da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, penso che si leggano sempre meno le lenzuolate delle edizioni nazionali, infarcite di inserti e allegati, che appesantiscono i quotidiani cartacei.Quelli che attirano sono i quotidiani ispirati alle vicende locali, Torino, Roma, Napoli. Personalmente acquisto i quotidiani che informano in modo approfondito delle vicende locali, ma non tanto, e che consentono la partecipazione dei lettori.Noto che le edizioni nazionali si vanno omologando con i commentatori sempre gli stessi, come oracoli.
da Vittorio Grondona – Bologna
Aporèma… ontologico… Abbiate pietà!… Per sollevarmi dallo sforzo interpretativo sono andato a godermi l’allegria della “psiche” su YouTube.
SI LEGGE SEMPRE DI MENO?
Sandro Gilioli nel suo blog Piovono rane pubblica l’andamento dei quotidiani italiani. Glielo frego e lo pubblico anche io. Qualche riflessione?Comincio io: vanno tutti male, tranne la Stampa, il Messaggero, l’Avvenire e il Mattino.Il giornale che perde di più è “Il giornale” nella versione del nuovo direttore Mario Giordano. Adesso a voi. (csf)
da Dan Galvano, Basilea
Ho appena visto per la prima volta 8 e mezzo della Gruber. C’era Vespa. Peccato non ci fosse anche Piroso. Comunque, brava la Gruber. Ha ritmo, incalza, dirige bene. A Bruno un paio di stoccatine come si deve gliele ha tirate. Ma una volta di piu’ ho capito che Vespa è un furbacchione. Agile e scaltro come pochi, ha evitato tutte le trappole. Chapeau.
da Gianni Guasto
Schiavone, continuo a non capire le tue obiezioni: ho soltanto voluto affermare che il livello della discussione non mi sembrava affatto scaduto, rispetto agli standard della conversazione normale cui sono abituato. Può darsi che mi sia sfuggito qualcosa (non ho l’abitudine di leggere tutto), ma mi pare che, più o meno, il Blog continui a essere ciò che é sempre stato. No, non vado dalla Lucarelli, perché le quattro chiacchere che si fanno là non mi provocherebbero alcun moto di piacere. Come vedi sono mosso da spinte edonistico-estetiche. E che altro, se no?
da Rino Olivotti
La suprema intelligenza di Schiavone è sotto gli occhi di tutti e non sarò il primo a dubitarne ma la sua “performance” di oggi è uno splendido esempio di voltagabbanismo ontologico (!) segno di una robusta cultura . Ma attento “Il n’y a pas de vanité intelligente.”
da Armando Gasparini, Veneto Alto
Prendi (nonmivieneiltermine) Schiavone per esempio. Ma è così difficile leggere un cognome e riportarlo paripari quando lo usa ?
da Guglielmo Venturi
Tempi duri per banche, istituzioni finanziarie e soprattutto risparmiatori. Papa Ratzinger ci offre una parola consolatoria: “I soldi scompaiono, solo la parola di Dio é solida”. Ior, Marcinkus, Calvi, 8 per mille, esenzione dall’ Ici, finanziamento pubblico delle scuole cattoliche, insegnanti di religione privilegiati rispetto alle migliaia di precari laici, costi indotti per la monarchia Vaticana a Roma e i concordati di Benito e Bettino. L’ altro giorno il buon Benedetto XVI ha riproposto San Francesco come modello attuale del cattolicesimo; Che sia la volta buona?
http://it.youtube.com/watch?v=YB04x3hsMRM
da Biagio Coppola, Golfo di Napoli
Dissertavo in questi giorni di etica con una mia amica e cercavamo di capire la differenza tra quella laica e quella religiosa cercando, così, di analizzare la millenaria dicotomia. Ma adesso, dopo l’episodio , a dir poco inverecondo, della lezione di “etica dell’impresa” organizzata dalle Berlusconi’s ladies mi sa che ci correrà l’obbligo di aggiungere un’altra corrente di pensiero al nostro comune filosofare: l’etica del profitto selvaggio!