da Michelangelo Moggia
Ormai mi sono convinto che il Riformista è il giornale che la destra Berlusconiana vorrebbe come modello per i giornali di “sinistra”. In altre parole è un po’ ilD’Alema dei quotidiani.
da Gianni Guasto, Bogliasco
A pensarci bene, la barzelletta raccontata da Pellicciari, più che della condizione umana sembra l’allegoria del razzismo nascente. Bisogna che qualcuno la racconti all’onorevole Cota.
da Francesco Falvo D’Urso – Lamezia Terme
Ho ancora il ricordo di quel filo di angoscia ramificato nel mio corpo. Era il 16 marzo del 1978. Era il mio compleanno e mi accingevo a partecipare ad una assemblea d’istituto al liceo artistico di Catanzaro. Un professore si affacciò, trafelato e pallido, nell’aula magna, annunciandoci che il presidente Aldo Moro era stato appena rapito. Mi sono sempre chiesto, in modo spicciolo e terra terra, perché le Brigate Rosse non avessero mai colpito i veri potenti di questo paese. Gente che dell’Italia ne ha fatto carne di porco, mietendo, anche loro, tante vittime senza che mai nessuno abbia pagato per questo. Cosa è cambiato?
da Vittorio Grondona – Bologna
Ho appena aperto sul blog e subito per simpatia mi attira il rosso “parliamone”. Lo leggo e mi accordo che poco prima ascoltando le varie rassegne stampa ero arrivato esattamente alle stesse considerazioni di CSF. La cosa mi ha messo di buon umore… Fuori Di Petro, dentro Casini? A questo punto la domanda viene spontanea: in tutto queste mosse del cavallo, chi è il più voltagabbana dei tre? L’innominato terzo è Veltroni, ovviamente, a cui però non è passata la smaniosa determinazione di essere il solo capo assoluto di una coalizione prona ai suoi piedi… Casini non è da meno… Quindi la nuova DC in pectore avrà un anomalo leader bicefalo?
da Valerio Morucci
Nel mio intimo potrei anche condividere, consapevole del mio fardello, l’invito al silenzio, ma rimango perplesso quando si tracciano demarcazioni morali ‘ad personam’. Gli ex-brigatisti avrebbero comunque il diritto di parola, ma sarebbe opportuno che si stessero zitti. Incarnano forse il ‘male assoluto’, da dovere essere reietti sulla Terra? Dal dopoguerra è stato così per i neo-fascisti e per avere di nuovo diritto di parola hanno dovuto, oltre misura, abiurare. Nessuno degli ex-brigatisti che abbia messo mano alla penna – non più di tre – ha inneggiato al proprio passato, e per una revisione autocritica sono occorsi ben meno che quarant’anni. Per me ancora prima di essere arrestato. Parliamo di eventi accaduti trenta anni fa e, contrariamente all’interessata visione per singoli fatti criminali, fanno parte della storia di questo paese. L’uso delle armi nella lotta politica, dalle bande armate alle sparatorie di piazza, ha coinvolto negli anni ’70 una quantità di militanti pari, se non superiore, al numero di partigiani nella Resistenza. Si può condannare, si può esecrare, ma dal punto di vista storico il ‘male assoluto’ non esiste. Perchè non esiste nella Storia un bene altrettanto assoluto da potersi usare come discrimine. Anzi, spesso, se non sempre, il male è commesso nella convinzione di perseguire il bene. Vedi la Chiesa, oltre che le BR. Non resterebbe quindi, nel piccolo di ciascuno per provare a far sì che questo meccanismo non si perpetui, che capire da cosa sia alimentato. (Vedi l’Opinione di CSF su “Io donna” del 24 maggio 2008). E’ quello cho io cerco di fare, e proporre, nei miei libri
PARLIAMONE
IL RIFORMISTA. Pagina 4. Mario Ricciardi dice che le polemiche su Del Turco che non parla con i giudici ma poi parla con Vespa sono figlie di una cultura inquisitoria che dovrebbe essersi dissolta da tempo perché nessuno ha il dovere di cooperare col proprio processo se non nei regimi totalitari. Giusto. Ma solo nei regimi totalitari non si ha il diritto di criticare i comportamenti dei politici. I politici non sono persone qualsiasi. Se un politico sceglie una tecnica di difesa discutibile, è comprensibile che qualcuno faccia notare che male si sposa con l’immagine che un rappresentante del popolo dovrebbe dare di sé.. Non è vietato fumare all’aperto. Ma se lo fa un medico…Non è vietato usare un linguaggio volgare. Ma se lo fa un prete. Non è vietato usare tutti i cavilli possibili nei processi. Ma se lo fa un giudice…Leggo l’articolo appena sotto e scopro che allearsi con Di Pietro è stato un errore per il Pd. Non bisogna stare con Di Pietro, bisogna allearsi con Casini. Questa sì che è una furbata. Così le cose diventano chiare. Il Pd, reincarnazione perfetta della Dc. Magari un po’ più a destra. La Dc almeno aveva Donat Cattin. Il Pd chi ha a sinistra? D’altra parte è lo stesso Riformista che a pagina 9 nota una particolare curioso. Le roccaforti comuniste dell’Emilia, oggi in mano al Pd, se va avanti così avranno tutte sindaci ex democristiani.Vado a pagina 8: intervista a Casini. Appunto. Casini continua a sostenere per una pagina intera che no, non si allea con Veltroni. E lo dice in una maniera tale che potete scommetterci: è fatta.(CSF)
da Claudio Urbani, Roma
A Gasparini la manifestazione del 25 ottobre a Roma non va proprio giù. Non si è capito il perché: invidia, gelosia o per mancanza di un invito?
da Silvia Palombi
O capitano tutte a me o gli altri non le raccontano. Numero verde ospedaliero della Regione Lombardia. Dopo il tedioso passaggio da innumerevoli voci registrate arrivo all’irritante buongiornosonotiziacomepossoesserleutile. Devo fare una curva glicemica sotto carico, vorrei prenotarla al Fatebenefratelli. Parte a schizzo un ‘non ce l’abbiamo, mi faccia controllare’. Aspetto tacendo. Tizia sfoglia qualcosa e bofonchia: curva… ha detto? curva glicemica? non ce l’ho. Suggerisco di cercare invece di curva glucosio. Tizia chiede spudorata: cos’è per gli occhi? Mi esterrefaccio e sussurro che è un’analisi del sangue. Alla conferma che non ce l’abbiamo metto giù. Sono profondamente sconfortata.
da Pier Franco Schiavone
Consentitemi la battuta, non posso dimenticare come 2-3 anni fa, a seguito di un mio post su Foa, Natalino Russo lo diede per già morto. A proposito di Foa, Giuliano Ferrara gli ha dedicato un articolo sul Foglio. Ferrara, che scrive benissimo, dà del vendicativo, conformista snob, un po’ Stalinista e un po’ anarchico, a Foa, e ne ridimensiona la figura. Come sempre, quando leggo qualcosa di Ferrara, resto interdetto, non posso non pensare che sia stato il megafono di Craxi e consigliere di Berlusconi. Lui scriverà le stesse cose quando inevitabilmente anche Ingrao ci lascerà tra qualche anno, sono convinto che Ferrara, forse inconsciamente, giustifica con i suoi strali verso le persone per bene, la sua improponibile storia politica.
da Roberto Pellicciari
Non mi sottraggo, amico Bulgarelli, al tuo assist riguardante la barzelletta sui chinotti (anche se, dopo 40 anni, i nostri esami del sangue recano ancora tracce di variopinte spume, 50 lire di acqua, polverine e tanto gas).
Del più scorretto e infido dei nostri simili dicesi che è un vero “st…zo”. Ebbene, una decina di questi cosi si aggira sotto il manto stradale, in prossimità di un tombino. A un certo punto si imbattono in alcuni coperchietti di bottiglie di chinotto, li indossano a mo’ di cappello e si mettono a ballare gridando: “Siamo chinotti, siamo chinotti…..”. Ma, ahimè, i coperchietti sono solo nove e i cosi sono dieci, per la mortificazione di quello, fra loro, rimasto senza possibilità di promozione sociale. Quest’ultimo però, alla fine, decide di accodarsi lo stesso all’immondo trenino gridando a sua volta: “Sono un chinotto, sono un chinotto…”. Ma a questo punto gli altri si voltano scandalizzati e inviperiti: “Taci tu, st…zo!”.
D’accordo, magari è un po’ sconcia ma, in fondo, è un’allegoria della condizione umana.