da Paolo Righetti (dati dal sito di Peacereporter)
La sera del 25 febbraio il Senato ha approvato all’unanimità il decreto legge (n.209 del 30 dicembre 2008) che rifinanzia tutte le missioni militari italiane all’estero.La Camera dei Deputati l’aveva approvato il 21 gennaio con due soli voti contrari e quattro astenuti. Per la partecipazione italiana alla missione Nato in Afghanistan (Isaf) sono stati stanziati oltre 242 milioni di euro per i prossimi sei mesi, ovvero circa 40 milioni al mese.Ritirare i militari italiani dall’Afghanistan risparmiando così quasi 500 milioni di euro all’anno e nel contempo smetterla di fare ciccia di porco dell’articolo 11 della nostra Costituzione è chiedere troppo?
da Carla Bergamo, São Paulo
Dunque: da un lato abbiamo un sacerdote che difende gli omosessuali, i preservativi e il matrimonio dei preti. Dall’altro, abbiamo un vescovo e un prete “tradizionalisti”, uno che nega lo sterminio di 11 milioni di persone tra ebrei e umanità varia e un altro che partecipa a un corteo fascista con tanto di bastoni e inneggiamenti al dittatore tedesco. Chi viene punito? Ma il primo, logico. Successo qui in Brasile, stato di Paraiba. Il prete si chiama Luis Couto, sospeso dall’arcivescovo don Aldo Pagotto. Gli altri due sono stati riammessi nel gregge dell’altro tedesco, il pastore di anime. Ah, dimenticavo: sempre in Brasile, l’arcivescovo di Olinda ha scomunicato medici e parenti per aver fatto abortire una bambina di 9 (nove) anni rimasta incinta in seguito a uno stupro subito dal patrigno (la gravidanza era pure a rischio).
DIMMI DAMMI FAMMI
Libro scritto una decina di anni fa e adesso riscritto e ristampato. Uscirà oggi, o forse domani, o forse dopodomani. Comunque di qui a qualche giorno, spero in tempo per la Festa della Donna. Ecco un capitoletto di anticipo. Valga come aperitivo.
LE COSE CHE LUI VORREBBE CHE TU FACESSI E TU NON FAI MAI
Restare immobile quando lui guarda la partita di calcio
Devi ammetterlo, ci sono alcune cose che ti riescono alla perfezione. Anche cose difficili, cose che richiedono istinto e sincronizzazione dei movimenti. Tu hai capito a che cosa sto alludendo. Mi chiedo: come fai a indovinare sempre qual è il momento giusto per alzarti improvvisamente dalla poltrona e passare lentamente, lentamente, lentamente – dio mio quanto lentamente – davanti al televisore proprio mentre il bomber interista carica il destro, molla un’orribile legna che colpisce l’arbitro, inganna il portiere che si tuffa a destra gettando nella disperazione i difensori laziali che vedono il pallone rotolare inesorabilmente in fondo alla rete e la partita irrimediabilmente compromessa? Come fai a calcolare così esattamente i tempi tanto che appena il tuo culone si è tolto di mezzo, ponendo fine all’eclisse totale di video, ciò che si vede sono venticinque persone impazzite, alcuni che protestano, altri che scappano, altri che urlano di gioia, e non si sa che cosa sia successo, forse goal, forse rigore, forse invasione di campo, forse è finita la partita, forse cartellino rosso, forse è iniziato un documentario su Timor Est. Allora lui urla la sua disperazione. In qualche ambiente, tipico del disagio sociale di certe periferie metropolitane degradate, la Magliana, Testaccio, via Bianchi, Scampia, luoghi dove un vigile urbano non osa entrare da trent’anni a questa parte, l’ultimo che lo ha fatto è ritornato in dodici comode rate mensili, la scena ha momenti di tensione decisamente più preoccupanti, propedeutici all’omicidio preterintenzionale, roba che non c’è indulto che tenga. Urla la sua disperazione e si dimena. Ti ricorda le tue origini popolari, di quanto gli sia costato toglierti dal marciapiede. È a questo punto che tu ti piazzi davanti al televisore al plasma costato un occhio della testa, ti metti le mani sui fianchi e cominci: «Insomma…» Non sono molto importanti le parole che tu pronunci dopo «Insomma». Lui non le ascolta e d’altronde nessun uomo nelle sue condizioni le ascolterebbe. L’importante è che tu ti renda conto che la parola “insomma” è una specie di parola d’ordine, quasi un comando. Alla parola “insomma”, mentre tu te ne stai lì, bella piazzata davanti al plasma, i tecnici della Rai fanno partire il replay. E così anche la ripetizione rallentata dell’azione misteriosa che si è svolta all’insaputa del pover’uomo è ineluttabilmente perduta. C’è un unico sistema per risolvere casi del genere. Scartata la soluzione, piuttosto brusca, di legarti alla sedia della cucina a sua volta incatenata al termosifone di ghisa, opzione che alcuni giudicano drastica ma che vince su tutte le altre per efficienza e per l’ottimo rapporto costi/ricavi, molti decidono di appendere la televisione al soffitto. Soluzione un po’ futurista, decisamente scomoda, che richiede fastidiose spiegazioni quando viene gente a cena. E nemmeno tanto sicura. Non si ha idea di che cosa sia capace di inventare una donna pur di frapporre il suo flaccido corpaccione fra il suo uomo e il tiro di uno stronzo di bomber interista deviato da uno stronzo di arbitro che inganna un incolpevole portiere laziale consentendo allo stronzo pallone di rotolare drammaticamente in fondo alla rete consegnando agli stronzi nerazzurri l’immeritato successo. Credetemi: la soluzione migliore è quella della corda. Legata alla sedia della cucina, non resta altro che convincere la donna che si tratta di un raffinatissimo gioco erotico sadomaso che avete letto nella versione originale di Emmanuelle.
da Dan Galvano, Basilea
Se fossimo rappresentati da gente dal normale senso civico – come succede in tanti altri Paesi – non ci sarebbe nemmeno bisogno di questi mezzucci per evitare che uno “suoni” al posto di un altro. E’ senz’altro una soluzione al problema, ma soprattutto è una sconfitta per tutti.
da Carla Bergamo, S. Paulo
Eh, il concetto di fortuna varia a seconda del livello di ottimismo, o della stoicità di una madre. Ma se è triste vedere tutti i giorni tanta disuguaglianza, le cose da queste parti sono migliorate, stanno migliorando. Grazie a una serie di situazioni fortunate e a Lula che ha saputo gestirle. Più triste invece è vedere l’Italia che sta tornando indietro, verso il baratro, e metà degli Italiani non se ne accorgono. E non mi riferisco solo all’economia. Viene da piangere, di rabbia.
da Pino Granata
Franceschini chiede un assegno per i disoccupati. Berlusconi risponde che non ci sono i soldi. Certo che non ci sono i soldi , deve regalare 5 miliardi di dollari a Gheddafi e buttare via 400 milioni di euro per evitare di accorpare elezioni europee e referendum sulla legge elettorale. In compenso sappiamo come il governo Berlusconi intende risolvere i problemi economici di questo Paese. Vuole mandare le donne in pensione a 65 anni. Fortuna che il ministro tascabile Brunetta dice che loro che fanno parte del governo si divertono.Che sadici!
Il Disegno di legge del senatore Franco Orsi:una lista di orrori senza fine.
Dal Senato della Repubblica parte in questi giorni uno dei più gravi attacchi alla Natura, agli animali selvatici, ai parchi, alla nostra stessa sicurezza: un disegno di legge di totale liberalizzazione della caccia. E’ firmato dal senatore Franco Orsi.Animali usati come zimbelli, caccia nei parchi, riduzione delle aree protette, abbattimenti di orsi, lupi, cani e gatti vaganti e tante altre nefandezze.La legge 157/1992, l’unica legge che tutela direttamente la fauna selvatica nel nostro Paese, sta per essere fatta a pezzi.
Fermiamoli!!!
Ecco la lista degli orrori.
Sparisce l’interesse della comunità nazionale e internazionale per la tutela della fauna. L’Italia ha un patrimonio indisponibile, che è quello degli animali selvatici, alla cui tutela non è più interessato!
Scompare la definizione di specie superprotette. Animali come il Lupo, l’Orso, le aquile, i fenicotteri, i cigni, le cicogne e tanti altri, in Italia non godranno più delle particolari protezioni previste dalla normativa comunitaria e internazionale.
Si apre la caccia lungo le rotte di migrazione. Un fatto che arrecherà grande disturbo e incentiverà il bracconaggio, in aree molto importanti per il delicatissimo viaggio e la sosta degli uccelli migratori.
Totale liberalizzazione dei richiami vivi! Sapete cosa sono i richiami vivi? Gli uccelli tenuti “prigionieri” in piccolissime gabbie per attirarne altri. Già oggi questa pessima pratica è consentita, seppure con limitazioni. Ma il senatore Orsi vuole liberalizzarla totalmente Sarà possibile detenerne e utilizzarne un numero illimitato. Spariranno gli anelli di riconoscimento per i richiami vivi. Sarà sufficiente un certificato. Uno per tutti!!! Tutte le specie di uccelli, cacciabili o non cacciabili, potranno essere usate come richiami vivi. Anche le peppole, i fringuelli, i pettirossi…
700 mila imbalsamatori I cacciatori diventeranno automaticamente tassidermisti, senza dover rispettare alcuna procedura. Animali uccisi e imbalsamati senza regole. Quanti bracconieri entreranno in azione per catturare illegalmente animali selvatici e imbalsamarli?
Mortificata la ricerca scientifica L’Autorità scientifica di riferimento per lo Stato (l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, oggi ISPRA) rischia di essere completamente sostituta da istituti regionali. Gli istituti regionali rilasceranno pareri su materie di rilevanza nazionale e comunitaria. Potenziale impossibilità di effettuare studi, ricerche e individuazione di standard uniformi sul territorio nazionale.
Si apre la caccia nei parchi a specie non cacciabili. Un’incredibile formulazione del Testo Orsi rende possibile la caccia in deroga (cioè la caccia alle specie non cacciabili) addirittura nei Parchi e nelle altre aree protette!
Saranno punite le regioni che proteggono oltre il 30% del territorio regionale! Norma offensiva! Chi protegge “troppa” natura sarà punito. Come se creare parchi dove la gente e gli animali possano vivere e muoversi sereni, fosse un reato!
Licenza di caccia a 16 anni. Invece che educare i ragazzi al rispetto, ecco a voi i fucili!
Liberalizzato lo sterminio di lupi, orsi, cervi, cani e gatti vaganti eccetera! Un articolo incredibile, che dà a i sindaci poteri di autorizzare interventi di abbattimenti e eradicazione degli animali, in barba alle più elementari norme europee. Basterà che un singolo animale “dia fastidio”. Un vero e proprio Far West naturalistico.
Leggi regionali per cacciare specie non cacciabili. Non sono bastate quattro procedure di infrazione dell’Unione europea, non sono bastate due sentenze della Corte Costituzionale. Il senatore Orsi regalerà a Veneto e Lombardia, ovvero agli ultrà della caccia, la possibilità di continuare a cacciare specie non cacciabili, e di farlo con leggi regionali. E le multe europee le pagheremo noi!
Caccia con neve e ghiaccio. Si potrà cacciare anche in presenza di neve e ghiaccio, cioè in momenti di grandi difficoltà per gli animali a reperire cibo, rifugio, calore.
Ritorno all’utilizzo degli uccelli come zimbelli! Puro medioevo! Le civette legate per zampe e ali e utilizzate come esca!
Ridotta la vigilanza venatoria. Le guardie ecologiche e zoofile non potranno più svolgere vigilanza! Nel Paese con il tasso di bracconaggio tra i più alti d’Europa, cosa fa il Senatore Orsi? Riduce la vigilanza!
Cancellato l’Ente Nazionale Protezione Animali dal Comitato tecnico nazionale. Le associazioni ambientaliste presenti nel Comitato sulla 157 saranno ridotte da quattro a tre. L’ENPA, storica associazione animalista italiana, viene del tutto estromessa.
E altro, tanto altro ancora.
Diffondete questo documento, iscrivetevi alle liste in difesa degli animali selvatici che stanno nascendo sui blog, su Facebook, scrivete ai parlamentari, scrivete ai senatori della Commissione Territorio e Ambiente ,http://www.senato.it/loc/link.asp?tipodoc=scom⋚=16&tipo;=0&cod;=13, partecipate alle iniziative che saranno organizzate! Evitiamo che l’Italia precipiti in questa forma di barbarie. La natura è la nostra vita.
da Massimo Mai
Io non mi scandalizzo per principio verso i grandi stipendi. Se qualcuno riesce a farsi pagare moltissimo in genere è perchè produce un reddito, per chi lo paga, ancora più alto. Se un presidente di una squadra calcistica guadagna cifre iperboliche, chi lavora per lui contribuendo a quel guadagno riesce a farsi dare molto. E credo pure che anche i manager pubblici di alta qualità vadano pagati molto, in caso contrario andrebbero a lavorare per un privato. Quello che non mi torna è perchè si paghino moltissimo svariati soggetti indipendentemente dai risultati. Per ottenere i risultati che si sono ottenuti nella gestione di Alitalia, Malpensa, Tirrenia, Trenitalia, non servivano manager da svariati milioni di euro ma bastava uno, come me, che di economia e gestione aziendale non sa nulla. Difficilmente avrei fatto peggio. E lo avrei fatto pure per molti meno soldi.
da Vittorio Grondona – Bologna
Non faccio in tempo a scacciare un mosca dal naso che subito ne arrivano altre a frotte. Essere indignato è dir poco, ma non mi viene una parola più forte. Che Bonolis, i calciatori, i grandi managers accettino stipendi da favola, fa parte dell’avidità umana di chi si crede impropriamente super nei confronti degli altri. Sono coloro che permettono questo sconcio morale che devono invece vergognarsi e cambiare di corsa mestiere. Scommetto che in alternativa ai Bonolis, ai Baudo, ai Buongiorno e via di seguito, per presentare altrettanto bene il Festival di Sanremo si sarebbero trovati a costi decenti altri mille degni personaggi, ancora tenuti volutamente nell’ombra per ragioni di casta. Una buona politica dovrebbe intervenire con decisione per evitare l’assurdo che l’impegno di una sola persona della durata di due o tre settimane complessive sia valorizzato come il lavoro duro di un operaio medio a 1000 euro al mese per un periodo di ben 4000 settimane, pari a lunghissimi 77 anni… Fino a quando si farà finta di disconoscere questa sfacciata realtà avremo sempre mani minacciose intorno alle nostre basse pensioni ed alla nostra miserissima assistenza sociale.
da Muin Masri
La foto di Carla mi ha fatto ritornare in mente dei lontani ricordi, quando mia mamma voleva convincermi che non eravamo né ricchi né poveri, ma fortunati, perché avevamo tutto quello che occorreva. Facevo finta di crederle e non le ho mai fatto presente che noi potevamo fare il bagno solo una volta alla settimana, il giovedì sera per l’esattezza, e chi ci ha rubato l’acqua poteva permettersi la piscina in casa. Anni dopo, e dopo tanti tentativi andati male, lei finalmente venne a trovarmi. “Bella la tua Italia” mi disse, “qui si può fare la doccia tutti i santi giorni”. E per stupirla ancora, l’ho portata al mare a Varazze. Lei pianse. E io mi tuffai nonostante non sappia nuotare bene. Non ho mai pianto davanti a lei.