GRASSILLI NON DIMENTICACome Cuore
da Vincenzo Rocchino, Genova
Solo politici potenti e/o miliardari (meglio entrambe le condizioni) possono godere della disponibilità di piacevoli grattatine. Fondamentale è possedere almeno una villa; posto che vi troviate in queste condizioni, attenzione a non inimicarvi la stampa comunista che dilaga a livello mondiale: potrebbe porvi qualche domanda, diciamo cosi, fastidiosa, mettendovi di cattivo umore.
da Vittorio Grondona – Bologna
Se desiderate assaporare un raro esempio di coerenza politica, davvero esilarante, non mancate di ascoltare Emanuele Filiberto ospite a Un Giorno da Pecora, Radio2.
da Dan Galvano, Basilea
Fa specie notare come anche Galliani, dopo la contestazioni dei tifosi del Milan, abbia preso a rispondere alle critiche come fa il suo capo: “Sono una minoranza”. Se già i tifosi – solitamente ottenebrati da fede cieca e acritica – si stanno accorgendo delle bugie del padrone, forse c’è speranza che anche qualche elettore prima o poi si ravveda.
da Claudio Urbani, Roma
Testare il PD a Cuggiono è come voler valutare la Lega a Viterbo. Attenzione al detto: “una rondine non fa primavera”
da Paolo Cape’, Milano
Qualcosa mi sfugge. Lo schieramento di centro destra ha appena approvato una legge che punisce come reato il comportamento di chi si trova ad essere in Italia senza un regolare permesso di soggiorno. Tale comportamento viene punito a prescindere da qualsiasi altra caratteristica del soggetto in questione. Potrebbe cioè trattarsi di un signore minaccioso e pericoloso come anche di una pasta d’uomo che lavora 18 ore al giorno. Ora arriva Giovanardi e dice che però le badanti senza permesso di soggiorno andrebbero regolarizzate (e, si suppone, non processate), perché hanno un ruolo positivo per la società. Ma: e tutti gli altri che lavorano duramente negli altri settori?
Undicietrenta di Roberto Cotroneo (da Paola Bensi)
Non ho resistito. La video intervita a Patrizia D’Addario uscita ieri per “El País”, non me la sono fatta mancare. Ora io, onestamente, non ritengo sia il verbo quello che dice la escort di Bari, si capirà un giorno, e pazienza. Ma c’è un punto su cui vorrei chiarezza, uno solo. A un certo punto dell’intervista la D’Addario dice che a Palazzo Grazioli c’erano, assieme a lei, in quelle seratine, ragazze molto giovani. E su questo neanche mi stupisco. E invece mi turba molto quello che dichiara subito dopo: “che ballavano sulle note di “Meno male che Silvio c’è””.Ora lo ametto ho avuto un brivido. E siccome ultimamente ero rimasto indietro sui miei aggiornamenti musicali, essendo usciti una serie di album che avevano attirato maggiormente la mia attenzione, sono andato a sentirmi, con l’ascolto professionale che mi permette i dieci anni di pianoforte, il brano in questione. Ho ascoltato “Meno male che Silvio c’è”. Mi sono letto le parole, ovvie, essendo una canzone elettorale, ho ricostruito la melodia, e controllato l’arrangiamento. Il risultato è questo: si tratta di una canzone da oratorio, con arrangiamento assolutamente primi anni Ottanta, e con venature gospel. È il brano più insulso musicalmente che si possa mai ascoltare. I Ricchi e Poveri al confronto sembrano Rachmaninov. Con voci sgangherate, con un testo ridicolo, e con velleità da “We are the world” dei poveri, anzi poverissimi. L’introduzione, tra l’altro, è una copia esatta di “Ricominciamo” di Adriano Pappalardo.Me la ero persa, lo ammetto. Ma a questo punto esigo un chiarimento. Voglio sapere come sia possibile trovare attraente ballare sulle note di questa canzone, che neanche la mia solita vecchia zia troverebbe ascoltabile. Voglio sapere come è possibile accennare passi di danza al ritmo di “Meno male che Silvio c’è”. Sarebbe come se i vecchi democristiani, in caso di peccaminosi festini, avessero messo a tutto volume “Bianco fiore”, è lo stesso genere.Ma è mai possibile? Consiglio a tutti quelli che mi leggono di andarsi ad ascoltare la canzone (in rete se ne trovano varie versioni), e poi immaginarsi la scena. La D’Addario dice che erano molto giovani. Dunque, che cosa possiamo ipotizzare? Vent’anni? Ragazze nate sette anni dopo l’uscita di “Thriller” di Michael Jackson e del suo “moonwalk”, che si beve questo imbarazzante polpettone musicale per nonne sorde, e senza apparecchio amplifon. E ballano: ballano su una musica che non ha un ritmo, con le loro minigonne, i loro ciondoli appena regalati, e la loro aria seduttiva. Non è vero, non ci si può credere. Almeno questo lo smentisca presidente: ci dica che a palazzo Grazioli lei ha accolto le ragazze con la voce di Bono in “Love is Blindness”, o con un David Bowie d’annata, persino con il grande Michael Jackson, guardi le passo persino un crooner, anche d’annata, qualunque, scelga lei: Tony Bennett, Nat King Cole, Michael Bublè, o Frank Sinatra con un “I’ve Got You Under My Skin” ma “Meno male che Silvio c’è”, per favore, dica che non è vero.
da Bruno Stucchi – Cuggiono Caro Beretta, non so come si comporti il PdL o FI che dir si voglia, dalle tue parti. Ma per quello che vedo/sento localmente, non sara’ come dici. Ancora una volta sono stupito di come la sinistra prenda per realta’ i suoi wishful thinking. Sara’ delusa. Qui la “sede” del PdL e’ frequentata quasi tutte le sere, mentre la sede del PD, inaugurata frettolosamente e di corsapoche ore prima delle europee e’ sempre chiusa e deserta, e probabilmente gia’ il prossimo mese non riuscira’ a pagare l’affitto. Basta?
Su Repubblica mettono l’articolo del monumentale successo di Federer a Wimbledon (6a volta) e subito sotto un altro in cui uno (Adriano Panatta) racconta di quando poteva/doveva vincerlo. Roba da provincialotti e rosiconi tutto in una botta.
C’E’ PORCATA E PORCATA.da Biagio Coppola, golfo di Napoli
Ho appena ascoltato alla radio uno spot della Presidenza del Consiglio che ci invita alla lettura perché “cibo della mente”. Bene, allora visto che la mia mente è ben presente a se stessa sono arrivato alla conclusione che questo spot è davvero una gran bella porcata visto che quasi tutta l’editoria italiana è in mano al nostro premier a piede libero, ergo, il nano di Arcore con i soldi di pantalone si paga pure gli spot per le sue aziende! Le giostrine ed i finti matrimoni tra “conigliette” a Villa Certosa forse sono poca cosa a confronto ma per la società voluta dal potere mediatico che si sorregge sul nulla ben confezionato e morbosamente voyeristica è questo che interessa sapere e seguire con curiosità come le puntatte di una fiction.