UN GIORNO DA PECORATra poco in onda con un garbato presentatore, un sindaco, e forse un’eurodeputata, sempre la stessa. (CSF)
di Marco Travaglio per Antefatto.it
Dice D’Alema che Grillo non può iscriversi al Pd: non ha mai definito “golpisti” i pm di Mani Pulite, mai fatto bicamerali per demolire la Costituzione, mai rovesciato il governo Prodi, mai legittimato il conflitto d’interessi, mai definito Mediaset “un grande patrimonio del Paese”, mai scalato la Bnl, mai detto a Consorte “facci sognare”, mai preso tangenti da un uomo legato alla Sacra corona unita, mai definito “capitani coraggiosi” Colaninno e Gnutti, mai stato amico di Geronzi e Tronchetti Provera, mai bombardato l’ex Jugoslavia violando il diritto internazionale e poi negando di averla bombardata, mai invitato Gheddafi alla fondazione Italianieuropei. Dice Veltroni che Grillo non può iscriversi al Pd: non ha mai minato il governo Prodi, non ha mai auspicato di avere Gianni Letta nel suo governo, non è amico dei palazzinari, non ha mai fatto accordi con Berlusconi, non l’ha mai chiamato “il principale esponente dello schieramento a noi avverso”, promesso di “non attaccarlo mai più”, non ha mai riabilitato Craxi definendolo “grande innovatore” (anzi, pare addirittura che il comico genovese, a Craxi, preferisca Berlinguer). Dice Anna Finocchiaro che Grillo non può entrare nel Pd: non ha mai attaccato il pool di Milano, non ha mai elogiato “il comportamento esemplare di Andreotti”, non ha mai invocato il Ponte sullo Stretto di Messina, non ha perso tutte le elezioni della sua vita, non ha mai baciato Schifani e non s’è fatto scrivere il programma da Salvo Andò.Dice Bersani che Grillo non può entrare nel Pd: mica era amico di Tanzi, mica trafficava col governatore Fazio per sponsorizzare la fusione Bnl-Montepaschi, mica ha elogiato Fiorani (“banchiere molto dinamico, capace, attivo”), mica ha ingaggiato il figlio di Mastella come consulente al ministero delle Attività produttive, mica va a farsi osannare ogni anno al Meeting della Compagnia delle Opere a Rimini.Dice Franceschini che Grillo non può entrare nel Pd: mica ha commentato lo scandalo Noemi e le accuse di Veronica “tra moglie e marito non mettere il dito” e mica si allea con Marini, Rutelli, Fioroni, Carra e Binetti.Dice Follini che Grillo non può iscriversi al Pd: non ha mai militato nell’Udc di Totò Cuffaro, non ha votato tutte le leggi vergogna di Berlusconi (anzi, le ha persino combattute), non è mai stato vicepresidente del Consiglio in un governo Berlusconi.Dice Mirello Crisafulli che Grillo non può iscriversi al Pd: non ha mai abbracciato né baciato il boss mafioso di Enna, Giuseppe Bevilacqua, in un hotel di Pergusa e non ha mai parlato di affari e appalti dandogli affettuosamente del tu.Dice Nick Latorre che Grillo non può entrare nel Pd: non ha mai chiesto a Dell’Utri i voti per D’Alema al Quirinale (“Con il senatore Dell’Utri esiste un rapporto di grande cordialità e di stima reciproca. La mia impressione su di lui è estremamente positiva: penso sia una persona pacata, sensibile e di spessore”), mai trafficato né con Consorte né con Ricucci, non è mai stato loro complice in scalate finanziarie illegali, e non ha mai neppure passato pizzini all’onorevole Bocchino nei dibattiti televisivi.Dice Fassino che Grillo non può entrare nel Pd: diversamente da Primo Greganti, regolarmente iscritto, il comico genovese non incassava tangenti per conto del Pci-Pds nella stessa città di Fassino; inoltre, Grillo non ha mai domandato a Consorte “allora siamo padroni di una banca?” né portato la sua signora in Parlamento per cinque legislature, e nemmeno per qualche minuto in visita guidata.Dice Enrico Letta che Grillo non può entrare nel Pd: molto meglio “Tremonti, Letta (Gianni), Casini e Vietti”, che lui vorrebbe “nel mio futuro governo”.Dice Rutelli che Grillo non può entrare nel Pd: non è mai stato condannato dalla Corte dei conti a risarcire 25 mila euro al Comune di Roma per le spese folli in consulenti inutili; e non ha mai perso nemmeno un’elezione, mentre lui nell’ultimo decennio le ha perse tutte, dalle politiche del 2001 alle comunali di Roma nel 2008. Dice Sergio D’Antoni che Grillo non può iscriversi al Pd: non ha mai fatto partiti con Andreotti.Dice la Binetti che Grillo non può entrare nel Pd: non è mica dell’Opus Dei. Dice Enzo Carra che Grillo non può entrare nel Pd: non è mica un pregiudicato per falsa testimonianza.Dice Pierluigi Castagnetti che Grillo non può entrare nel Pd: mica ha una prescrizione per finanziamento illecito.Dice Bassolino che Grillo non può entrare nel Pd: non è mica imputato per truffa pluriaggravata alla regione di cui egli stesso è governatore.Grillo si rassegni. Oppure vada a molestare una ragazza: se tutto va bene, gli fanno il Tso, gli danno la tessera del Pd e lo promuovono presidente di sezione.
da Claudio Fava
Cari amici, vorremmo ringraziare pubblicamente i primi sottoscrittori che hanno aderito alla campagna per I Siciliani. Consideriamo questa risposta un segno di amicizia, non solo di solidarietà: la traccia di una Italia civile che – nonostante tutto – esiste e resiste.La somma che viene pretesa dal tribunale, oltre novantamila euro, resta comunque molto lontana dalle cifre raccolte fino ad oggi (poco più di 10 mila euro). E’ la ragione per cui torniamo a scrivervi per chiedervi di darci una mano. La data del 30 settembre si avvicina: quel giorno, se non porteremo in tribunale la somma pretesa, dovremo portare i certificati di vendita delle case sotto pignoramento.Quale sia il grado di follia e di umiliazione di questa procedura d’incasso forzoso, un quarto di secolo dopo i Siciliani e la morte per mano mafiosa del suo direttore, lo abbiamo già scritto e detto. E vi chiediamo adesso di farvene interpreti e testimoni. In allegato troverete la nostra lettera che riepiloga la vicenda e un bell’articolo di Dacia Maraini pubblicato sul Corriere della Sera.Un abbraccio a tuttiClaudio Fava(per informazioni: 349 8783376, Resi Fichera 338 7093821 Elena Fava)
da Biagio Coppola, golfo di Napoli
Caro Claudio tu e Giorgio Lauro siete due mattacchioni dissacranti, riuscite a mettere alla berlina e sputtanare personaggi come Realacci fino a farlo apparire per quello che è: un finto ecologista. Però con l’ex presidente della camera è stata dura e alla fine mi è sembrato che siete rimasti colpiti dal fascino che emana la sua intelligenza e dalla sua lucida visione delle cose. Che peccato che il panorama politico ci propini ben altri personaggi, pazienza è il segno tangibile del decadentismo postmoderno.
da Tiberio, Brescia
Certo che tu Sabe sei un bel tipo. Sei il Principe del Cazzeggio per eccellenza. E lo scrivo con stima e rispetto. Perchè il cazzeggio, quando è creativo, si fa vera arte, alta forma d’espressione. Geniale sei. Un po’ meno i tuoi discepoli, insieme ai quali sono orgoglioso di annoverarmi; troppo ossessionati e ossessivi. Insegnaci quella leggerezza sublime, tu la conosci bene, che permette di arrivare al cuore di ogni passione e sentimento. Così da scorgere l’ombra, e solo l’ombra è possibile, di verità. Ironia, leggerezza, riflessioni a volo radente. Guardo la tua icona in alto a destra di questo blog e mi inchino fedele e fiducioso: liberaci dai tromboni saputelli borbottanti, facci la grazia.
da Barbara Melotti
Bene, bene, bene. Se a destra cominciano a preoccuparsi di Marino, vuole dire che sanno che il pericolo, per loro, è lui, e solo lui. E anche io lo so 😉Comunque, aspettarsi che da destra comprendano e apprezzino come una classe dirigente dovrebbe essere migliore e più trasparente del suo popolo, e non rappresentarne tutto il campionario dei difetti per non dire dei reati, e aspettativa vana. Altrimenti la destra avrebbe un leader ben differente.PS: se qualcuno fosse interessato a dare una mano a Marino…
da Carla Bergamo
Meglio un comico al centro-sinistra che un ex-crooner/casanova decadente/gaffeur a destra. Io penso che se Grillo non ci fosse bisognerebbe inventarlo; per quanti errori possa commettere, per lo meno scuote un po’ l’opinione pubblica, mobilita i giovani, solleva questioni importanti. Senza lui e senza Di Pietro, la situazione italiana sarebbe a dir poco penosa! Tutti preoccupati unicamente con l’elettorato più retrivo e bigotto, con una Binetti di qua e un Volonté di là habitués del cilicio. Aiuto!
Mi si sono girate (le scatole) leggendo del povero giornalista crocifisso perché si è permesso, oibò, di dire la verità sul pastore tedesco che non piace a nessuno. Mi fa ancora più girare (le scatole, sempre) un Di Bella del Tiggí3, che lo esonera dal suo incarico di “vaticanista”. L’Italia, una repubblica cattolica apostolica romana, fondata sull’ipocrisia (di destra e di sinistra). Sic.
La “Commissione di garanzia” del PD ha detto no alla candidatura di Beppe Grillo a segretario. Bell’esempio di democrazia! Sono talmente ridicoli e consapevoli della loro pochezza politica che temono la candidatura di un comico. Fanno veramente ridere, perché piangere sarebbe troppo.
E QUINDI? /3 bisda Franco Vota
E poi vede Gasparini, a uno che ha fatto di gossip e grandi fratelli un’arma politica, a uno che la sua vita privata ce l’ha sbattuta a forza perfino nella buca delle lettere, a uno che pretende di legiferare su prostituzione, coppie di fatto e testamento biologico tra un baciamano al Papa e l’altro, io il pistolino fumante lo cerco eccome! Ma soprattutto di uno che imputato in vari processi non solo si costruisce l’immunità a colpi di maggioranza, ma che va a cena coi giudici che dovranno pronunciarsi su quella stessa immunità, chiunque abbia a cuore una Democrazia deve solo aver paura. A prescindere dalle frasette preconfezionate di Obama.
da Vittorio Grondona – Bologna
Ho notato che sul web l’antivirus Norton indica non sicuro il sito di Bersani e non testato quello di Franceschini… Davvero strana la cosa!… Per quanto riguarda i relativi programmi tecnici, per Bersani la sintesi può essere desunta dalle sue stesse parole: “Da soli non si può fare nulla. Voglio un partito che guardi al futuro traendo forza dal proprio passato. Una forza politica che sappia proporre una propria idea di società sulla quale impostare una discussione con tutte le forze e le organizzazioni sociali”. Il programma tecnico di Franceschini sarà pronto per il prossimo 22 luglio. Quindi pazienza signor Gasparini… In quanto alle sue idee di fondo, più volte esplicitate da lui stesso in diverse occasioni, sono quelle di derivazione veltroniana conosciute ormai da tutti: ricerca del voto utile… andare da soli… Così, tanto per governare l’anno del mai. Mi pare inoltre di avere inteso che per la stesura della parte tecnica del suo programma abbia collaborato nientemeno che Sergio Cofferati… A questo punto, per quanto mi riguarda ho già capito tutto. Perdonatemi, proprio non ce la faccio a non essere fazioso in questo caso!… In definitiva mi sembra che le rispettive posizioni dei due candidati siano davvero molto diverse nella sostanza.