è abietto quando ” si radica in una particolare perversità o malvagità del reo, così da suscitare un profondo senso di ripugnanza e di disprezzo in ogni persona di media moralità” (Cass. Pen.). Vale a dire che, se per l’opinione pubblica pestare un gay non è particolarmente grave, non è un motivo abietto.
(Agi) – I giudici della seconda sezione della Coprte d’Appello di Milano hanno confermato la condanna a 4 anni e mezzo per il legale inglese David Mills imputato di corruzione in atti giudiziari. Mills, come in primo grado, e’ stato ritenuto colpevole di aver ricevuto 600 mila dollari per testimoniare il falso in due processi a carico di Silvio Berlusconi, quello su ‘All Iberian’ e quello sulle tangenti ad uomini della Guardia di Finanza.
da Lillo Venezia
Dovresti essere più informato. Sinistra Democratica è in Sinistra e Libertà ed era nata per creare un nuovo partito della sinistra. Comunque è, la sinistra si frammenta ma credo che stia arrivando il momento che i vari pezzettini si riuniranno. A due anni dalla nascita del PD, finalmente a dicembre si metteranno delle basi forti e solide per la nascita di un partito, Sinistra e libertà, che abbia in sé i valori del socialismo e sia allo stesso tempo moderno, con particolare attenzione ai nuovi tipi di lavoro, all’ambiente, per una economia ecosostenibile ecc. Io credo che non sia giusto ironizzare su ciò che sta accadendo a sinistra del PD, anche perché qualcuno, vedi Veltroni, Rutelli ed altri scientificamente hanno fatto in modo di approfittare delle difficoltà a sinistra per approvare leggi vergogna, come quella fatta prima delle Europee proprio sulla forma elettorale. Perchè non parli di questo, anche. La verità che con la nuova legge elttorale sono nate ben 60 formazioni di cui molte nel breve tempo sono sparite, ma servivano per prendere soldi pubblici, quali quelli sull’editoria. Io sono per una legge elettorale alla tedesca: sbarramento, ma proporzionale. Non mi sembra che in Germania ci sia la folla di partiti. Ma anche quando fosse, gli ideali, i propositi di ognuno di noi hanno il diritto di essere rappresentati. Ti ricordo che ben dieci milioni di persone non sono rappresentate nei vari parlamenti. Questo è giusto?
Hai fatto un bel comizio ma non hai affrontato l’argomento principale del mio articolo pubblicato sul sito di Tiscali. La colpa della scomparsa della sinistra è di chi ha fatto la legge o di chi non ha avuto l’intelligenza di non disperdersi in mille rivoli? (csf)
da Dan Galvano, Basilea
Il sig. Goldoni dimentica che l’attuale legge sull’immigrazione porta il nome Bossi-Fini (sottolineo, non Bertinotti-Diliberto, ma Bossi-Fini), vale a dire di chi millanta di essere protettore del popolo italiano dalle orde barbariche. La legge è del 2002. Se in 7 anni i risultati non le piacciono, se la prenda con chi l’ha scritta, dato che “le politiche migratorie favorite ed incoraggiate dalle sinistre” sono solo una bufala a cui tanti vogliono farvi credere. E a quanto pare in molti abboccano.