da Carla Bergamo, S. Paulo
Dice l’avvocato-deputato che il petit-premier non ha mai pagato donne. Ué, ma gli spiccioli per lo shopping in Sardegna allora cos’erano? Noccioline? E i gioiellini? E i biglietti aerei? Ogni volta che leggo le dichiarazioni di questi personaggi mi sento presa per i fondelli, e mi chiedo cosa leggono e ascoltano gli Italiani che vivono in Italia per continuare a votare questi qua. Gli emuli di Alberto Sordi continuano nella loro crociata al motto di “Io sono io e voi non siete un cazzo”.
da Pino Granata
Un periodo di bassa possiamo avercelo tutti. E’ quello che sta accadendo a questo Blog ed al suo deus ex machina? Può essere. Io non nessuna maniera voglio polemizzare con Claudio che conosco da quasi 40 anni e che stimo molto. Certo è che da un paio di settimane non ho più mandato un post. Perchè non l’ho mandato? Per il fatto che se io scrivo un post oggi e questo è inerente ad avvenimenti di quel giorno, non ha senso vederlo pubblicato, o non vederlo affatto pubblicato, tre giorni dopo. D’altronde Claudio ha altre cose da fare e deve mettere insieme pranzo e cena. Ora con Facebook dove si ha la possibilità di comunicare immediatamente e con migliaia di persone, il ruolo di un Blog come il sabellifioretti.com , deve, secondo me, cambiare. Come , non lo so e d’altronde è compito di Claudio to figure out.
da Armando Gasparini, Veneto Alto
“Great to see you, my friend”, con sottolineatura sul “my friend”, più doppia pacca sulle spalle. Di Obama a Berlusconi, non di Berlusconi a Obama. Mancava che gli facesse cucù. E poi quel continuo insistere sul grande “apprezzamento” per la “leadership” mostrata dal Cav. su questo e quel dossier internazionale.Obama è un politico, non il garante dei lettori italioti, questi si, di Repubblica. Si occupa di cose serie, non di guardare dal buco della serratura chi si fa una doccia. Il Cav. gli ha fatto tre grandi favori: sul G20, sull’Afghanistan e su Guantanamo, cose su cui Francia, Germania e Gran Bretagna hanno invece storto il naso. Ed è per questo che è stato estremamente amichevole con il Cav. e freddino con gli altri tre (il mitologico Zapatero, invece, non se l’è ancora filato)Capisco quanto je rode, caro Ceratti, la capisco!
da Gianni Guasto
Non soltanto, come osserva Coppola, la frase pronunciata da Obama nei confronti di Berlusconi é del tutto convenzionale, ma l’interpretazione trionfalistica che qualche zelante famiglio si é affrettato a darne é simile a quella che uno straniero salutato da un italiano dicesse “sai, mi ha detto di considerarlo pure mio schiavo”: tale é infatti il senso etimologico della locuzione “ciao” (dal veneto “sciao”, schiavo) del tutto analoga all’antico “servo vostro”, e al “servus” ancor oggi in uso in Baviera e in Austria.
da Alessandro Ceratti
La partenza dell’invettiva di Sofri contro Travaglio è fulminante. Travaglio sarebbe “incompetente, in malafede e vigliacco”. E’ fulminante per questo motivo, perché ci si domanda sbalorditi di quali potentissime lenti distorsive deve essere dotato Sofri per riuscire a avere un’idea della realtà così deformata. Se ci sono tre aggettivi negativi che si vogliono attribuire a Travaglio quelli scelti da Sofri sono gli ultimi della lista. Se magari avesse provato con “pignolo fino all’acribia”, “monomaniaco”o anche banalmente “forcaiolo”, be’, forse poteva anche starci. Ma quelli no! Quelli no!
da Carla Bergamo, S.P.
Sinceramente, le petit premier è rimasto con Obama circa un’ora… non c’è bisogno di ulteriori commenti, tanto meno di sali. Il diplomaticissmo Obama è stato semplicemente educato. Neanche da mettere con le manifestazioni di simpatia nei confronti del nostro Lula. Tra l’altro, ho cercato disperatamente notizie sui giornali americani dello storico incontro e… niente. Mannaggia.
da Paolo Cape’, Milano
Un leader politico del centro sinistra, di cui non farò il nome, venuto a sapere in anticipo di qualche giorno di una nuova inchiesta spinosa riguardante il Premier, ha pensato bene di farne accenno in tv, credendo forse di essere un giornalista, per cui il primo che dà la notizia vince. Deve trattarsi proprio di quel noto politico che si ritiene un genio. Infatti ora tutti discutono di come mai lui lo sapesse prima, anziché del contenuto dell’inchiesta.
da Silvia Palombi
Grazie Santi Urso, Ivan era un genio poeta. All’Arcicorvettocheincorglistava l’altra mattina piangevamo tutti come viti tagliate. Ci manca un sacco. Peccato che qua dentro lo ricordiamo solo noi due.
da Biagio Coppola, golfo di Napoli
La locuzione con la quale Barak Obama avrebbe accolto il nostro piccolopremier, a detta di esperti linguisti anglofobi, altro non è che unabanalissima frase di circostanza che negli USA è di uso comune. Infatti lasi può sentire pronunciare anche da chi non ti conosce ma che ti vuolerivolgere la parola per un qualsiasi motivo.
Che cosa avrebbe dovuto dire Obama a Berlusconi? Il presidente degli Stati Uniti invita il presidente di uno dei più importanti e tradizionalmente filoatlantici stati occidentali e lo prende a male parole? Ma se Obama mai decidesse di invitare Ahmadinejad non sarebbe meno cortese che con Berlusconi. La differenza è che non lo invita. E Berlusconi è invitato non perché è Berlusconi ma perché il primo ministro dell’Italia, scusate se è poco! La cosa straordinaria dei forza italioti è la loro incredibile propensione a dare valore alle azioni dello psiconano. Se io apro una bottiglia di spumante è per festaggiare. Per loro, se lo fa Berlusconi , è per sostenere la viticoltura italiana. Ragazzi! Tutto normale e niente di particolarmente positivo se due primi ministri si stringono la mano, si danno pacche sulle spalle con grandi sorrisi. Un po’ diverso se magari una regina si domanda costernata: “ma chi è che sta urlando?”.