da Gianni Guasto
Che cosa dovrebbe dimostrare, Gasperini, il fatto che un magistrato chiami “compagno” un altro magistrato? Che si tratta di due magistrati comunisti, evidentemente, o socialisti, o compagni di qualche cosa d’altro (di scuola, di cordata, magari di vita, per esempio). Perché nessuno ha mai sostenuto questa cosa assurda: che non possano esistere magistrati di sinistra (o di destra o di centro), e lo stesso vale per i benzinai, per i cartomanti e per gli anestesisti. Lo vede, Gasperini, di quali insopportabili, stupide ovvietà siamo oggi costretti a condire le nostre conversazioni? Ma non siamo certo noi i responsabili di questa perversione dialettica: é il linguaggio dei pregiudicati (quelli che, per voler sfuggire al giudice naturale, sono, di fatto, dei presunti colpevoli), che, per difendersi, tacciano d’interesse ideologico i loro giudici naturali; é per questo che in giro ci sono tanti ragazzi che credono, in buona fede, che “comunista” sia sinonimo di “magistrato”. Anche perché Squillante non l’hanno mai sentito nominare.
da Paolo Beretta
Gasparini, anche alle elementari ci chiamavamo compagni e all’intervallo ci scambiavamo pure la merenda. Questo però non implica né che fossimo rivoluzionari bolscevichi né che aggredissimo coppiette appartate nei boschi. La parola “compagno” ha molti significati ed in Internet ci sono parecchi dizionari. A gratis.
da Vittorio Grondona – Bologna
L’altra sera abbiamo sentito tuonare nell’arena di Ballarò la voce minacciosa dell’Unto del Signore che ce l’aveva con i PM comunisti. Fin qui, trantandosi di una trasmissione in diretta, anche se non riesco a spiegarmelo bene, ad occhio mi sembra una cosa tecnicamente possibile. Quello che invece mi lascia perplesso è quando sento la sua stessa voce venire dall’alto nel salotto di Bruno Vespa. Come farà il Cavaliere a cogliere i tempi di intervento più opportuno durante una trasmissione che si sta registrando nel pomeriggio per trasmetterla a tarda sera in differita? Di quali speciali frequenze dispone l’inviato dell’Impero Celeste? Che dite, ce lo spiegherà Bruno Vespa in una delle sue imminenti infinite apparizioni ovunque per promuovere il suo ultimo libro, magari durante la trasmissione “La prova del cuoco”?
da Massimiliano De Simone.
Valerio Savio, non Valerio Sauro. Pardon, Capè e Gasperini: ma parlate con cognizione di causa?
da Armando Gasparini, Veneto Alto
Claudio, Massimo, Paolo…siete “fuori tema” direbbe la mia maestrina delle medie. Guasto scriveva e bene “Comunista… ha perduto ogni legame con il proprio etimo e la propria storia, il proprio peso e la propria natura”. Non è così. Esiste perfino nelle correnti della Magistratura e vi ho dato la prova! Nelle parole di ringraziamento del gip ai colleghi…quando il “cuor” non mente! Ah, non sono Rocca, sono Gasparini, non Gasperini…quello è il mio cugino intelligente, che poi sennò si offende!
a Massimo Mai Se i giudici che condannano B. sono “compagni”, quelli che lo assolvono come si chiamano? E quelli che in certe occasioni lo rinviano a giudizio e in altre lo assolvono tra loro come si chiamano?
da Paolo Cape’, Milano
Il Sig. Gasperini, o Rocca che dir si voglia, propone il seguente sillogismo. Il Primo Ministro chiama “comunisti” i Giudici che gli danno torto. Il Gip di Roma, Valerio Sauro, usa un linguaggio che lo può far apparire comunista. Quindi il Primo Ministro ha ragione. Peccato che il Gip Valerio Sauro non è uno dei Giudici che hanno dato torto al Primo Ministro.
da Carla Bergamo, S. Paulo
Le ultime: 1) un ministro dà dello “stronzo” a un operaio. 2) I carabinieri sono stati correttissimi, il ragazzo (Stefano Cucchi) si è ferito (e morto) cadendo dal letto. 3) Rutelli fonda un ulteriore partito, e non si porta dietro Binetti. Così, oh che bene, avremo due bei partitini catto-democratici. Voi soffrite, ma anche noi italiani all’estero siamo alquanto imbarazzati.
SATIRA PREVENTIVA di Michele Serra (da Paola Bensi)
Sono depositati presso la redazione di ‘Chi’ filmati e video che documentano gli scandali sessuali più significativi della classe dirigente nazionale. Il premier (che li ha avuti in visione come editore del popolare rotocalco, come distributore cinematografico e come proprietario di quasi tutti gli appartamenti dove si sono svolte le orge) ha selezionato i più eccitanti per proiettarli nei dopocena di Palazzo Grazioli. Una apposita giuria, formata dai suoi ospiti e da lui presieduta, consegnerà il Premio Trimalcione al video più meritevole. Verrà anche assegnato un premio della critica, che adotterà criteri di qualità e non di mera quantità: favorito sarebbe il video ‘Bondi, il mio nome è Bondi’, nel quale si vede il ministro della Cultura che legge ‘Penthouse’ scuotendo la testa e imprecando perché ha dimenticato gli occhiali. Ma vediamo quali sono i filmati in concorso.
Marrazzo Di particolare efficacia i dialoghi. Il presidente della Regione Lazio chiede a un trans, con espressione stupita, come mai una ragazza così carina si fa chiamare Giorgio. In un’altra sequenza osserva con sorpresa un paio di scarpe da donna numero 48 chiedendo a un altro trans, l’ex sollevatore di pesi bulgaro Boris Struvanko, se al suo paese tutte le ragazze da marito hanno piedi così enormi. Tremonti Docu-film di particolare rilievo sociale per il ministro delle Finanze. Lo si vede, ospite della Confindustria, mentre visita un porno-shop esaminando una lunga serie di falli di gomma prodotti nel Nord-Est, nello stesso comprensorio che esporta in tutto il mondo scarponi da sci. Il ministro commenta con grande favore la capacità di diversificare la produzione, ma suggerisce di accelerare i tempi della riconversione: attualmente i falli escono di fabbrica ancora muniti dei ganci da scarpone, che ne rendono difficoltoso l’uso. Presente anche il fido amico Bossi, che per compiacere Tremonti costringe gli uomini del suo seguito a sperimentare di persona i manufatti.
Santanchè Coproduzione italo-saudita, desta scalpore la sequenza, molto audace, nella quale Santanchè indossa il burqa sfidando un capo beduino a sedurla con l’apriscatole. Polemiche per la pubblicità occulta del tonno in lattina.
Bersani Il nuovo leader del Pd è stato ripreso, senza risparmio di mezzi (erano presenti troupes di Carabinieri, Servizi segreti, Polizia di Stato, Guardia di finanza e Mediaset), alla mostra-mercato della piccola industria di Piacenza. Lo si vede visibilmente eccitato mentre accarezza una mietitrebbia e palpeggia un campione di lamierino ondulato.Di Pietro Premio per il miglior film in dialetto, una delicata ricostruzione dei costumi sessuali nelle campagne del Molise di inizio secolo. Ambientato in una madia, si intitola ‘Fai attenzione che stai a rompere li uovi!’ e si avvale della vigorosa interpretazione di Tonino Di Pietro e della sorprendente porno-star Bastiana, che anche nelle fasi più concitate del rapporto riesce ad allattare un paio di neonati.
Topolanek Per gli amanti del classico, ecco un vero e proprio kolossal realizzato a Villa Certosa con migliaia di comparse, tra le quali Berlusconi. Il premier ceco Topolanek, affiancato dalla pornodiva Minny, si esibisce nel suo numero più celebre, l’orgia nella piscina: scena ad altissima tensione perché Topolanek non sa nuotare.
Gasparri Autoprodotto, questo video è stato ritenuto troppo choccante perfino dalla disinibita giuria di Palazzo Grazioli, che ha deciso di non ammetterlo in concorso. Secondo indiscrezioni, si tratterebbe di un montaggio che raccoglie, in rapida sequenza, tutte le dichiarazioni di Gasparri ai telegiornali. “Non abbiamo mai visto niente di più osceno”, avrebbero confidato ai giornalisti alcuni giurati che hanno abbandonato sconvolti Palazzo Grazioli.
da Claudio Urbani, Roma
Gasperini, gentilmente, mi saprebbe dire quale sarebbe la differenza tra “compagni” e “camerati” in toga? Grazie.