da Vincenzo Rocchino, Genova
Specialmente se ti sei fatto qualche anno di galera. E’ come per la raccolta “punti qualità”. Solo che qui, i punti, vengono assegnati in proporzione ai reati commessi. Il massimo lo raggiungi se hai “giustiziato” un politico di rango. Oggi, se non sei stato un terrorista, se non hai fottuto nessuno del tuo stramaledettissimo prossimo, non vali una mazza, non puoi metterti in cattedra e predicare di etica e di altre minchiate, magari in occasione del lancio di un tuo libro, che sarà sicuramente un best seller.
da Claudio Urbani, Roma
Valerio Morucci, volenti o no, è un pezzo della nostra storia. Ne è un protagonista, protagonista tragico ed oscuro, consapevole e cosciente, come lo si guardi o lo si giudichi è ed unico testimone di se stesso.La nostra storia la stiamo vivendo e per questo dobbiamo anche capirla, credo che sia un dovere e non solo un diritto. La Storia rimane uno dei temi più difficili da raccontare, risente sempre dei sentimenti ed convinzionedi chi la scrive. basta pensare alla recente storia partigiana o delle foibe e quanti dubbi spesso, nuove testimonianze indirette o no, ci insinuano. Ora perché perdere l’occasione di ascoltare Morucci? Cosa ci implica ascoltarlo? Non certo farci diventare suoi complici o condividere le sue idee: ci aiuta certamente a conoscere i fatti che abbiamo vissuto e a conoscere meglio noi stessi.
Jena, La Stampa 1/11/2008 (da Paola Bensi) La notizia che Licio Gelli condurrà una trasmissione su Odeon tv ha provocato l’indignata reazione di Berlusconi: «E’ uno scandalo, la farò spostare su Raiuno».
Valerio Morucci, volenti o no, è un pezzo della nostra storia. Ne è un protagonista, protagonista tragico ed oscuro, consapevole e cosciente, come lo si guardi o lo si giudichi è ed unico testimone di se stesso. La nostra storia la stiamo vivendo e per questo dobbiamo anche capirla, credo che sia un dovere e non solo un diritto. La Storia rimane uno dei temi più difficili da raccontare, risente sempre dei sentimenti ed convinzionedi chi la scrive. basta pensare alla recente storia partigiana o delle foibe e quanti dubbi spesso, nuove testimonianze indirette o no, ci insinuano. Ora perché perdere l’occasione di ascoltare Morucci? Cosa ci implica ascoltarlo? Non certo farci diventare suoi complici o condividere le sue idee: ci aiuta certamente a conoscere i fatti che abbiamo vissuto e a conoscere meglio noi stessi.
da Mario Strada
Segnalo l’ultima bustina di Eco sull’Espresso (6.11.2008). Parla di un recente romanzo di Cotroneo che tratta di terrorismo. Riporto un passo: “… quando uno dei protagonisti del libro guarda morire un poliziotto a cui sparava l’ultimo colpo alla nuca, si dice: Non lo facevamo perche’ volevamo un mondo migliore ma perche’ eravamo noi che volevamo morire….”
MA CHI E’ ROBERTO CARLINO?Guardo incantato la pubblicità dell’Immobildream sulla quale campeggia la foto di Roberto Carlino che dice di fidarsi di lui perché Immobildream non costruisce sogni ma solide realtà. Certo che ci fidiamo di lui. Ma dopo aver visto per la duecentesima volta la pagina di pubblicità ci nasca prepotente qualche curiosità. Chi è, da dove viene, dove va, dove prende i soldi per una campagna pubblicitaria che nemmeno la Fiat si potrebbe permettere, dove sono le agenzie dell’Immobildream, quanto è il fatturato? Una breve ricerca su Internet rivela che tratterebbesi di uomo vicino a Caltagirone. Se si va sul suo sito ci sono un po’ di bottoni. Su “vendi casa” clicchi e ti viene chiesto il nome. Su “compri casa” non si può cliccare. Su “Agenzie” nemmeno. Se si clicca su “articoli” compaiono sei trafiletti, tre dei quali pubblicitari. Se poi telefoni al numero fax di Milano risponde lo Studio Associato Vignati Cecchi. In qualche artciolo promozionale Carlino, l’uomo che non vende sogni ma solide realtà, ci comunica anche che tre donne sono fondamentali nella sua vita, la mamma, la moglie e la figlia. Adesso ne sappiamo di più. (csf)
da Isabella Guarini, Napoli Caro CSF, ho visto, da Canale 4,la ripresa della presentazione del libro di Mara Carfagna. Ho notato subito CSF con il cachemire arancione e Francesco Cossiga con giacca senza cravatta. Se non avessi saputo della disputa dietro le quinte, non avrei fatto caso alla deroga per ” il senza giacca” di CSF. Tuttavia devo dire che i tempi richiedono una riflessione sul linguaggio dell’abito per cui mi piace riprendere il consiglio ” La bellezza è armonia: anche il vestire deve essere armonico” dal primo Galateo di Giovanni Della Casa.
da Biagio Coppola, golfo di Napoli
Andreotti e Dell’Utri, che strana coppia, hanno declinato l’invito di Licio Gelli a partecipare alla nuova trasmissione del venerabile su una rete privata nazionale. Non entro nel merito della polemica che sta montando intorno a questo mirabile ritorno ma vorrei capire solo perché sono stati invitati proprio quegli ospiti però ne intuisco i motivi del diniego.
da Carla Bergamo
Tutta quella prosa su Montecitorio per dimostrarci il suo lato frivolo e narciso. E intimo di qualsiasi Potere. Seduttore. Tu quoque, CSF.
da Silvia Palombi
Cosa non fa un paese per tenerci svegli- E’ periodo faticoso, torno a casa tardino. Accendo la tv vedo la fine della Dandini e mi becco la sigla del tg3 notte. Non so niente, la mazzetta dei giornali giace intoccata vicino al divano e di radio o telegiornali niente fino adesso. Sul monitor un signore anzianotto con il pizzetto bianco, ripreso di profilo, dichiara che l’unico che ce la può fare è Berlusconi mica perché è iscritto alla P2 ma perché ha la tempra eccetera eccetera. Non ci credo, è’ Licio Gelli e apprendo basita che condurrà una trasmissione televisiva sulla storia d’Italia. Mica perché è iscritto alla P2, perché perché perché perché PERCHE’?