da Giampaolo Osele
Meno male che Berlusconi è disposto a dare qualche dritta al neo presidente americano! Chissà se sarà quella di cambiare le leggi che in America mettono in galera i manager dei crac finanziari o se assumere qualche mafioso…
da Vincenzo Rocchino, Genova Chi scrive su blog accetta il confronto, con scambi di battute, che possono diventare anche vivaci. Non mi sono accorto di essere stato “intollerante, illogico, violento, (né di avere) pontificato, provocato la bolgia, la (tua) vergogna, il cortocircuito, (lo) schifo”, né ho definito “appestato” nessuno. Leggere di carcere patito per gravi reati commessi, e scontati abbondantemente, ha provocato in me il disagio che mi ha portato a scrivere di “referenziati” pensando a Cossiga (non a Morucci), quando dispose che in caso della liberazione di Moro da parte delle BR, questi “doveva essere trasferito immediatamente in una casa di cura perché non più in possesso delle sue facoltà mentali”. (Questa la dice lunga sulla voglia di volerlo libero, il presidente). Potrà sembrarti strano, ma a me quel fatto mi lasciò sconvolto. Comunque se il mio post è stato la causa, o ha concorso a provocare tanto sconquasso, ti chiedo scusa e mi ritiro in buon ordine.
da Claudio Urbani, Roma
Come mai il sig. Colaninno, imprenditore coraggioso disposto ad ogni sacrificio, come è definito da Berlusconi, per salvare l’italianità di Alitalia, apre una fabbrica della Piaggio in Vietnam, piuttosto che qui in Italia ?
da Walter Vanini, Carona (Bergamo) Gianfranco Fini l’aveva detto qualche mese fa mettendo in gioco il suo raffinato fiuto politico: gli Stati Uniti non sono pronti per un Presidente di colore. La larga e clamorosa vittoria di Obama è la puntuale smentita dei fatti sulle improvvide previsioni del presidente della Camera e la dimostrazione che guardare la realtà al di fuori del Belpaese con il provincialismo dei nostri occhi espone a brutte figure. Soprattutto quando gli altri, come nel caso in questione, si dimostrano molto migliori di noi.
da Giorgio Goldoni
Anche dal mio angolino vorrei spezzare una lancia in favore della continuazione del blog. Aggiungo un commento pessimista sul futuro: non è stato il New Deal roosveltiano a riportare in piedi gli USA della grande depressione, ma in realtà è stata la seconda guerra mondiale! Oggi le guerre come soluzione di problemi economici importanti non sono più attuali (o no?).
da Oreste Tappi, Roma
Claudio, in questo anno in cui ho deciso di sottrarmi all’”ansia” di dire la mia, ho ancor più apprezzato la funzione anche pedagogica (cui giustamente tu tieni) del tuo blog, e te ne ringrazio.
da Gianni Guasto Ai nostalgici del Muro di Berlino come Gasparri e l’Avv. Arena piace illudersi che sia tutta una questione di tifo calcistico, e che noi “comunisti” siamo così scemi da trastullarci nel pensiero beota che alla Casa Bianca ci siano andati Prodi o Bertinotti. Sveglia, ragazzi: alla Casa Bianca c’é un “negro”, mica bruscolini. E’ uno degli appuntamenti della Storia, e voi non avete niente da mettervi.
da Silvia Palombi
Ignoravo il significato del maiuscolo in internet. Non volevo strillare ma enfatizzare. Noi romani siamo un po’ sguaiati, col ritorno dell’insufficienza in condotta rischio grosso. Ho estrapolato le frasi per me più pesanti (più pesante csf sinceramente) e raccolto tutto sotto un titolo che è stato cambiato. Per come era confezionato il post “La violenza delle parole” (questo il mio titolo) mi equiparava a Melotti e Sabelli. Chiedo venia e non lo farò più. Però un blog non è il salotto di casa, qui cara Barbara non sono proprio d’accordo, per me un blog è una piazza, ci vado, quando ne ho voglia, anche se so di trovarci persone che non mi piacciono affatto.
da Alessandro Ceratti
Il colpo gli stava quasi riuscendo, ma alla fine grazie a Rosa Orti, anch’io mi sono accorto del perfido e subdolo tentativo di Claudio di concentrare l’attenzione sul libro di Morucci per sviare l’attenzione da quello della Carfagna di cui lui, orrore!, è stato testimonial! Di che cosa parla il libro della Carfagna? Perché nessuno se ne interessa? E poi, e qui la faccenda diventa veramente grave, come osa Claudio presentare un libro di un ministro di Berlusconi? Quest’ultimo passaggio, anche se evidentemente ho espresso il concetto scherzando, andrebbe approfondito veramente. Se a chiedere la collaborazione fosse stato Goebbles, ci saresti andato? Si? Allora tutto è uguale a tutto?
Che fine ha fatto Morucci? C’è un dibattito infuocato su di lui e lui è latitante! (ehm ehm). Se non interviene per delicatezza, visto che appunto sul suo “diritto” di intervenire si sta discutendo, non si faccia scrupoli! Si butti nella mischia, questo è il vero modo per farsi accettare. Se non scrive perché semplicemente ci ignora, e dopo aver mandato un paio di post a questo sito ora sta navigando tranquillamente per altri mari, ebbene: allora a noi non resta che fare altrettanto, con l’unico rimpianto di aver dato troppa importanza a un intervento sporadico. Quello che invece non manderei giù volentieri è scoprire che Morucci continua a leggerci, ma in buona sostanza non si degni di intervenire, dall'”alto” della sua posizione di “quasi famoso”. Tu, Claudio, che forse hai qualche informazione in più, sai dirmi in quale caso ci troviamo?