da Pier Franco Schiavone
Silvia, siccome le ragazze del bar non conoscono il chinotto, pensi che sarebbe stato meglio se avessero frequentato una classe ponte? Non credi che sia un’affermazione un pò snob? (Benché anch’io adori il chinotto). A parte il fatto che il saggio post di Moggia avrebbe dovuto chiudere il dibattito (si fa una classe per etnia?), possibile che non si comprenda qual è lo scopo di queste proposte fasciste? Mio figlio (che i suoi compagni adorano), ha imparato l’Italiano benino in 4 mesi e, dopo un anno, lo parla meglio di molti bambini italiani, tuttavia è stato costretto a frequentare religione perché non sono previste alternative (per esempio un corso integrativo d’Italiano) però di tanto in tanto lo hanno sottratto all’ora di matematica per dargli lezioni d’Italiano. Granata, per esempio, mi può spiegare perché?
PARLIAMONE
UNA RIVOLUZIONE SILENZIOSA. Che i settimanali femminili siano un catalogo di pubblicità è cosa risaputa. Ma alcuni relegano la pubblicità nelle pagine riservate alla pubblicità, altri inondano tutte le pagine, sia quelle redazionali che quelle pubblicitarie, con messaggi commerciali. Va bene così, ormai sono decenni che funziona in questa maniera. C’era un direttore di settimanale femminile che un giorno disse che nessuna delle pagine del suo giornale era gratis. Il mondo dei femminili è fatto così. C’è una sola pagina che si salva normalmente. La copertina. Mentre i quotidiani hanno la pubblicità anche sulla prima pagina, magari in fondo, magari piccola (anche se adesso hanno cominciato ad appiccicare dei post-it pubblicitari appena sotto la testata), i settimanali ed i mensili, maschili e femminili, finora, hanno evitato di “sporcare” la copertina con avvisi pubblicitari. Intendiamoci: le copertine sono quasi tutte vendute agli inserzionisti. Ma di nascosto, senza dirlo, aummaumma. Questo fino a qualche giorno fa. L’ultimo numero del magazine femminile di Repubblica, “D”, ha infatti una novità rivoluzionaria. Un po’ maliziosa, direi anche un po’ furbetta e ipocrita. Sulla copertina infatti la pubblicità continua a non esserci. Ma attraverso un buco, quadrato, una specie di spioncino, si vede la pubblicità della pagina tre. Roba da guardoni. Attraverso un buco della serratura la pagina di pubblicità arriva direttamente in copertina e il miracolo è compiuto. A me ricorda l’esibizionista che al parco apre l’impermeabile e mostra le frattaglie a signorine impuberi. La strada è aperta. Gloria a “D”. La prossima copertina sarà una pagina di pubblicità ma con un buco in mezzo attraverso il quale potremmo leggere un articolo?(csf)
da Gianni Guasto
“L’alleanza é finita”, dice Veltroni. Già: ma che ne pensano gli elettori? Perché nessuno ha ancora pensato di fare un sondaggio tra gli elettori del PD? Quanti di essi lo rivoterebbero oggi? Quanti di essi voterebbero per Di Pietro?
da Mario Strada
E’ un’Italia barbara, quella che ci aspetta. Dove bere chinotto sara’ guardato con sospetto, fors’anche con paura. Ricordo un’estate siciliana, caldissima, passando per Catania trovammo oasi di civilta’ nei chioschi. Servivano ogni ben di Dio dissentante: sciroppi di chinotto, mandarino, tamarindo, sciampagnino, limone, arancio, menta, anice… Con limone spremuto oppure no. In acqua di seltzer. Il mio preferito: seltzer, limone e sale. Paradisiaco.
da Corrado Vigo – Trecastagni
Premesso che sono un agronomo, e premesso che vivo ed opero nella Sicilia orientale, patria degli agrumi, premesso infine che mi occupo principalmente di agrumi da quasi trant’anni, debbo fare alcune considerazioni sul tema CHINOTTO, che a me come “bevanda” piace molto.L’immaginario collettivo pensa che nella bevanda “chinotto” vi sia del succo di chinotto. Non è così.Il chinotto, agrume assomigliante ad un mandarino e di taglia bassa, è molto amaro, e con poco succo, ma la bevanda denominata “chinotto” un tempo si otteneva dalle essenze dello stesso, manipolate poi con zucchero.Tanti anni fa, assieme al bergamotto, la patria del chinotto era la Calabria.Adesso impianti specializzati di chinotto ne sono rimasti pochissimi, all’incirca 100 ettari in tutta italia, tolte le piante sparse “per consumo familiare”.Per fare la bevanda, inoltre, il frutto va raccolto verde.Allora mi chiederete: con checosa è fatta la bevanda denominata CHINOTTO? Leggete bene l’etichetta: con acido citrico e caramello, ed a volte (ma non sempre) essenze di agrumi. Queste essenze possono essere di arancio amaro, od anche di arance in genere, ma mai di chinotto, altrimenti scriverebbero in bella mostra “CHINOTTO”.Fatte queste considerazioni tecniche debbo ammetere, però, che questa bevanda “CHINOTTO” senza chinotto all’interno, piace molto anche a me.
Sai una cosa? Non ho capito una mazza. (csf)
da Dan Galvano, Basilea
Cara Silvia Palombi, nella mia ignoranza non sapevo nemmeno che “dan” stesse ad indicare i livelli nelle arti marziali. E io a menare le mani non sono proprio buono…
ALTA VIA, IL QUARTO GIORNOGiampaolo si sveglia abbastanza presto ma durante la notte si è alzato spesso per fare la pipì. Dice che non gli succede da tanto tempo. Per la precisione da quando raccoglieva le mele a Gargazzone. Giulia sembra che abbia sistema il ginocchio a forza di massaggi. Ieri sera abbiamo cenato con un salutare brodino. Io ero cotto. Giulia e Giampaolo hanno chiacchierato a lungo con la vecchina, la madre del gestore del maso, mentre io me la dormivo alla grande. La vecchina ha raccontato che quando andava a scuola lei il regime le vietava di parlare tedesco (nella disgrazia: adesso parla benissimo l’italiano al contrario di tanti altri). Ha raccontato anche della grande frana di tanti anni fa, sul versante opposto della Val Passiria, Di notte, un boato pazzesco. Ha detto anche, facendo sbarrare gli occhi a Giampaolo, che “certi vecchi oggi sono più caldi di tanti giovani”. Che cosa avrà voluto dire? E POI?
da Gabriele Porri, Roma
Lo ammetto, non parlo per esperienza in quanto non ho figli in età scolare, per cui potrei sbagliarmi. Ho però il sospetto che chi ritiene la presenza di bambini stranieri in classe un fatto che rallenta l’apprendimento siano i genitori dei bambini poco dotati, in cerca di scuse e capri espiatori per non ammettee di avere procreato un bambino che non è propriamente una “cima”.
da Vittorio Grondona – Bologna
Mi ricordo alcuni slogan pubblicitari dei miei tempi “Non è chinotto se non c’è l’ 8”. “Se bevi Neri ne-ribevi”. Simpatico questo video su YouTube: http://it.youtube.com/watch?v=Zf4IGvxobeE. Forse anche per i baristi serve una scuola separata prima di metterli dietro ad un banco delle città d’arte della Pianura Padana…
da Silvia Palombi
Caro Dan Galvano (ma che significa dan? nel mio conformismo culturale penso automaticamente a don, ma dan!? sei cintura nera di karate?) capisco lo stupore difronte al connubio rabarbaro acqua gassata ma tu parti avvantaggiato: sai cos’è rabarbaro. Quanto alla curiosità di Urbani è presto soddisfatta, le due fanciulle erano alla cassa armonicamente allineate, una faceva lo scontrino e l’altra dava il via al servizio, per quello la loro stupefazione era all’unisono. E infine cara omonima grazie, accetto le scuse ma la perplessitudine non mi passa. Ancora una voltatutto deriva forse dall’anagrafe.