da Giorgio Guiotto
Tu puoi pensarla come vuoi, ci mancherebbe epperò mi preme ricordarti che non mi è mai passata per la mente di prendere in mano una pistola, rapinare una banca o sequestrare una persona per far valere le mie ragioni: non mi interessa se ha pagato e non sono un buonista o un falso, quello ha ucciso e chissà cos’altro, pemettimi di poter non leggerlo. Vorrei però una risposta da lui o da chi si schiera con lui: avere una pistola in mano e sparare a qualcuno, fa figo?
da Pier Franco Schiavone
CSF, è l’ultimo sforamento che ti chiedo. Non serve chiudere il blog, basta chiedere a chi non è in sintonia con te di non scrivervi più, cosa che farò; in fondo, dal 2003, ho scritto 1060 mail, troppe, le ho contate stamani dalla cartella: CSF. Quanta violenza nelle tue parole, quanta pienezza di se, quanto è autoreferenziale il tuo ritenerti maestro di tolleranza e dialettica, per poi dire che i tuoi interlocutori non capiscono un cazzo, argomentano sgangheratamente, sono illogici, intolleranti, ignoranti e presuntosi. Questo pensi di persone che hanno riversato sul tuo blog milioni di parole, e lo dici senza imbarazzo. Il tutto per aver affermato, alcuni di noi, che Morucci non è persona interessante, a causa del suo rifiuto di dialogare (il suo, buon dio! Ma possibile che tu non l’abbia capito? Qui siamo in un blog, te lo ricordi questo CSF, o no?), oltre che per le sciocchezze scritte sulle moltitudini che sparavano, sul numero dei brigatisti, e altro. Ma dove l’hai vista l’umiltà di Morucci? Il tuo esempio sul Morucci medievalista è ridicolo. Tu pensi che si debba leggere un libro indipendentemente dalle premesse inappropriate espresse dall’autore? Affari tuoi, ma chi vuole imparare non usa questo metodo, altrimenti dovrebbe leggere tutto lo scibile, anche il prossimo manuale sulla Critica della Ragion Pratica, di Valeria Marini, che vuole fare il ministro ma pensa che la Sistina l’abbia dipinta Leonardo. Il tuo, CSF, è un mondo dove anche la TV di Gelli dev’essere vista e se dico che non la vedo perché Gelli, il golpista e il poeta, non ha niente da comunicare, a me, poi, che non sono un addetto ai lavori, che non ho obblighi giornalistici, allora faccio prosopopea! Saluto tutti i blogghisti. Ah, CSF, dimenticavo, la tua giacca rosa è orrenda.
da Michelangelo Moggia
Leggo con sconforto gli sfoghi diBarbara Melotti e di Csf. Qui nessuno ha impedito a Morucci di parlare, al massimo è stato invitato a non farlo (che è ben diverso). Non ho visto la “violenza verbale”, ad esclusione dei primi post di Gasparini. Io sarò limitato e “pontificherò senza sapere un cazzo” (a proposito di violenza verbale), ma vorrei che chi ha svolto un ruolo così tragico nella nostra storia, pur avendo scontato la sua pena, tenesse un basso profilo. Tutto qui. Suggerirei di riservare le vostre scuse a qualcun altro, che forse da questi personaggi non le ha mai ricevute.
da Alessandro Calì
Posso dire di essere indignato dalla lettura dell’intervista dell’ “emerito” Cossiga circa la sua strategia da ministro dell’interno più che dagli scritti di Valerio Morucci?
da Domenico De Franco
Perdonami Claudio, ma credo che stavolta tu stia prendendo un granchio. Per un motivo molto semplice: tu trascuri le micidiali reazioni emotive (seppur ammantate di argomentazioni pseudo-logiche) di alcuni blogghisti, che gli orrori delle BR ancora provocano. Io credo che Morucci abbia il diritto di esprimersi su tutto, e non solo su temi che conosce bene come il carcere, ed anche se non avesse saldato il suo debito con la giustizia. Ha altresì il diritto di sparare cagate. Salvo poi essere giudicato da ognuno, secondo sensibilità e convincimenti. Proprio come qualunque altro blogger.
dall’avv. Lina Arena
Siamo tanto abituati alla mancanza di libertà nella comunicazione che la lettera di un carcerato, debitamente autorizzato, che denuncia le vessazioni del carcere, o un articolo di un brigatista fanno saltare i nervi a chi non capisce che lo scambio di opinioni è necessario per vivere in comunità regolate e civili e che la storia si scrive con le opinioni di tanti e non dei soli legittimati a possedere la verità. La sinistra ha tante colpe da denunciare e da farsi perdonare. Fra le tante c’è anche il diritto contestato ai perdenti di scrivere e pubblicare per far conoscere la propria verità.Fra i perdenti annovero i carcerati, i mafiosi e i brigatisti.
da Biagio Coppola, golfo di Napoli
Comprendo l’amarezza del nostro Capitano e ne condivido il giudizio sugliaspetti più torbidi dell’animo umano di chi frequenta questo blog e criticala presenza di Morucci ergendosi a santo inquisitore. Ai censori e aidetrattori vorrei chiedere di porsi una semplice domanda: Avrebbe avuto,ognuno di loro, il coraggio di fare le scelte massacranti e coraggiose cheha fatto lui? Cosa avrebbero fatto i novelli Torquemada nelle stessesituazioni?
da Mario Strada
Ci sono momenti nella storia di una comunita’ che rappresentano un punto di svolta. Il rapimento Moro e’ stato uno di questi. Gli anni di piombo, con tutto quello che sappiamo e che (ancora) non sappiamo sono uno di questi. Quando incontro uno dei protagonisti di quelle vicende mi viene naturale chiedere: “Ma insomma, com’e’ andata?”. Perche’ quello che successe allora ha influenzato ed influenza quello che accade oggi. Se molti hanno avuto reazioni “illogiche” significa che c’e’ ancora un sottofondo di rancore e di incazzatura. Ben venga la discussione sulle carceri. Ma perche’ solo sulle carceri, se le competenze sono anche sul caso Moro?
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, credevo che si dovesse discutere del libro di Valerio Morucci, Patrie Galere, invece si stanno alzando i toni per le reazioni dei blogghisti. Ma era inevitabile che qualcosa di imprevedibie , di violento, avvenisse di fronte alla sorpresa del personaggio che entra direttamente nel blog e ci si trova a dialogare come con qualsiasi altra persona. Condivido l’ira di CSF di fronte ai post, non solo violenti, ma di quelli che credono di essere depositari di tutte le verità rivelate. Tuttavia, penso che, come per Valerio Morucci, si debba avere il rispetto di qualsiasi altro personaggio di cui non si condivide l’esistenza stessa. É il caso di coloro che, affetti da “berlusconite cronica”, hanno fatto della violenza satirica la fonte di lauti guadagni e di unico mezzo di sostentamento, tra giornalisti, scrittori e attori. Ma nessuno si scandalizza.
da Vittorio Grondona – Bologna
Avevo preparato un post su Morucci… Era venuto come al solito troppo lungo e l’ho autonomamente cestinato. Fare uno strappo alla regola come dice CSF in perfetto latino è stato opportuno. La signora Barbara Melotti ricalca press’a poco il mio pensiero e le sono per questo molto grato. Per quanto riguarda la giacca rosa, io non la indosserei per tutto l’oro del mondo. Troppo sic per la mia origine. Il mio tutore d’infanzia, mi raccontava che ai suoi tempi i “padroni” di lavoro non volevano che l’operaio indossasse la cravatta nemmeno alla domenica. Solo i ricchi avevano il diritto alla distinzione sociale cui la stessa allora ne era un simbolo. La classe (sociale) non è proprio mai stata acqua… Infine, diventare ministri di botto, si trova il tempo anche per scrivere libri e ben venga la promozione da un giornalista calibro CSF, in preziosissimo giubbino da favola, sebbene di colore arancione. Chissà perché l’arancione mi sa di arancia marcia…