CHAVEZ L’AUTARCHICOHugo Chavez, caso esemplare di dittatore democratico, ha avuto un’idea per sconfiggere l’imperialismo capitalistico. Sostituire Batman, Robin e Nembo Kid con Francisco de Miranda, Antonio Sucre e Pedro Camejo. Mosca qui
L’UOMO CHE BALLA CON I GIORNALISTIUna volta all’anno quattro grandi del giornalismo italiano, Bocca, Stella, Maltese, Riotta, pranzano nella casa milanese di Giorgio Bocca e, tra il primo e il secondo, assegnano ad un giornalista il premio più ricco della stampa, 15 mila euro. Il vino, rigorosamente Amarone, lo versa il quinto della giuria, Giancarlo Aneri, un signore di Legnago, in provincia di Verona, produttore di vino ma anche grande venditore di olio e di caffè di qualità. Il premio si chiama “E’”, proprio così, una sola lettera accentata. L’ha inventato Aneri insieme a Bocca, Biagi e Montanelli. Tre grandi vecchi del giornalismo italiano e grandi amici di Aneri, l’uomo che conosce tutti i giornalisti italiani. “Quasi tutti. Quelli bravi, tutti. Quando leggo un bell’articolo guardo la firma e da quel momento lo cerco, lo inseguo, faccio di tutto per conoscerlo”. Sei un maniaco. Uno stalker. “Praticamente. Ma tutto ciò che riguarda il giornalismo mi appassiona. La mattina ho bisogno del profumo dell’inchiostro. Ho una torrefazione di caffè che ha sessant’anni di storia. L’unico profumo che batte quello del mio caffè è quello dell’inchiostro dei quotidiani”. Uno che dice che il profumo dell’inchiostro è meglio del profumo del suo caffè è un pazzo. Abbastanza pazzo dall’essere socio in qualche quotidiano… “Quando Montanelli fondò la Voce io trascurai il mio lavoro per sei mesi per andare in giro per l’Italia con lui a raccogliere i finanziamenti. Quel giro mi fece capire soprattutto una cosa. Non è il caso di fare business con i giornali. La mia passione è quella di supportare, di stare vicino, di seguire i giornalisti, di aiutare. Ma come imprenditore non metterei una lira in un giornale”. Come dice Ricucci, vuoi fare il frocio col culo degli altri… “Sì. Non si potrebbe dire meglio”. CONTINUA
da Paola Ragone, Roncadelle
Complimenti, Gasparini! Sei fra gli autori dei post di Spinoza! Bravo, ma perché non ce l’hai detto prima? Mi farebbe anche piacere sapere con quale pseudonimo scrivi lì.
Nulla sfugge alla Ragone (csf)
da Claudio Urbani, Roma
L’amico Stucchi ha ripetuto l’ironico post per la seconda volta: il grafico Terna non si è significativamente mosso, perciò fallimento sull’iniziativa. Per far muovere il grafico ovviamente fin troppo massiccia doveva essere l’adesione, ma questo avrebbe dovuto coinvolgere attività che non potevano, ad esempio ospedali, fabbriche ecc. L’iniziativa aveva significato simbolico, per sensibilizzare, con singole iniziative che colpissero: spegnimento del Colosseo era tra queste e questo dovevano essere evidenziato. A questo servono, a sensibilizzare. Altrimenti si dovrebbe dar credito a chi, quando ci fu a Roma la famosa manifestazione contro l’art.18 sulle statuto dei lavoratori, disse: “Un fallimeento, i lavoratori sono almeno 30 ml, qui sono solo 3 ml”
da Armando Gasparini, Veneto Alto
Violante: “Nel 1993, quando Berlusconi entrò in politica, non avevamo capito nulla”. In effetti c’è voluto un po’ perché la sinistra aprisse gli occhi… e cominciasse a far finta di niente !
da Alessandro Ceratti
Diavolo, anche a me alle elementari mi chiamavano per nome, non avevo una divisa ma il grembiule coi bottoni davanti (solo dalla IV elementare però). Sono andato a delle scuole montessori e non lo sapevo! Ma scusate, Scalfarotto ha solo un anno più di me, però deve aver vissuto almeno un secolo prima se considera queste cose come segno di modernità. Largo ai giovani!
da Dan Galvano, Basilea
Il bravo Ivan oggi dopo 4 anni, prenderebbe piu’ dello’ 0.6%? Io non ne sono cosi’ certo sicuro. Per come sta messo il PD magari ce la fa, ma da qui a leader, hai voglia a sperare. Internet non entra nelle case e nella testa degli italiani (a parte Facebook, eh). Nell’intevista, a mio avviso, si è parlato poco di idee e progetti concreti (colpa sua o colpa tua, CSF?). Noi giovani – solo in Italia sei ancora giovane a 43 anni – vogliamo governare, ma, praticamente, come lo vogliamo cambiare ‘sto paese?
da Bruno Stucchi – Cuggiono
Come previsto, il solito grafico dei consumi elettrici istantanei in Italia (Terna) sabato sera nonha fatto una piega. Niente, nulla, neanche un singhiozzo. Non avete spento la luce.Ma siete in buona compagnia: anche Al Bore non lo ha fatto:http://politics.nashvillepost.com/2009/03/29/al-gore-will-leave-the-lights-on-for-ya/ Ah, questi ambientalisti alle cozze!
da Paolo Beretta
Gasperini, non ho mai detto che lo spot non c’era. Anzi, oltre a Cartier girava pure (a rotazione) uno spot sull’Audi. Il software, solitamente, fa ruotare le inserzioni anche basandosi sui contenuti della pagina caricata, per meglio indirizzare il target (come lo chiamano loro). Lavoro con i computer da vent’anni e lo so benissimo come funziona il software. Per capire bastava collegare il neurone uno al neurone due, ma evidentemente l’umidità provoca qualche problema.
da Mario Strada
Stamattina sono andato a comprare il giornali. In un’edicola dove non mi conoscono, una ragazza sui vent’anni mi dice: “La Repubblica e’ finita”. Allora provoco: “Beh, ora ne facciamo una nuova.” Le si illuminano gli occhi e mi risponde: “Si!”. La prossima volta che nasco mi compro un paio di televisioni, nel senso di stazioni televisive. Voglio proprio vedere come finisce questo film.