da Silvia Palombi
Ciao Jaffa, ciao pezzettino di vita ancora quasi del tutto spensierata, piena di belle facce, notti, serate, musica, impegno, compagnia, solidarietà, risate, senso della collettività, cibo che mi incuriosiva, generosità disinteressata, sincerità. Ci si vede prima o poi, perché di Raro Folk ne apri un altro no?
da Gianni Guasto
Una ragazzina lo seppellirà? Certo che noi adulti ci facciamo una figura ….
JAFFA
E’ morta Jaffa. Per chi l’aveva conosciuta non servono parole. Le ore passate al Raro Folk Club rimangono indimenticabili. Per chi non sa chi fosse, ricordo che era bellissima e simpaticissima. Stupenda. C’è un blog dove Orly e Miriam hanno raccontato l’ultimo periodo della sua malattia. QUI (csf)
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, i processi di Porta a Porta che hanno come protagonista il Presidente del Consiglio, accerchiato da puellae e avversari politici, dimostrano ormai con chiarezza che le questioni europee non interessano e che i partitini non hanno altro programma a livello europeo che chiedere le dimissioni di Berlusconi, così compiacendo i suoi diretti concorrenti dell’editoria mediatica globale.
da Carla Bergamo, S. Paulo
“Le religioni dividono, uniscono; irritano, affascinano. Michel Onfray, autore del “Trattato di ateologia”, sostiene che i tre principali monoteismi, animati dalla stessa pulsione di morte, condividono identici disprezzi: l’odio per la ragione e l’intelligenza; l’odio della libertà; l’odio di tutti i libri in nome di uno solo; l’odio della vita; l’odio della sessualità, delle donne, del piacere; l’odio del femminile; l’odio del corpo, dei desideri, delle pulsioni”. In compenso, al loro posto, difendono la fede e la credenza, l’obbedienza e la sottomissione, il gusto della morte e la passione per l’adilà, l’angelo asessuato e la castità, la verginità, la fedeltà e la monogamìa, la sposa e la madre, l’anima e lo spirito: “Vale a dire: la crocifissione della vita e la celebrazione del nulla”” (dal blog di Leonardo Coen)
da Massimo Puleo
Se non ne ha, mi devi assolutamente aiutare a farlo. Tra un mesetto esce (Sergio Flaccovio Editore) il mio libricino – raccolta dei primi sette anni di Telex (mini rubrica satirica che esce su Repubblica ediz. Palermo). Se ci sei batti un colpo.
Io non ci sono a Salina. Sono tutta l’estate a Milano (csf)
da Paolo Cape’, Milano
L’altra sera da Vespa si è discusso delle motivazioni della sentenza Mills. Era presente l’avv. Ghedini, difensore di Berlusconi, che ha avuto ampio modo di illustrare le tesi della difesa. Non solo non era presente nessuno in grado di rappresentare le ragioni dell’accusa. Ma non era presente neanche nessuno in grado di spiegare al pubblico che le ragioni della sentenza del Tribunale. Sentenza che ha analizzato una per una le obiezioni della difesa e ha spiegato perché tali obiezioni sono smentite dalle prove raccolte nel dibattimento. Ma al pubblico televisivo tutto ciò non è stato, né verrà mai, raccontato.
da Vincenzo Rocchino, Genova
Berlusconi era, ed è, tutt’ora ineleggibile; lo dice il DPR 30 marzo 1957, n. 361 supplemento G.U. n.139 del 3 giugno 1957. Lasciare che venisse eletto, in dispregio del DPR citato, è stato un errore incalcolabile di portata storica. L’On. D’Alema, e gli altri “intelligenti” di sinistra, oggi tutti pentiti, gli hanno permesso l’accesso al Parlamento. Tra i molti “pentiti di oggi”, chi mai sarà capace di ricordargli che occupa abusivamente Palazzo Chigi invece che le patrie galere, dove sarebbe giusto che si trovasse, solo che la giustizia degli uomini “normali” avesse potuto fare il suo corso?
NON E’ STATO CARDELLA AD AMMAZZARE ROSTAGNO
Ma questo si sapeva già. Quando l’ho intervistato, comunque, glielo chiesi. Con una certa dose di ingenuità e di brutalità
Tu hai ammazzato Rostagno? “Rostagno era mio amico, io non sono uno che ammazza gli amici. Sono rimasto sotto inchiesta sette anni. E adesso sono innocente. Archiviato. Per cui io non ho nemmeno diritto a leggere le carte perché, quando si archivia, le carte rimangono segrete”. Chi ha ucciso Rostagno? “Non lo so. Ma ho detto subito che era un delitto di mafia”. L’intervista (csf)
da Biagio Coppola, golfo di Napoli
E dillo no che il blog è morto e sepolto sotto la scure della censuraarcoriana!