da Armando Gasparini, Veneto Alto
CAIRO – Mohammed Said Tantawi, grande imam dell’università egiziana Al Azhar, ha fatto togliere a una studentessa il niqab, il velo islamico integrale che lascia libri soltanto gli occhi. L’imam ha anche annunciato la decisione di bandire ufficialmente dall’ateneo islamico il velo integrale. Al Azhar rappresenta la massima autorità religiosa dell’islam sunnita nel mondo…”il niqab è un’usanza tribale che non ha niente a che vedere con l’islam”, “e io – ha aggiunto rivolto alla studentessa – mi intendo di religione molto di più di te e dei tuoi genitori”.
da Franco Vota
Barbarossa, il filmone leghista dico. Girato in Romania. E ventimila comparse a fare gli avi dei padani. Tutti rom.
MILIARDARI CHE LOTTANOUna cosa è vera: c’è un gruppo di miliardari che indossa la casacca dei difensori della libertà di stampa, della libertà di informazione, della democrazia, che sta combattendo con un gruppo di miliardari, magari anche tutti parenti, che indossa la casacca dei difensori della libertà di “intrapresa”, della libertà di fare quel cazzo che gli pare (come diceva il mitico Guzzanti). Il primo gruppo dice che l’altro vuole instaurare la dittatura. L’altro gruppo dice che il primo gruppo vuole i soviet in Italia. Diciamolo subito: stanno combattendo per i soldi. A nessuno dei due gruppi importa nulla della democrazia e della libertà. Questa sentenza che stabilisce che un gruppo ha rubato all’altro e deve rimborsargli 750 milioni di euro è la splendida rappresentazione di che cosa stia in realtà succedendo. Si sta lottando per i soldi.Detto questo (si dice sempre “detto questo” dopo che si è fatta una lunga premessa), detto questo io devo decidere con chi stare. Con Berlusconi non si può. Non si può perché soltanto un deficiente può non essersi accorto di chi sia Berlusconi, di quale sia il suo spregio per le regole. L’altro, almeno, una certa attenzione alla forma ce l’ha. L’altro non vuole il regime, l’altro non sogna il 51 per cento, l’altro non corrompe i giudici, l’altro non è il premier, l’altro non ha mai detto che chi non gli vuole bene è un coglione, l’altro non scappa davanti ai giudizi e un giorno, almeno un giorno, di galera se l’è fatta senza lamentarsi tanto. Diciamola tutta: non sono a favore di nessuno dei due, ma non riesco a non essere contro quello che dà del kapo a chi lo critica, che chiede il licenziamento dei giornalisti che parlano male di lui, che non sopporta la satira, che non si fa intervistare da nessuno che non sia un suo sodale, che si è iscritto alla P2, che non risponde alle domande, che nel programma pubblico mette la famiglia e in quello privato mette le veline.Detto questo. Detto questo sto anche un po’ a guardare. Non troppo, perché altrimente succede come ai socialisti sull’Aventino. Ma non riesco a mettere troppo entusiasmo nella lotta. Sento con intensità la sensazione che anche il giorno che dovesse cadere il satrapo, qualcun altro arriverà a continuare il suo lavoro, e non è detto che sia uno dei suoi.
da Silvia Palombi
L’aavvocaata noostra non sbaglia soolo la punteggiiatura
da Massimo Mai
Umberto Bossi commentando la manifestazione svoltasi a Roma per la libertà di stampa esprime il suo dissenso, argomentando sulla differenza tra opinione e insulto. Lo fa per esperienza diretta, magari rimpiangendo i bei tempi quando i “rozzi” erano solo i leghisti, adesso sorpassati da aspiranti nobel nella classifica del più triviale. Ma non disperiamo c’è tempo per rifarsi.
da Claudio Urbani, Roma
La Fininvest condannata a pagare quasi 750 milioni di euro alla Cir di Carlo De Benedetti nell’ambito della vicenda del Lodo Mondadori. Cicchitto e Gasparri propongono una manifestazione popolare di piazza contro la sentenza emessa da “…un settore della magistratura che, occupandosi di terrorismo islamico o di economia, dimostra di essere formato da un drappello di militanti decisi a scardinare la legalità”
da Domenico Astuti
Il potere può inebriare, far perdere il senso comune, delirare. Ma in Italia per qualcuno è ormai solo degenerativo e pervertito.Prendete un giornalista dall’aria per bene, cortese, anche simpatico. Un uomo cresciuto in un quotidiano civile e democratico, sotto lo sguardo protettivo di un uomo detto l’avvocato, anche lui dall’aria per bene, cortese, spesso simpatico. Vent’anni di onesto lavoro di giornalista, fatto anche all’estero e negli Stati Uniti. Un signore che nei dibattiti televisivi ha mostrato equilibrio, mai una polemica oziosa e fuori dalle righe. Mai uno strepito o una volgarata… Gli hanno dato la direzione di un telegiornale, quello più seguito nel Paese… In quattro mesi ha detto e fatto l’esatto opposto di quello che aveva sempre fatto, si è trasformato in un Fede qualsiasi, forse peggio, perché fa un telegiornale cinico e non ilare, perché è “ giovane “ e non in depressione da vecchiaia, perché è cresciuto in un’epoca… Una domanda ingenua, ma queste persone lo sanno che non c’è solo il presente ? Che fra qualche anno…
Il 29 settembre è stato il compleanno di Berlusconi. Frenesia e agitazione nel PD: si comunica che, per motivi tecnici, il regalo è stato consegnato solo ieri…
da Paolo Turco, Bologna
Per quanto mi riguarda, quelli che sbagliano le virgole li condannerei al taglio delle unghie, delle mani e dei piedi.
da Marco Marchisio
Ma va là!