VILLARI: MI STO DIVERTENDO
“Presidente, lei per noi è un mito. Abbiamo 1200 iscritti al Villari Fan Club”. Non potevo che cominciare così l’intervista al presidente della Commissione di Vigilanza della Rai. E lui:”Mi fa piacere e mi diverte. E’ più bello avere sostenitori che detrattori”.
Ma accanto a lei si sentono un sacco di cani latranti.“Questa è una storia che si presta a molte valutazioni. Ma dopo aver ascoltato tutti io mi rifugio nel mio Fan Club”.Li ha il senso dell’umorismo?“Credo di averlo. Ma se non ce l’ho me lo faccio venire altrimenti non si resiste”.Quindi quando ha letto “Pancho Villari”…“Mi sono divertito”.E “Vinavillari”?“Quando ero ragazzino erano cose che mi dicevano. Non è la prima volta che mi chiamano “Pancho Villari”e “Vinavillari””.Quindi le posso dire che non la trovo per niente dimesso?“Certo. Infatti sto allegro”.E’ il suo quarto d’ora di celebrità.“E’ uno spot. L’importante è saperlo. Non prendere le cose troppo sul serio”.Se tornasse indietro?“Farei qualche errore di meno. Ma complessivamente sono nel giusto”.Quali errori?“Più di uno. Ma altri hanno sbagliato più di me. Io lo ammetto, gli altri no”Un nome?“No”.Si è abituato ad essere chiamato presidente?“Già mi chiamavano presidente.”Presidente di che?“Del Napoli Club Parlamento”.Ah bé, allora.“In questo Paese sono tutti presidenti. Un presidente non si nega a nessuno”.Hanno detto che la parola dimissioni non esiste nel vocabolario Dc.“Molti lo pensano. Ma nemmeno nel vocabolario Pd. Sentirsi chiamare poltronista da divanisti è uno spettacolo”.Ma lei aveva detto che si sarebbe dimesso.“Non commento”.Bossi aveva detto che lei aveva promesso che non si sarebbe dimesso.“Ha detto: “Sapevamo che non mi sarei dimesso”. Non è la stessa cosa. La frase va interpretata. Io avevo marcato al nostro interno un posizione che qualcuno ha interpretato in questo modo. Ma non c’era nessun accordo. Questa sollevazione da destra e da sinistra dimostra che l’accordo non c’era”.Sono tutti contro di lei…tutti le chiedono di dimettersi…“La funzionalità delle istituzioni va garantita senza giochetti e sotterfugi e le cose non vanno fatte sotto i tavoli”.Lei ha fatto tutto sopra il tavolo…“Tutto sopra il tavolo”.Lei aveva detto che si sarebbe dimesso se si fosse trovato un altro nome che mettesse tutti d’accordo. E Zavoli è stato trovato.“L’ho detto e l’ho scritto”.E allora?“Su questo non vorrei commentare. Non è il momento”.Chi ha fatto la figura più brutta?“E’ una classifica che non voglio fare io”.Veltroni o Berlusconi?“No, no…”Però mi lasci dire. Abbiamo scoperto che lei è uno sciupafemmine.“Questa è un’altra delle cose che non mi offendono ma sono vere solo parzialmente”.Ma non si offende.“Mi sono divertito perché ho scoperto un aggettivo dispregiativo: napoletano. Poi anche mastelliano”.Ancora peggio.“Mastella è un mio amico. Ma nel 2001 lui è andato via dalla Margherita ed io sono rimasto”.Ma sciupafemmine?“Non ho nulla da dire. Un gentiluomo non commenta”.Lo dice sua moglie.“Io sono un gentiluomo e non commento. Né all’andata né al ritorno”.Nella disgrazia ha ritrovato una vecchia fiamma. Barbara.“La D’Urso è un’amica d’infanzia”.Ma che amica d’infanzia. Ha detto che è stato il suo primo bacio”.“Lo dice lei. Eravamo ragazzi”.Lei nega perché ha una fidanzata.“Mica è una fidanzata di allora. Allora ero con la D’Urso”.La sua fidanzata è gelosa?“No, no. Farebbe bene ad esserlo però. Ma non lo è”.Si sente fuori dal Pd?“Assolutamente no”.Sono un po’ stalinisti, non trova?“Qualche venatura l’ho avvertita. Quelli come me debbono darsi da fare perché le venature sbiadiscano”.Non è stato votato solo dal centro destra. Ha avuto anche due voti dal centro sinistra.“C’erano 21 del centro destra. Io ho avuto 23 voti. E una scheda bianca. E’ possibile che io abbia avuto 20 voti della maggioranza, tre dall’opposizione. E uno della maggioranza abbia votato bianca”.Un voto dei tre era il suo.“No, no, assolutamente no. Io ho votato sempre Orlando, nonostante non condividessi l’incaponimento”.Quindi lei ha votato contro di sé.“Non ho chiesto i voti né li ho trattati. I voti sono stati espressi democraticamente. E io devo rispettarli anche se non li ho chiesti”.Com’è il futuro?“Non lo commento.Si dimetterà mai?“Non lo commento”.Se glielo chiede personalmente Berlusconi…“Non lo commento”.Come pensa che finirà?“Non lo so proprio come finirà. La cosa migliore da fare è lavorare”.Si sta divertendo, eh?“Il divertimento non manca. Nella vita ci sono cose molto più serie e drammatiche”.
da Rita Rosati
Leggo su Repubblica online l’aberrante iniziativa in Basilicata “Un figlio di nome Benito o Rachele e avrete subito 1500 euro”. Ma come mai da un po’ di tempo a questa parte vengono fuori attività, azioni nostalgiche, strategie che ripetono gli orrori del fascismo? Sono tacitamente avallate? Per chi vuole approfondire http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/politica/msi-benito-rachele/msi-benito-rachele/msi-benito-rachele.html
da Pino Granata
Ora che il-la Luxuria ha trionfalmente vinto all’Isola dei Famosi , le sorti di Rifondazione cambieranno e milioni di elettori daranno il loro voto a questo partito pop-comunista-televisivo. Immagino che la direzione del partito stià già pensando all’anno prossimo e stiano sfogliando la margherita: Bertinotti o Vendola il prossimo anno? E che ne pensate di Simona Ventura segretario di Rifondazione?
da Gianni Guasto
Un monsignore ha affermato che Gramsci, morente, baciò l’immaginetta. Se fossi credente, mi sentirei offeso per questa becera partita a braccio di ferro tra il diavolo e l’angelo custode. La mia anima vale qualcosa di più della posta di una riffa.
da Mario Strada
Guasto, Pro Bono Malum. Rivendica i tuoi meriti e chiedi a Villari di aiutarti nei tuoi progetti di assistenza psichiatrica.
da Dino Manetta
Sandro Curzi è stato, per quanto mi riguarda, uno dei pochi interlocutori attenti e disponibili che mi è capitato di incontrare in RAI e dintorni nella mia ormai lunga vita professionale. Un uomo aperto alle proposte, interessato alle idee. Quando andai da lui con il provino della vignetta elettronica (un mio format, una mano invisibile che tracciava rapidamente il disegno con l’irresistibile “Limbo rock” dei Champs di sottofondo) gli piacque subito e la inserì nel suo TG principale, quello delle 19,30. Ci lavorai per due anni, sei vignette a settimana, una al giorno. A volte, mentre ero sull’autobus, alle 17 ancora non avevo la vignetta in mente, ma poi alla fine, scendendo alla fermata, mi illuminavo. Il bello del mio lavoro. L’aneddoto più carino che ho di quel felice periodo fu l’attacco di Giuliano Ferrara che chiamò il TG3 TeleKabul (con riferimento all’Afghanistan, allora invaso dai Sovietici). Feci una vignetta con Curzi davanti alla TV e una voce fuori campo che urlava “Capo, Ferrara ci ha dato del TeleKabul!” e lui, con l’immancabile pipa in mano “Calma ragazzi, sentiamo prima che dice Mosca…”. E lui la mandò senza esitare e fu la vignetta per la quale venni maggiormente complimentato da tutti in redazione, a cominciare dal ‘gotico’ Mannoni. Sandro è stato un grande, altrochè. Ospitava i Leghisti quando erano i trinariciuti dell’epoca, intervistava i fascisti, gli piaceva insomma curiosare, vedere anche in faccia il nemico e farlo parlare. Cosa che non faceva ancora nessun’altro TG all’epoca. Mi ricordo che una volta gli portai un progetto grafico, tutto di mia iniziativa, per dare al TG3 una veste grafica più moderna ed elegante, anche originale. Conduttori in bianco e nero e notizie a colori. Seppi da Federica Sciarelli che aveva definito la proposta “geniale come al solito” ma troppo audace. Peccato. Sarebbe stato un bellissimo effetto. Poi ci siamo ritrovati contro alcuni anni dopo, quando lui dirigeva Liberazione. La decapitazione in video del povero ostaggio ebreo-americano, rimossa da tutti e tre i giornali di sinistra (L’Unità, Il Manifesto e Liberazione) provocarono una mia indignata vignetta che mandai ai tre giornali. Uno solo rispose. Liberazione di Curzi. Che pubblicò anche la vignetta e mi chiese di accompagnarla con una lettera. Cosa che feci e lui replicò, con parole addolorate per me ma anche un saggio accenno di autoinvito a riflettere alla Sinistra tutta. Ci mancherà, Sandro Curzi. Molto.
da Vittorio Grondona – Bologna
Questa poi non me l’aspettavo dalla simpatica avvocata Lina Arena… Curzi comunista inutile?… Curzi è stato un comunista italiano doc. Con questo non vuol dire che doveva vivere da pezzente per dimostrarlo alla gente. La sua grande umanità stava proprio nel fatto che, pur essendo in sostanza un benestante, ha saputo con energia, ed anche coraggio, essere coerente con le sue idee adoperandosi in tanti modi, primo fra i quali l’informazione corretta del suo giornalismo, per aiutare il prossimo meno fortunato di lui.(…)
La Guarini da Napoli afferma che anche i senatori hanno un’anima. Già credo poco all’esistenza dell’anima, figuriamoci se posso credere che anche certi politici possano avere un’anima. Hanno il pelo sullo stomaco, questo si:
da Biagio Coppola, golfo di Napoli
Ho appena finito di leggere il resoconto della presentazione del libro di Manconi su gli anni di piombo in un salotto “borghese” romano. Tra gli ospiti “Belzebù” Andreotti e il nostro compagno di blog Morucci. Ebbene mi ha fatto piacere che il Senatore a vita ha confermato quanto andavo affermando da tempo che dietro alle BR c’era solo ideologia comunista e non certo servizi segreti, CIA o chissà chi. Poi resta il fatto che se una persona come Andreotti, nel bene o nel male, un protagonista della storia d’Italia degli ultimi sessant’anni stringa la mano ad un suo ex nemico non capisco quelli che non accettano un ex “cattivo maestro” in questo blog!
dall’avv. Lina Arena
Comprendo il dolore per la perdita di un bravo giornalista. Non comprendo come un bravo giornalista potesse , dopo il 2000, con orgoglio dirsi “ comunista”.Stento a credere che non conoscesse l’ideologia del massacro socialcomunista.