VOI SIETE QUI di Alessandro Robecchi (da Carla Bergamo) Ho visto cose che voi compagni… I processi di innovazione in atto nella sinistra italiana sono enormi e complessi. Vigilanza, compagni!Congresso Pd. Ritrovato in una stele assira del nono secolo a.C. l’articolo 8 dello statuto del Pd: i delegati potranno votare per Bersani con una mano e per Franceschini con l’altra. Nasce il PCdF. Nel tinello del signor Franco Sterniti (via Roma 38, Orvieto), è nato il Partito Comunista di Franco. Il nuovo partito nasce da una scissione del PCdRF (Partito Comunista di Rosa e Franco) dopo che la moglie del signor Franco, Rosa, se ne è andata con il panettiere Attilio. A chi la sede di via Roma?Congresso Pd. Sequestrate durante un’operazione antidroga a Udine seicento copie dello statuto del Pd. Leccandole – dicono gli inquirenti – si assume una quantità di acido lisergico sufficiente a creare l’illusione di una vocazione maggioritaria.Sinistra Popolare. Pace separata con la Germania e distribuzione delle terre ai contadini, sono i due punti del programma del nuovo partito di Marco Rizzo, Sinistra Popolare.Si consolida il PCdF. Sonia G., 25 anni, commessa di profumeria, ha accettato di confluire nel PCdF. Con l’arrivo della compagna Sonia – si legge in una nota della segreteria – il partito di Franco raddoppia gli iscritti e si consolida sul territorio.Congresso Pd. Il circolo Pd di Medjugorje ha accettato l’iscrizione di Don Gigliolo, della parocchia Santa Maria in Panne di Caserta. La componente cattolica esulta: durante il congresso sarà approntato un parco giochi per embrioni.Congresso Pd. I Gormiti sosterranno Bersani, incerti i Gremlins.Che fare? Per un errore burocratico, Oliviero Diliberto ha radiato Oliviero Diliberto. Per riammetterlo, è necessario un congresso straordinario che può convocare solo Diliberto.
da Silvia Palombi
E brava Carla, è un libro bellissimo che riesce a far sorridere nel profondissimo dramma che narra. Grande McCourt capace d’essere ironico raccontando di quando non avevamo neanche le mutande da cambiarci. Voto per la sostituzione dei Promessi Sposi che, a onor del vero, ha fatto il suo tempo (non così la Commedia che ancora ce n’ha da insegnà).
da Vittorio Grondona – Bologna
La signora Isabella Guarini non è affatto sorpresa di quello che si dice sugli amori del Cavaliere. Anzi l’ “escort” di turno opera per mestiere, quindi letto di Putin (regalato o affittato?) o letto di qualsiasi altro per lei sarebbe la stessa cosa. Mi sono intromesso in questo discorso per dire che non c’è davvero bisogno della zingara per indovinare cosa succede in certi casi. C’è invece tanto bisogno della moralità delle istituzioni. Non devono assolutamente sgarrare. Se non sono in grado morale di sapersi contenere in certe pratiche devono rinunciare alla carica… Nel caso specifico il problema riveste infatti particolare importanza politica: non possiamo socialmente permetterci un Capo facilmente ricattabile, per di più quando sia esageratamente potente come il Cavaliere. Un ricatto sessuale potrebbe benissimo indurre ad operare per indirizzare i mercati e gli interessi generali in direzioni non del tutto ortodosse. In certe occasioni anche il solo sospetto non fa dormire di notte. Meglio chiarire, quindi… e sperare che tutto sia falso!
da Alessandro Ceratti
Però, cara Isabella, induzione-deduzione-abduzione in realtà non sono forme di sillogismi. Sono piuttosto forme di ragionamento (ir)razionale. Di sillogismi ce ne sono di tanti tipi, il più classico è il cosiddetto BARBARA [es. tutti gli uomini sono aminali -tutti gli animali sono mortali- tutti gli uomini sono mortali] però tutti fanno ricorso al pensiero deduttivo. Nessuno sillogismo è né induttivo né abduttivo.
di Marco Travaglio (http://antefatto.ilcannocchiale.it/)
Noi che, poveri ignoranti, non conosciamo la Costituzione, pensavamo che i poteri e i doveri del Presidente della Repubblica fossero quelli indicati dalla Costituzione. E cioè: – rappresentare l’unità nazionale – inviare messaggi alle Camere – indire le elezioni delle Camere – autorizzare la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del governo – promulgare le leggi ed emanare i decreti aventi valore di legge e i regolamenti (oppure rinviare le leggi alle Camere in caso di manifesta incostituzionalità) – indire il referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione – nominare il presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri- nominare, nei casi indicati dalla legge, i funzionari dello Stato, ma anche i senatori a vita e alcuni giudici costituzionali, ma anche i membri delle autorità di garanzia – accreditare e ricevere i rappresentanti diplomatici, ratificare i trattati internazionali, previa, quando occorra, l’autorizzazione delle Camere- comandare le Forze armate, presiedere il Consiglio supremo di difesa, dichiarare lo stato di guerra deliberato dalle Camere – presiedere il Consiglio superiore della magistratura – concedere la grazia e commutare le pene – conferire le onorificenze della Repubblica – sciogliere le Camere o anche una sola di esse, sentiti i loro presidenti.Noi che, poveri ignoranti, non conosciamo la Costituzione non riusciamo a trovare un solo rigo nella medesima che autorizzi il capo dello Stato a chiedere notizie di un’indagine che non gli garba (come fece Napolitano nel dicembre scorso con quella della Procura di Salerno sui magistrati corrotti di Catanzaro); o a promulgare una legge facendo sapere per lettera che non gli piace per niente (come ha appena fatto col pacchetto sicurezza); o ad anticipare al governo che non firmerà un decreto (come ha fatto col decreto Englaro) o che non promulgherà una legge se non sarà modificata (come ha fatto con la legge-bavaglio sulle intercettazioni). Noi che, poveri ignoranti, non conosciamo la Costituzione non vi abbiamo trovato alcun articolo che consenta al capo dello Stato ad auspicare “una revisioni di regole e di comportamenti” in materia di intercettazioni e cronaca giudiziaria, a parlare di “abusi”, a invocare “soluzioni appropriate e il più possibile condivise” (come se una porcata votata da molti fosse meglio di una porcata votata da pochi). Né abbiamo trovato un solo articolo che gli permetta di invocare “tregue” nell’attività di opposizione e di informazione sul capo del governo coinvolto in scandali (sui quali il rappresentante dell’unità nazionale non ha mai proferito una sillaba). Ma forse, non volendo neppure immaginare che stia sbagliando lui, il problema è nostro: evidentemente abbiamo, della Costituzione, un testo vecchio e superato.Ignoranti come siamo, poi, non abbiamo capito nemmeno a quali indagini egli si riferisca quando, per l’ennesima volta, invita misteriose entità a “non indulgere alla spettacolarizzazione delle vicende giudiziarie e dei processi”. Visto che le nomina il capo dello Stato, sappiamo invece che le Autorità indipendenti sono anche affar suo, e da mesi speravamo che si accorgesse di un paio di presenze inquietanti al loro interno. L’Autorità Garante della Privacy è vicepresieduta da un certo Giuseppe Chiaravalloti, plurinquisito in Calabria per gravissimi reati e sorpreso al telefono con la sua segretaria a invocare l’eliminazione fisica, a opera della “camorra”, del magistrato Luigi De Magistris. Dell’Autorità Garante delle Comunicazioni fa parte il forzista Giancarlo Innocenzi, sorpreso a trafficare con il premier Berlusconi (che lui chiama “Grande Capo”) per acquistare senatori del centrosinistra e per procacciare lucrosi contratti a un produttore berlusconiano impegnato nella compravendita dei senatori medesimi (vedi intercettazioni riportate nel nostro libro “Papi”). Purtroppo, il capo dello Stato ha citato quest’ultima Autorità per raccomandare ai giornalisti di attenersi all’«importante codice di autoregolamentazione» da essa fissato per censurare le notizie scomode al potere. Ignoranti come siamo, pensavamo anche che gli uomini delle istituzioni fossero soggetti a critiche, tantopiù legittime quanto più alti sono i loro scranni. Invece abbiamo ieri appreso dall’Augusta Favella che “chi mi critica non conosce la Costituzione”. Insomma ogni critica alla sua Intoccabile Persona è lesa maestà, come nei regimi sovietici a lui tanto cari fino agli anni 50 (memorabile il suo elogio nel 1956, davanti al Comitato centrale del Pci, della repressione sovietica dei moti di Ungheria). Pensavamo anche che il capo dello Stato non dovesse scendere nell’agone politico, per bacchettare questo o quello come un Capezzone o un Cicchitto o un Quagliariello qualsiasi. Invece l’ha fatto con Antonio Di Pietro, reo addirittura di avergli chiesto di non promulgare leggi palesemente incostituzionali anziché chiosarle con la piuma d’oca. Mal gliene incolse: Napolitano l’ha chiamato sarcasticamente “guerriero” accusandolo di “vano rotear di scimitarra”. Era dai tempi di Cossiga che un capo dello Stato non se la prendeva frontalmente con un leader dell’opposizione (fra l’altro isolatissimo e solitario, dinanzi a un governo strapotente e strafottente e a un’opposizione inesistente): solo che, contro Cossiga, il Pci di Napolitano chiese l’impeachment trattandolo da golpista. Sui “guerrieri” alla Berlusconi & C. che roteano scimitarre tutt’altro che vane contro i magistrati e i giornalisti liberi, mai un sospiro dal Quirinale. Sui guerrieri alla Bossi & C., che ogni due per tre minacciano di “tirar fuori i fucili e i mitra” o di “oliare i kalashnikov”, ora contro i “comunisti” ora contro i “terroni” ora contro i “negri”, mai una parola dal Quirinale: un conto sono i fucili, i mitra e i kalashnikov, un altro le scimitarre. Ignoranti come siamo, pensavamo che non rientrasse fra i compiti del capo dello Stato giudicare l’attendibilità di testimoni d’accusa in questo o quel processo: invece, ieri, Napolitano ha deciso che le nuove rivelazioni di Spatuzza, Riina, Ciancimino jr. e altri sui mandanti esterni delle stragi di mafia & Stato “vengono da soggetti per lo meno discutibili” e comunque non bisogna parlarne: secondo Napolitano quelle rivelazioni, totalmente ignorate da gran parte dei telegiornali di regime, “sono state accolte da un clamore un po’ eccessivo”. In effetti, ne ha financo parlato qualche quotidiano. La prossima volta, per favore, silenzio. Il Presidente riposa.
Quando le nostre fonti di informazione ci raccontavano che le banche erano entrate in crisi, e quindi per il rilancio dell’economia era giusto aiutarle, quasi quasi mi veniva da piangere. Poi, facendo un giretto nella mia città avevo notato che dove prima c’era un’attività ora c’è una filiale di banca e siccome la grande distribuzione si è mangiato ogni tipo di negozio cittadino, le banche hanno letteralmente invaso la città. Hanno saputo fare meglio di Attila… Proprio oggi mi è arrivato l’esratto conto della mia banca, dove per mia ingenua scelta viene versato ogni mese il mio stipendio, e mi sono accorto che gli interessi di mia competenza, per la prima volta in oltre 40 anni, tolte le spese erano finiti in rosso (…) Mi informo e scopro che la mia banca si trova al 137° posto mondiale nella classifica delle fortune, con 3.737 milioni di dollari di utili…. Draghi, Tremonti, ma che cavolo ci state a fare lì?…
da Isabella Guarini, Napoli
(…) il lettore, telespettatore o radioascoltatore, ha un basso livello di osservazione, perché il giornale dura un giorno poi è carta straccia da raccolta differenziata. Piuttosto mi sorprende come l’avvocato Ghedini non abbia rilevato ciò che appare evidente a qualsiasi lettore, ovvero che la foto continuamente pubblicata dal noto quotidiano inquisitore con dieci domande-in cui si vede la Mata Hari levantina che fissa dal fondo l’obiettivo del fotografo, come nei migliori dipinti per captare l’attenzione del fruitore- è stata modificata in più punti per la ricostruzione del volto della escort. Ciò appare dal confronto con la foto che è stata pubblicata sul Corriera della Sera di oggi, 21/07/09, a pag.5, in cui si vede che il volto della donna sul fondo è coperto in più parti da alcune mani gesticolanti e dai capelli di una persona posta in primo piano, mentre il profilo del Cavaliere è sempre lo stesso in entrambe le foto. Osservare per credere.
da Mario Strada, Mare di Java
SMS dalla Maga Nerina da Palermo: “Capo, leggi Di Lello sul Manifesto di Domenica 19 Luglio. Recupero l’articolo. Parla di lotte interne alla borghesia mafiosa che si sta ri-mescolando per cambiare capi e mantenere gli stessi metodi. Auspica che il centro-sinistra non voglia allearsi con pezzi di questa classe dominante per fare alleanze, invece, con chi vuole liberarsene. Mi pare un po’ tardi. E’ stato cosi’ negli anni ’70 dell’800 al tempo di Franchetti e Sonnino, a cavallo di ‘800 e ‘900 dal delitto Notarbartolo a Giolitti, al tempo del Fascismo, della Democrazia Cristiana e del dopo stragi del 1992/93. Comunque, l’articolo e’ utile. Rispondo: “Grazie. Prova il Gelo di Melone.”http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090719/pagina/01/pezzo/255319/http://www.dolci.it/ricette/sicilia/gelo.html
da Isabella Guarini, Napoli Sembra uno scioglilingua, invece sono le f orme del sillogismo. Tre possibilità per pervenire alla verità. Aristotele dice che con l’ abduzione si perviene a una verità probabile. Per ciò i giornalisti che la praticano offrono probabilità, non realtà. Penso che il sillogismo della escort levantina nel lettone di potenti della terra, sia un’abduzione giornalistica, una probabilità, visto che la donna svolge il mestiere di prostituta per cui riesce a infilarsi dovunque.
da Vincenzo Rocchino, Genova
La Costituzione (mai applicata integralmente) ogni forza politica è obbligata ad osservare e rispettare. Ad essa dobbiamo ispirarci, sempre, per legiferare. Per capirne l’utilità, sarebbe utile averne la necessaria conoscenza che, purtroppo, pare, abbiamo in pochi. Lo dimostra l’uso sciagurato che ne facciamo quando deleghiamo il governo del Paese a personaggi e partiti, che della Carta Costituzionale farebbero volentieri a meno e/o vorrebbero, quantomeno modificare, secondo le loro comodità.