da Rita Rosati – Roma
Nello spirito della libertà bisogna saper accettare che qualcuno non abbia tanta voglia di leggere Morucci. La verità sta sempre a metà. Tu hai ragione ma hanno ragione anche gli altri quando dicono “non mi interessa”, è difficile digerire gli errori/orrori anche se ha pagato. Per quanto mi riguarda non saprei, non riesco a prendere posizione, si leggo ma non mi coinvolge; è un’esperto di carceri e noi dobbiamo ascoltarlo, facendo finta che il passato non conta nulla beh insomma, i pre-giudizi fanno parte della vita. Certamente sarebbe più interessante sapere effettivamente com’è che andata quel pezzo della nostra storia. Oppure dobbiamo aspettare che si aprono gli archivi segreti del tuo amico Kossiga? E tu li pronto per lo scoop..
da Silvia Palombi
Melotti – “Violenza delle risposte; E trovo duro da tollerare che chi mi ripiomba in quell’angoscia quasi quotidiana, siano persone le cui generalmente amabili parole mi accompagnano da anni, che sono diventati come amici, per me.; Vorrei chiedere sommessamente agli amici di questo blog di non farmi vergognare di farne parte.”csf – “Mi chiedevo come mai il nostro blog avesse stimolato, oltre che consentito, una tale incapacità dialettica.; Chi pontificava senza sapere un cazzo.; Ho pubblicato tutti i post anche vergognandomi. L’ho fatto perché volevo che il corto circuito scattasse.; Credevo di aver timidamente insegnato un po’ l’arte della tolleranza e della dialettica.; Che schifo, Barbara, che delusione, che insuccesso.; Quello che dovremmo pensare noi è: vale la pena di continuare ad andare avanti con questo blog nel quale nessuno ha imparato un tubo, nessuno è migliorato di un’anticchia? Palombi – ELAMADONNA!!! chi si espone sulla piazza, come sul palcoscenico, si becca fischi e applausi. Tranne Gasparini che ha espresso violenza vera e gli inconsistenti che sono svaniti da sé senza lasciare il segno. Solo questo è successo. Sarebbe la democrazia.
da Paolo Beretta
Confermo quanto ho già detto riguardo Morucci ed il suo libro, cioè che ha tutto il diritto di parlare di cose che conosce. Non mi sembra che abbia fatto apologia di terrorismo, anche se qualche altarino ce lo potrebbe svelare (non lo diciamo a nessuno), ma non è questo il punto. Il fatto è, caro Schiavone, che se Valeria Marini avesse, per assurdo, passato dieci anni con Leonardo, la riterrei comunque qualificata per scriverne una biografia. Avendo Morucci passato qualche anno in galera, lo ritengo qualificato per parlarne, che sia terrorista, rapinatore o ladro. Che poi il blog si sia un po’ troppo incattivito, sono d’accordo con Claudio, anche se mi dispiacerebbe che per questo si chiudesse baracca. Ne è la prova la battuta finale di Guiotto, sul “fare figo”. Violenza verbale per violenza verbale, una battuta che non vuol dire un cazzo.
da Domenico De Franco Come sempre, ogni volta che si litiga in blog, l’unico che dice di qualcosa di sensato e pacificatorio è il prof. Guasto (sarà che una laurea in psichiatria aiuta…)
da Isabella Guarini, Napoli Caro CSF, ora è del tutto chiaro che un blog non è un caos calmo. Anzi è un ottimo mezzo di rimescolamento di sentimenti e pensieri che improvvisamente si materializzano. Lo scrivere è un modo per tenere a freno il sentire forte trasformandolo in razionalità. Questo nella tradizione, ma chi scrive sui blog di oggi si sente libero di esternare i più reconditi pensieri e reazioni. Il valore di questo blog sta nella varietà e genuinità degli interventi. È un rischio che bisogna correre.
da Barbara Melotti
Caro Claudio, vi propongo un’altra possibilità per “fare la nottata”, domani. Il mio circolo online del PD, intitolato a “Barack Obama“, sarà domani dalle 22 in poi con una propria postazione all’appuntamento organizzato dal PD a Roma. Avremo attiva una chat e/o videochat, nella quale ci saranno anche collegamenti con nostri iscritti che risiedono, o che comunque si trovano, negli Stati Uniti. Se volete essere dei nostri: la chat, il canale radioTV , oppure, per collegarsi con un client IRC, canale #pdobama su irc.eu.azzurra.org
E’ una delle protagoniste del jet set, del mondo dello spettacolo, della moda, del business. Le manca solo il grande salto, secondo le abitudini di oggi. La politica. Valeria Marini ministro? Perché escluderlo? Andiamo a sentire com’è la situazione.
Valeria…la politica…
“Mi piacerebbe. Sì, sì… in futuro. Con un programma ben preciso, un partito giusto che abbia un programma per le donne”.
Coraggio allora.
“Non sono ancora pronta. Prima mi devo preparare, ho bisogno di anni di studio. La politica non si inventa così, da un giorno all’altro”.
Comunque lo faresti…
“Sì, sì. E’ uno dei miei progetti di vita. Lo voglio fare.”
Quando?
“Fra cinque anni.”
Le donne stanno diventando protagoniste. La Meloni, la Prestigiacomo, la Carfagna, la Gelmini, la Santanché…
“A me piace molto la Prestigiacomo. Mi piace anche Alessandra Mussolini. E’ una persona verace… di temperamento…
Donne volitive…
“Anche Anna Finocchiaro. E’ dura ma coerente”.
Che cosa è importante in politica? Il decisionismo? La coerenza?
“Comunicare, far capire quello che stai dicendo, il tuo messaggio, cosa vuoi fare, dove vuoi arrivare. Invece si vedono solo dei voltafaccia pazzeschi…”
Esempio?
“Bertinotti”.
Il voltafaccia di Bertinotti?
“Quello che hanno fatto a Bertinotti. Se c’è una persona che veramente sa di politica ed ha una cultura fuori dal comune è lui”.
Non ha preso i voti…
“E’ pazzesco”
Tutta l’intervista
da Carla Bergamo, S. Paulo
Il pifferaio magico ha sentenziato: potrebbe vivere fino a 120 anni. Aiuto! (La domanda che non vuole calare è: perché agli Italiani piacciono tanto i capipopolo un po’, diciamo, pittoreschi?)
da Gianni Guasto
“Pe fa anà e cose drite, ghe voeu ‘na bella lite”, (trad.: “per far marciare diritte le cose, ci vuole una bella lite”, o più propriamente, in genovese, “rattella”) cantava secoli fa Giuseppe Marzari. E non c’é famiglia per bene in cui ogni tanto non volino i piatti. Da piccola mia figlia si spaventava: “ma voi litigate sempre!” “No, che non litighiamo, discutiamo ad altissima voooooooce”, si rispondeva. Bene, le paure di mia figlia erano infondate, perché dopo trent’anni, i suoi genitori stanno ancora assieme. E allora, Claudio, rattella pure e rovescia il tavolo: ma non parlare, per favore, di chiudere il Blog. Per così poco, e con una giacca così ganza!
da Alessandro Ceratti
Sono incerto se considerarmi o meno tra coloro che hanno deluso Claudio per quanto riguarda il “caso Morucci”. Tutto sommato credo proprio di essere nel novero dei reprimendi visto il mio atteggiamento, senz’altro non particolarmente amichevole nei suoi confronti. Però rivendico le mie argomentazioni che non sono né intolleranti né illogiche. Morucci non sarebbe l’unico bloggista i cui post vengono da me saltati e le motivazioni che alla fin fine mi spingono a saltare quelli di Morucci sono le stesse che mi fanno saltare quelli degli altri: scrittura ostica, argomenti non di mio interesse, eccessiva lunghezza. C’è qualcosa di male in questo?