da Andrea Marchesi
Tralasciando il fatto che il cancro non ha soltanto cause ambientali ma anche, e soprattutto, genetiche, non vedo il contrasto tra la ricerca di terapie efficaci contro la malattia e la riduzione dei fattori e dei comportamenti che la provocano. Chi ha la fortuna di non esserne ancora colpito è giusto che si adoperi perchè non gli succeda, ma trovo ancora più importante fornire una speranza a chi invece ha avuto la sventura di essere aggredito da un male di cui, nonostante tutto, è ancora impossibile riconoscere esattamente la causa.
da Massimo Puleo, Cefalù
E bravo Claudio, mi congratulo per la tua eroica battaglia! E poi, questo della giacca obbligatoria credo che sia un obbligo discriminatorio (come quello della cravatta al Senato) rivolto esclusivamente ai maschietti. Ne vogliamo parlare?PS Che poi ti metti a frequentare personaggi di tal guisa è un problema tuo
da Biagio Coppola
Mi chiedevo semplicemente se, principio per principio, sia lecito che un ministro della Repubblica, nostro dipendente come dice giustamente Grillo, debba utilizzare una struttura del Senato per un manifestazione di interesse privato, esclusivamente suo, come la presentazione di un libro.
da Valerio Morucci
Credere che il carcere che vivono i ‘colletti bianchi’ o i ‘colletti blu’ possa essere lo stesso dei suoi altri frequentatori, sarebbe un abbaglio. Il carcere, a differenza della Legge, è uguale per tutti, cioè lo stesso per tutti. Quindi è diverso per ogni categoria. I tossicodipendenti sono già passati per l’inferno e il carcere può sembrargli soltanto una sua dependance. Gli extracomunitari sono scappati dal loro inferno in terra per venire nella terra promessa, e il carcere può sembrargli un ritorno alle condizioni di partenza. Quanto a quelli ‘nati in matricola’ il carcere è per loro come una seconda casa. Ci ritrovano gli amici, riprendono conversazioni, e progetti criminali, interrotti. Il carcere sarà per gli altri estremamente più duro. Arrivarci dal paradiso del guadagno creativo, dei debiti a cascata, o anche da una vita lavorativa, anche se precaria, può avere lo stesso effetto che per un indio Yanomami essere prelevato dalle foreste dell’Orinoco e buttato in mezzo al raccordo anulare in prima mattina. Terrore.Tra i detenuti in attesa di giudizio si registra un tasso di suicidi quasi doppio rispetto ai condannati in via definitiva. In carcere ci si uccide nel primo e nel primissimo periodo di permanenza. Nel 2002 il 61% dei casi di suicidio riguarda reclusi da meno di un anno. Percentuale che nel 2003 sale al 61,9%. Nello stesso anno il 51,6% dei suicidi si verifica nei primi sei mesi di reclusione e, dato ancora più allarmante, il 17,2% nella prima settimana di reclusione.Visto che un tiro sfortunato di dadi può capitare a chiunque, sarebbe forse il caso di riflettere sul carcere come pena. (Continua)
P.S. Mi rincresce enormemente essere andato ‘fuori tema’ alla pagina 47 del mio libro. Posso augurarmi che non lo venga a sapere il ministro Gelmini che, assieme al 5 in condotta e al grembiulino, ha sicuramente previsto il recupero di questo metro di giudizio atto a tenere in riga i componimenti degli alunni. Farò tesoro della notazione e nel mio prossimo libro non mancherò di evitare qualsiasi riferimento ad avvenimenti non esattamente corrispondenti al titolo. Anche se solo per tre righe. Per la datazione al 1978 del mio dorato (?) soggiorno in Svizzera, giusto prima di conoscere le sue prigioni quelle tre righe dopo, credo però che ci sia stata una svista(?), perchè siamo al 1973. Come è scritto a mezza pagina da lì.
da Dan Galvano. Basilea
Ma se il fine ultimo di un seminarista è quello di garantire la propria castità, che differenza fa avere tendenze etero- o omosessuali? Dato che non dovrebbero essere “esercitate”, non capisco quale sia il problema. A tratti il Vaticano non solo mi sembra misogino, ma anche omofobico.
da Isabella Guarini, Napoli Caro CSF, il bel racconto della giacca ministeriale di CSF, mi ha fatto pensare a Il Cappotto scritto nel 1842 da Nikolaj Vasil’evič Gogol’ e alla sorte di Akakij Akakievic, magistralmente interpretato da Renato Rascel nel film di Lattuada. Aggiungo qualche flash:”In un ministero… ma è meglio non dire in quale. Non c’è nulla di più suscettibile dei ministeri, dei reggimenti, degli uffici e, insomma, d’ogni sorta di corpo burocratico. Al giorno d’oggi, ormai, ogni privato cittadino ritiene che in esso venga offesa tutta la società. Pare che molto recentemente un capitano di polizia non ricordo di quale città, abbia presentato un esposto in cui dice a chiare note che le istituzioni statali vanno in rovina e che il loro sacro nome viene pronunciato invano”.
da Paolo Cape’ – Milano
Ho appena visto le foto della presentazione del libro della Carfagna. Si vede sullo sfondo il Sindaco Alemanno (rigorosamente in giacca e cravatta). Si vede il Presidente emerito Cossiga (in impermeabile, mentre esce, ma sotto ha sicuramente la giacca). Di Csf neanche l’ombra..
da Silvia Palombi
Così impari a frequentare le camere giuste.
da Gian Paolo De Tomasi – Busto Arsizio
Sono le 12.21, ma secondo la questura sono le 18.55 (Il Trio Medusa su Radio DeeJay).
da Rita Guma, Osservatorio sulla legalita’
Con l’approvazione del Senato, il ddl Gelmini è legge. Non entro nel merito delle modifiche introdotte, ma come attivista per i diritti civili noto che esso non rimedia alla piena attuazione, già decisa da questo governo, della disciplina relativa alla determinazione dei posti di sostegno per gli alunni disabili di cui alla legge finanziaria 2008, cioè alla finanziaria varata dal precedente governo, che prevedeva il rapporto 1:2 fra docente di sostegno e alunni disabili a prescindere dalla gravità. L’approvazione della legge rende ancora più importante e urgente sottoscrivere la petizione dell’Osservatorio sulla legalità e sui diritti per il ripristino del rapporto 1:1 per il sostegno agli allievi con certificazione di gravità, al fine di sottoporre al presidente della Repubblica – che deve firmare la legge ed è garante della Costituzione – la conseguente violazione dei diritti costituzionali allo studio e allo sviluppo della personalità nonchè al diritto all’integrazione sancito dalla legge 104.