da Michele Lo Chirco, Donnafugata
Mi permetto di ampliare quanto citato dal signor Guasto (ho appena finito di leggere il libro in questione): “Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti Gattopardi, sciacalli e pecore, continueremo a crederci il sale della terra”. In verità Don Fabrizio si riferisce alla classe nobiliare siciliana nel suo colloquio con il rappresentante piemontese Chevalley, che gli rappresenta le meraviglie dei nuovi regnanti: l’autore scriveva questo libro nell’autunno 1956, e dopo cinquant’anni la validità del detto è ancora attuale.
da Pino Granata
Se non si farà il federalismo fiscale, ci penserà il popolo a sistemare le cose, dice il padano Bossi. In un Paese normale uno come Bossi sarebbe stato processato, e condannato, parecchie volte per le sue minacce e per la secessione violenta che continua minacciare. Qui in Italia si fa finta di niente e questa è cosa di gravità inaudita. Passi per la Destra che non ha ormai nessun valore da difendere che non sia il potere da difendere a tutti i costi e che fa sì che i cosiddetti difensori della Patria come Fini, Gasparri etc, di fronte alle minacce dello straniero Bossi all’unità del Paese chiudano gli occhi e le le orecchie, ma non capisco questo opportunismo del PD che continua a vedere nella razzista e secessionista Lega un possibile alleato in funzione antiberlusconiana. Un po’ di dignità signori e basta calare le braghe.
da Bruno Stucchi
Dalle mie parti il passo carraio io lo pago da piu’ di venti anni, cioe’ da quando ho casa. Si paga insieme al pattume. Nei Comuni che conosco l’ICI la usavano per amene opere elettorali: per esempio tre centri sociali tre in meno di quindici anni in un Comune di 3500 abitanti. In compenso non hanno la fogna. Progresso. Per quanto sperimentato di persona, TUTTI i “servizi” forniti dai comuni (scuolabus, trasporti, asili, mense, ecc) si pagano a pie’ di lista, a consumo, extra, ICI o non ICI. Aver tagliato le unghie a certe rapinose amministrazioni e’ solo opera di salute pubblica; come per i tumori, le si uccide affamandole.
da Paola Altrui, Roma
Caro Olivotti, non nego che qualche magistrato possa agire con superficialità o in malafede; ma la sentenza da costui emessa è pur sempre impugnabile (mentre, per dire, il danno causato da un chirurgo incompetente o senza scrupoli può risultare irrimediabile). Torniamo sempre al punto di partenza: l’introduzione di test psicoattitudinali è in grado di prevenire l’ingresso in magistratura di persone disoneste? Vorrei solo che rifuggissimo dalle generalizzazioni, e riconoscessimo che in alcuni casi le distorsioni dipendono dall’operato singolo magistrato (sul quale dovrebbe intervenire il capo del suo ufficio prima, e il CSM poi), ma in molti altri da una consolidata carenza organizzativa e strumentale; la quale, perpetuando le disfunzioni e dilatando all’eccesso i tempi della Giustizia, legittima il ricorso a misure “emergenziali” assolutamente pretestuose e inutili, se non dannose. La legge Cirielli ne è un perfetto esempio.
di Massimo Gramellini per La Stampa
Anche Flavio Briatore si è accorto della crisi. Ignoro dove l’abbia potuta conoscere, ma di sicuro lei avrà avuto un pareo. Comunque si sono parlati, il patron del Billionaire e la signorina Crisi, e il frutto del loro incontro è stato illuminante: «La crisi c’è e si sente a tutti i livelli. Ma a dimostrazione che il mio locale non è un’esclusiva per ricchi, abbiamo deciso di riservare un menu turistico a 200 euro».Queste parole non fanno che confermare una mia teoria. E cioè che da anni un imitatore di Briatore reciti la parte di Briatore in giro per gli yacht e i box della Formula Uno, mentre il Briatore autentico continua ad abitare in un bilocale di Cuneo, dove si dedica a oscuri ma fondamentali studi di filologia bizantina. L’attore che interpreta Briatore (i testi credo siano dei Vanzina, con la supervisione del Bagaglino) sta tentando di realizzare un esperimento interessante: attraversare uno dei passaggi epocali della storia umana senza coltivare il minimo senso del ridicolo e soprattutto senza mai togliersi la camicia hawaiana e gli occhiali da sole, specie di notte. Il menu economico a 200 euro è una battuta straordinaria. Anche perché lui, come solo i grandi comici, mentre la pronuncia riesce a rimanere serio. Seriamente convinto che 200 euro siano una cifra alla portata di tutti, mentre noi sappiamo che si sbaglia. Oppure convinto altrettanto seriamente che esistano dei tapini disposti a risparmiare mezzo euro al giorno tutto l’anno pur di cenare la sera di Ferragosto a tre tavoli di distanza da Bobo Vieri. E qui siamo un po’ meno sicuri che si sbagli.
da Gianni Guasto
Scriveva Tommasi di Lampedusa: “Noi fummo gattopardi, leoni, ora verranno le iene e gli sciacalletti” (e i caimani, aggiungo io). Leggo sui giornali che la città di Milwaukee ha eretto una statua in bronzo che rappresenta Fonzie, quello di Happy Days. Ogni epoca ha ha l’eroe che merita.
di Piergiuseppe Caporale
Da vero laico, ho spesso letto “Famiglia Cristiana”. Come giornalista ho anche lavorato con l’editore in una pubblicazione del gruppo che non c’è più: mai avuta tanta libertà. Anzi, assoluta! L’ultimo exploit, che analizza con intelligenza e dati di fatto la situazione politica del nostro Paese, andrebbe letta da tutti. Ma, naturalmente, come ben asserisce un idiota al governo, purtroppo i Paolini sono dei vetero-socialisti. Il prossimo dirà che sono addirittura comunisti.
da Claudio Urbani, Roma
Pur essendo il capogruppo della Lega Nord al Parlamento europeo, è un politico di cui, per fortuna, si parla poco. Sale alla ribalta solo in occasione di frasi storiche, si fa per dire, di unico stampo pseudopatriotticopadano. L’ultima boutade sostiene che le prime medaglie d’oro olimpiche vinte da atleti del Nord testimoniano una «superiorità etnica dei padani». Poi ci tiene però a sottolineare che «non si deve certo trarre da questa realtà alcuna conseguenza di tipo razzista». Assolutamente no. Come si potrebbe arrivare a tale conclusione dalla frase nient’affatto dubbia sulla «superiorità etnica padana»?
da Gianni Guasto, Bogliasco
Cara Silvia Palombi, dici bene: bisognerebbe educare di più alla responsabilità e all’autonomia, al senso del bene comune e all’autoironia, anziché all’autodifesa, alla paranoia e ai war games. Ma sei sicura che questo sia un compito possibile, oggi, per un insegnante? Ciò sarebbe vero se la scuola fosse ancora una delle due principali agenzie educative (l’altra dovrebbe essere la famiglia). Ma é ancora così, o la televisione ha scalzato via una delle due? Io credo che sia così, non osando chiedermi se abbia preso il primo o il secondo posto.
da Corrado Vigo
La Robin Tax si rivolterà contro i consumatori, perchè le lobby dei petrolieri, delle banche e delle assicurazioni non si piegheranno in alcun modo ai lauti guadagni. Il petrolio scende, ma non scende di pari passo il costo dei carburanti alla pompa. Quando sale, invece, il prezzo alla pompa si impenna. Più che la Robin Tax ci vorrebbero nuovamente “i dazi doganali” come un tempo, da far pagare a chi introduce beni e servizi in concorrenza sleale. L’Italia naufraga fra costi di produzione elevatissimi, ma soprattutto fra l’indifferenza di chi ci governa.