da Paola Altrui, Roma
Mi conforti, Urbani: pensavo di rappresentare una spiacevole eccezione. Quando ho provato ad obiettare che una fila lunga ore, a notte inoltrata, per conquistare l’ennesimo (e costosissimo) gadget iper-tecnologico mi sembrava una follia, mi son sentita dare della provinciale.
da Claudio Urbani, Roma
Non si arriva a fine mese, non si possono pagare i mutui, si abbandona l’auto e si va a piedi, ma farsi una nottata di fila per l’iPhone 3G, con abbonamento di anche 99€ al mese, migliaia di persone se lo sono persino potuto permettere. E’ un gioiellino della tecnica che può far tutto: e-mail, internet e sms…e qualcuno è riuscito a scoprire che si possono fare anche telefonate!
da Gabriele Giustri, Firenze
Caro Rocchino sono contento che qualcuno mi abbia considerato. La Rai quindi non è impazzita. Io del programma di Minà non ne sapevo nulla. Maledetti, se ci fosse stato da pubblicizzare sciocchezze tipo X Factor o robe simili ci avrebbero ammorbato. Hai ragione. In questi giorni gira uno spot in cui la Rai cerca volti nuovi per la Tv. Presentatori e comici del futuro, nel mio piccolo, ormai da anni, conduco una trasmissione radiofonica in un’ emittente toscana. E più prrecisamente cabaret radiofonico. Avremmo voluto partecipare al concorso ma siamo andati sul sito e…come direbbe fantozzi “una cacata pazzesca” (scusa la citazione). La Rai pensa che in Italia siano tutti mentecatti. Ossequi.
da Bruno Stucchi – Cuggiono
Per la riforma della Giustizia forse puo’ bastare un articolo:Art. 1 – Tutti i magistrati devono lavorare 8 ore al giorno, dal lunedi’ al venerdi’,e dispongono, al massimo, di 25 giorni lavorativi di ferie.
da Massimo Mai
Adesso ho capito! Circa quattro anni fa l’allora Berlusconi-ter in una conferenza stampa annunciava che a breve avremmo tutti avuto una carta d’identità elettronica contenente in forma digitale molti dati. Ecco cosa intendevano per digitale, l’apposizione del polpastrello sul foglio.
da Vincenzo Rocchino, Genova
Caro Giustri, la Rai è “impazzita” da almeno tre settimane, tante sono le puntate di Blitz che mi sono goduto, senza alcun preavviso. Hai notato che soltanto i programmi spazzatura sono preannunciati con largo e fastidioso anticipo? Mi auguro che il “rinsavimento Rai” si verifichi il più tardi possibile, così da consentirci la rivisitazione di qualche programma decente (anche se senza preavviso).
Salve. Ma cosa è successo alla Rai? Impazziti? Mi stavo preparando per la tv estiva: film, programmacci e “le repliche” de “la Sig.ra in giallo”. E invece, ieri sera alle 23.30, su Rai 3, il miracolo! Appare Gianni Minà che dopo trecento anni, torna in tv con Blitz! Non ho avuto un’allucinazione, Minà con il suo fare chiaro ci ha presentato una vecchia puntata di Blitz. Con ospite Domenico Modugno che insieme a Delia Scala, duettò in diretta, senza averla provata prima, una scena del “Rinaldo in Campo”. Tempi televisivi oggi inauditi, erano allora, un fiore all’occhiello di quel programma. Per non parlare degli altri ospiti! Oggi reggere una puntata televisiva con quei ritmi sarebbe impensabile (Boncompagni e CSF esclusi). Chi ha voglia se le riveda queste puntate anche in barba a Gianfranco Fini che ad un Costanzo di qualche anno fà disse a Minà: “…quando avrà finito di parlare questo castrista…” e Minà non apparve più in TV.
La commissione Bilancioe e Finanza della Camera, dopo una maratona di 10 ore, ha approvato, tra l’altro, di utilizzare finalmente quel quadratino bianco sulle carta d’identinà, che i governi degli ultimi 60 anni hanno sempre lasciato inutilizzato: dal 2010 vi sarà apposta una bella impronta digitale.
da Pino Granata
Se non sbaglio, manifestà inferiorità è quando un arbitro di puglilato constata che un pugile non è in grado di difendersi e sospende il combattimento decretando la sua sconfitta. E’ quello che si dovrebbe fare con questo governo che di fronte alla più grave crisi economica degli ultimi 50 anni non fa altro che parlare di quello che scientificamente si chiamano pompini, leggi ad personam e sciocchezze varie. Sono esterrefatto dall’incapacità propositiva ed operativa di questo governo. Al confronto quello di Prodi era un fulmine di guerra. Rimpiangeremo Prodi e , soprattutto, Berselli.
Intendevi dire Bersani? (csf)
di Michele Serra
Milano deve risolvere il problema dei 3 mila musulmani che pregano per strada. Che fare? Le istituzioni lavorano intensamente. Ecco le principali proposte
Che fare di 3 mila musulmani che pregano sui marciapiedi di viale Jenner? Milano è impegnata allo stremo per risolvere la questione. Amministratori, urbanisti, intellettuali, servizi segreti, vigili urbani, esperti di postura e consiglieri militari sono riuniti giorno e notte per discutere le possibili soluzioni. Queste le principali proposte.
Dissuasori Proposta della Lega Nord. Sui marciapiedi vengono disposti i dissuasori metallici, irti di chiodi, già usati con successo contro i piccioni. L’esperto di dialogo interreligioso del Comune di Milano ha assicurato che la misura è inutile contro gli induisti, che meditano molto volentieri seduti sui chiodi, ma molto efficace con i musulmani, che preferiscono non inginocchiarsi su superfici acuminate.
Dissuasione morale Proposta di Cielle. Alcuni volontari cercano di convertire i musulmani in preghiera, chinandosi al loro fianco e mormorandogli nelle orecchie frasi celebri di don Giussani, tradotte in arabo. La traduzione può anche essere approssimativa, perché il pensiero di don Giussani ha il vantaggio di essere incomprensibile anche nella versione originale.
Ceppi Il comandante dei vigili urbani propone di applicare ai musulmani che pregano in divieto di sosta i ceppi blocca-ruota già usati con successo con le automobili in terza fila. Un carro attrezzi provvederà a rimuovere il musulmano bloccato e portarlo nei depositi comunali, dove i parenti potranno ritirarlo in orari d’ufficio.
Tappeti urticanti Fare omaggio ai musulmani di Milano di un tappeto in fibra di ortica. È la proposta di un dissidente leghista, grossista di fibra d’ortica.
Chiese truccate Si prende una delle tante Chiese cattoliche disertate dai fedeli e la si trucca da moschea con un kit (arabeschi autoadesivi, cupola a cipolla di plastica gonfiabile, minareto di cartone riciclato). I musulmani crederanno così di avere pregato in una moschea, non rendendosi conto di avere versato l’obolo al prete della locale parrocchia, travestito da imam.
Botola Una gigantesca botola si spalanca all’improvviso sotto la comunità in preghiera. Uno scivolo sotterraneo, come nei film di Indiana Jones, trasporta l’intera comunità, a velocità altissima e dopo una serie di spettacolari salti nel vuoto, in una stazione della metropolitana dove sarà possibile arrestarli per esercizio abusivo dell’arte circense. Perplessità del management del sindaco che giudica troppo costoso il progetto.
Preghiera a strati E arriviamo alle soluzioni più aperte al dialogo, caldeggiate dal presidente della Provincia, il democratico Penati. È stato osservato che il sistema di preghiera attualmente adottato è molto dispersivo dal punto di vista volumetrico. Lo spazio occupato dagli oranti sarebbe sensibilmente ridotto se i medesimi potessero impilarsi uno sopra l’altro. Nelle simulazioni effettuate da militanti del Pd, si è riusciti a sovrapporre fino a quattro oranti, ginocchioni sulla schiena del collega sottostante. È stato calcolato che 3 mila musulmani, aiutandosi con un sistema di cavi e paratie di contenimento, potrebbero formare una piramide umana con base venti per venti, culminante, a quindici metri di altezza, con il muezzin. Ulteriore vantaggio: non sarebbe più necessario costruire il minareto.
Preghiera domestica Ognuno prega a casa sua. L’aspetto collettivo, molto importante per gli islamici, può essere garantito da un sistema di staffette che suona ai citofoni di tutti i musulmani di Milano e pronuncia la frase di rito “Anche Ahmed, Alì, Kaled, Mohammed, Jussuf, Samir (segue una lista di tremila nomi) stanno pregando insieme a te”. Nuova moschea: ipotesi scartata per la sua evidente irrealizzabilità.