da Dan Galvano, Basilea
Io non credo che gli avvocati di Berlusconi siano piu’ bravi. Se due piloti corrono e ad uno viene concesso di prendere un po’ di scorciatoie e vince, beh, non direi sia stato migliore dell’altro. Leggere le dichiarazioni di Pecorella qui rilasciate in gennaio, molto prima del lodo Alfano. In sostanza dice, siamo nella merda. “Il fatto che alla luce di questi dati il processo sia stato comunque portato avanti e che lo si voglia concludere rapidamente, difficilmente può far ben sperare”.
da Vittorio Grondona – Bologna
Per CSF l’importante è vincere, anche con le carte truccate… Io invece penso che un bravo avvocato debba vincere con la forza della sua conosenza basata sulle leggi che fino a quel momento avevano regolato la materia sulla quale è stato chiamato a pronunciarsi in difesa del suo protetto. Se bara provocando regole nuove usando la potenza prepotente del suo difeso è un avvocato di infimo ordine al quale non riconosco la benché minima abilità. Ammiro molto Concita De Gregorio, la leggevo con piacere su Repubblica. Peccato che le toccassero spesso cronache politiche sì, ma con lo sfondo molto spesso rosa. Con l’Unità avrà sicuramente modo di farsi valere compiutamente in ogni direzione. Il morbido, a volte, è addirittura necessario. Antonio Padellaro e ancora di più Furio Colombo sono stati le travelle politiche della sinistra meno inquinata di qualche tempo fa delle quali, sono convinto, sentiremo la mancanza dell’incisiva dialettica, prerogativa questa alla base di un ruolo direttivo libero soprattutto dai vincoli dei leaders di partito.
da Pino Granata Vedo che pochi osservatori hanno sottolineato il fatto che la grande crisi economica travolgerà Berlusconi, Tremonti ed il loro mondo. Io credo di essere facile profeta e vedremo che tutti quelli che si erano illusi che il mondo e la vita fossero facili e disimpegnati come Berlusconi con la sua consueta faciloneria ha voluto far credere. Lentamente ma inesorabilmente tutti quelli che hanno creduto e sperato che il mondo fosse tutto una deregulation scopriranno che non è più così e che sono stati ingannati e turlupinati da Berlusconi e dai suoi pari.
Impegnato come sono nel tentativo di essere il primo vetrallese a conquistare l’Alta Via di Merano mi rendo conto che sto trascurando l’aggiornamento del blog. Abbiate pazienza. anche Leonardo nel-periodo in cui dipingeva la Gioconda trascurava le relazioni sociali. (csf)
da Claudio Urbani, Roma
Nelle prime sei righe del tuo post, hai giustamente sottolineato la bravura degli avvocati. Bravi, giustamente, ad usare ogni strumento giuridico, bravi a sfruttare bene quelle leggi, che caso unico, l’imputato ha potuto adeguare ai prorpi bisogni. Così bravi che sono stati anche premiati, come un caso di neonepotismo, con posti di onorevoli e ministri. Ma gli avvocati costano e tanto e il paradosso, in certi processi è che magari, sono retribuiti con le stesse somme di cui l’imputato è accusato di aver illecitamente guadagnato.E se l’assoluzione ti rende innocente davanti alla legge, sappiamo tutti che questo, talvolta, non è esattamente la realtà e ritengo, personalmente, che certe cariche pubbliche si dovrebbe avere il pudore di non ricoprire.Già, le tue prime sei righe: non hai mai detto che Berlusconi è stato assolto perché innocente, ma solo per la bravura dei suoi avvocati…
PARLIAMONECome sapete sono andato a Rovigo per presentare il libro di Travaglio, “Il bavaglio”. Domande, risposte, aneddoti, giudizi. Come sempre al centro Berlusconi. Io sostengo che lui e i suoi avvocati sono bravi. Hanno sostanzialmente sempre vinto. Usando ogni sistema e trucco possibile. Ma hanno vinto. Compito di un avvocato è vincere. Poi tu lo puoi anche disprezzare. Ma devi riconoscergli abilità se il suo difeso ne esce sempre vivo. Fa leggi apposite? Viene prescritto? Rimanda i processi? Va bene. Ma la tattica, per quanto scorretta, aggressiva e inopportuna per un capo del governo, funziona. Si parla di Berlusconi ma anche di Veltroni e della non-opposizione. Anzi, grandi applausi delle 500 persone presenti quando le botte sono riservate alla sinistra-nonsinistra. Alla fine non potevo non chiedergli come sta nella nuova Unità. “Sto bene”, ha detto. “Ma hai capito che cosa è successo?”, gli ho chiesto. “E’ successo che serviva un direttore più attento alle esigenze della dirigenza veltroniana”. “Però Concita De Gregorio non ti ha licenziato come molti pensavano che avrebbe fatto”, ho insistito io. E lui: “Concita è una brava giornalista e una brava direttrice”. “Ma il giornale è cambiato? Ti piace?”. “Ogni tanto mi aspetterei maggiore attenzione. Per esempio oggi avrei visto il titolo principale in prima pagina sull’emendamento salva manager scoperto dalla Gabanelli e ripudiato perfino da Tremonti. Invece me lo sono ritrovato in quarta pagina. Concita è brava ma è molto più morbida, sui problemi della giustizia, di Furio Colombo e di Antonio Padellaro. Il suo è un atteggiamento più aggraziato, più smussato, meno ruvido”. (csf)
da Mario Strada
Dipollina su Repubblica del 10 ottobre, paragonava la Carfagna di Matrix ad un fumetto, Betty Boop (disegnato con gli occhioni, che nei mammiferi adulti evocano i cuccioli da proteggere). Paragone molto opportuno. In un bellissimo articolo di D’Avanzo (La nuova lingua del potere, Repubblica 11 Ottobre) si spiega come siamo in presenza di un tentativo totalitario, fondato sulla semplificazione e la narrazione manipolatoria di una realta’ inesistente, ma che ci piacerebbe esistesse. Quello di D’Avanzo e’ il quarto intervento. La discussione e’ iniziata con Berselli che spiegava come il centrodestra fa politica con i format. Beati i popoli che non hanno bisogno di essere presi per i fondelli (mia rivisitazione di Brecht).http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/politica/politica-format/neolingua-al-potere/neolingua-al-potere.html
da Gianni Guasto
Il Vecchio ha avuto un momento di lucidità. Non era più così vigile dagli anni della giovinezza, quando i Don Rodrigo finivano al Lazzaretto, gli Innominato piangevano tra le braccia del Cardinal Federigo, e i deboli alla fine erano consolati. Dopo le figuracce di Auschwitz e Hiroshima, dopo aver lasciato correre nei Gulag e in Cambogia, aveva russato alla grande per tutta l’epoca dei Pinochet e dei Videla, e in tante altre situazioni che é impossibile ricordare. Oggi si é preso Haider. Non potrebbe fare qualcosina di più?
da Silvia Palombi
La sezione del PCI PalmiroTogliatti di via Palermo 19 a Milano ha una storia gloriosissima elunga che solo i calcinacci del muro di Berlino hanno minato allefondamenta. Storia che, dai DS in poi, partito del quale non mi sonomai sentita facente parte, non mi riguarda più. Non so più se adessoche sta a corso Garibaldi si chiama Aniasi o cosa. Dietro alla facciatadi Palermo 19 c’è il vuoto, l’erba, il fantasma delle pareti dei vecchilocali. Passo, guardo con l’occhio calato e mi sento come il gatto diFantasia che sulle note del valzer triste pascola tra i ruderi di unacasa ricordando il caminetto, l’albero di Natale e le carezze suldivano. Della miticissima Ghirotti (la mia nonna materna faceva così dicognome) non so una mazza, perdonatemi caro Santi e colmate questaimperdonabile lacuna.
da Massimo Mai
Guzzanti, il padre, quello che stava in una commissione parlamentare che tra le altre perle sosteneva che Prodi era un uomo del KGB, si è risentito con il Cavaliere per come questo parla della ultima crisi tra Russia e Georgia.Scrive una lettera , che non si può che condivideree la manda al Giornale. Il direttore Giordano che pubblica la lettera in questione (forzatamente visto che Guzzanti l’ha inviata anche a delle agenzie) ribatte con una elegantissima risposta: menti e in più eri anche comunista. Chi l’ha detto che tra le file della destra non c’è dibattito?