da Michele Lo Chirco
Dopo Valerio Morucci, adesso non resta che aspettare gli autorevolissimi interventi di Bernardo Provenzano e di Totò Riina, che spiegheranno ai blogghisti di CSF il senso profondo del loro agire controcorrente, che ad incauti osservatori esterni potrebbe apparire ingiustamente esecrabile e criminale. Per il momento credo che la Mambro abbia altro da fare.
Stai sicuro che se anche mi scrive Hitler, io lo pubblico (csf)
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, mi trovavo in una riunione di lavoro nel Municipio di una fiorente cittadina irpina. Era un pomeriggio del 1978. Ricordo con precisione il volto terreo del Vicesindaco che, ritornando dal telefono, annunciava il rapimento di Aldo Moro da parte delle br. Immediatamente la seduta fu sospesa e io con la mia cinquecento azzurra tornai a casa, dove mi aspettavano figli, marito, genitori. Entrando sentii sulla pelle il calore della mia casa e mai avrei potuto immaginare di dialogare sul blog con un esponente di quella brigata seminatrice di morte, dopo trenta anni. Nemmeno l’intervista di CSF a Valerio Morucci mi aveva fatto pensare a una simile ipotesi. E ora mi interrogo se questa realtà mi faccia paura come allora.
da Guglielmo Venturi
Tizio staziona la sua Punto in Piazza Meda, Caio il Palo passeggia nervosamente davanti all’ orrendo monumento Pertini, Sempronio in irreprensibile tenuta da lavavetri (salopette, scaletta, spazzola e secchiello) ripulisce in pieno giorno la vetrina a prova di bomba del gioielliere Pederzani in Montenapo, con un lavoro puntiglioso. Aspira con una ventosa brillanti, colliers e granelli di polveri per un valore stimato di 800,000 euro. Nell’ ipotesi in cui venga identificato, credo che sarebbe un delitto restringerlo in quel di San Vittore.In tempi di crisi fornisce una sua concreta testimonianza sulla sempre più debole e retorica creatività degli italiani.Gli si conferisca un incarico nella pubblica amministrazione e un Ambrogino d’ oro. In fondo si è arricchito senza oneri per noi cittadini e a spese dell’ assicurazione che quotidianamente ci rapina.
da Biagio Coppola, golfo di Napoli
Si ha l’impressione che Schiavone nel riproporre una vecchia e graniticacertezza dei quadri del PCI anni ’80 che dietro alle BR ci fossero la CIA oi Servizi o chissà chi pur di non ammettere che il percorso ideologico dei“cattivi maestri” era iniziato nelle loro file, come per esempio quello dicome Franceschini, così Morucci, nello scrivere libri o interventi in questoblog, mettono in atto una catarsi volta a mondare la propria coscienza.Ovviamente è una mia sensazione, discutibile, ma veritiera, credo!
da Pino Granata
Ho visto il dibattito stamattina su La7 e sono rimasto stupefatto da come certi presupposti giornalisti riescano a nascondere la realtà. C’erano Bechis, Facci ed un ragazzino di nome Merlo che cercavano disperatamente di affermare che al Circo Massimo non c’erano più di 200mila persone. Solo un cretino o un cieco può affermare una cosa del genere. C’era una marea di gente impressionante. Forse non 2milioni e mezzo di persone come dice Veltroni, ma sicuramente 2milioni e 400mila considerando che intorno al Circo Massimo c’era più gente che all’interno. Io ero lì e lo posso dire con certezza. Alle sei di pomeriggio c’era ancora la coda del corteo che arrivava da Piazza della Repubblica. Certo che la Sinistra è cambiata. Tutti perbenino e slogan da educande. Ho un certo rimpianto per gli slogan di una volta.
da Vittorio Grondona – Bologna
Il PD dice che erano 2 milioni e mezzo e i cortigiani di destra affermano invece che non superavano i 200 mila. Lo svarione è enorme… La destra però si è presa la briga di contare le file dei cortei. Va mo là!… Venti persone per fila, poi una semplice moltiplicazione ed i gioco è fatto. E’ così cretina questa informazione che sarebbe stato più credibile se tramite Fede ci avessero riferito di avere contato le gambe dei partecipandi dividendo poi il totale per due. L’On. Brunetta tutti i giorni ci rallegra con l’ultima sua assurda provocazione. Pare infatti che adesso voglia mettere i tornelli in magistratura per controllare i magistrati. Bravo, sette più… Vorrei dare un consiglio gratis al fantastico onorevole: perché non mette i tornelli al Circo Massimo per fornirci finalmente un numero esatto dei raduni di partito? Anche questo è un servizio pubblico.
Se consideriamo il corteo per fare 2 milioni, mi sembra, ci vuole un corteo di 100 km. (csf)
da Valerio Morucci
Durante la crisi energetica iniziata nel ’73, vennero riscoperte le virtù della parsimonia e del consumo oculato. Passata quella crisi furono buttate alle ortiche le politiche keynesiane e si avviò una lunga fase di deregulation neoliberista, a partire dagli USA di Reagan e dalla GB della Tatcher. Niente “lacci e lacciuoli”, come da noi traduceva Craxi. Mercato produttivo e mercato finanziario liberi di esprimersi secondo le proprie tendenze. Imprenditori – e speculatori e arrivisti vari – più ricchi, e politici a confondersi sul proprio nuovo ruolo, fino a pretendere di non poter essere esclusi da quell’arricchimento. ‘Milano da bere’. L’inchiesta di Tangentopoli cercò di rimettere alla politica la foglia di fico del primato dell’interesse pubblico su quello privato. Sappiamo oggi che fu sforzo vano, perchè non agiva contro individui ma contro una tendenza determinata dal primato del Mercato. Cioè dal primato di quell’assenza di regole per creare in ogni modo ricchezza, che è terreno di coltura della collusione tra politica e finanza. (E quella della ‘casta’ sarebbe quindi una semplificazione mirata, anche perchè ha tenuto fuori la casta degli imprenditori qui in Italia sempre stato-assistiti. Quindi sempre complici nel mantenere il paese in una condizione di generale arretratezza.)In Tangentopoli ebbe un ruolo determinante il carcere, utilizzato dai giudici come ‘luogo di riflessione’ degli imputati reticenti. Questo, e quel po’ di pene comminate, hanno iniziato a rendere il carcere interclassista. La galera non era più appannaggio, quasi esclusivo, del solo sottoproletariato criminale ma anche dei ‘colletti bianchi’. (Continua)
da Alessandro Ceratti
CSF si chiede, quante persone ci possono stare in Piazza San Giovanni. La stessa questione si era posta in questo sito nel settembre del 2002 (cfr.> archivio storico). La risposta rimane la stessa di allora: Piazza San Giovanni è di circa 128.000 mq. Si può dunque moltiplicare questo numero per 3,4, 5 a seconda della densità della folla. Sul tema consiglio di riguardare i validissimi post rdi allora.
A volte ritornano ma magari sbagliano piazza. Non si tratta stavolta del Circo Massimo? (csf)
da Armando Gasparini, Veneto Alto
Prima che vengano fatte le solite polemiche su quante persone c’erano alla manifestazione del PD:dimensioni Circo Massimo: 600 x 200 metri circa.Ammesso 4 persone per metro quadro: tot = 480.000 persone…e gli altri due milioni? Tutti assieme, momentaneamente alla toilettes !Piuttosto mi domando: i compagneros, così bardati con bandana e bandiera personale, a 5 euro l’uno (?) fanno…
da Mirco Pirini
Fisicamente non posso starci, la piazza è troppo piccola per contenere 2 milioni di persone.No: il 2 dicembre 2006 a piazza San Giovanni NON c’erano 2 milioni di persone!
Ho qualche sospetto anche io. Vediamo di avere i dati. Quanti metri quadrati erano a disposizione? Se immaginiamo un rettangolo, quanto lungo? quanto largo?(csf)