da Gianni Guasto, Bogliasco
L’ANM ha ragione: se vogliamo salvare lo Stato, la Costituzione, la Democrazia, non c’é tempo da perdere. Bisogna salvare Berlusconi dalla Legge (cioé da se stesso), cercando di prevenire ogni sua futura azione criminosa attraverso provvedimenti di depenalizzazione preventiva;. Ad personam, naturalmente, perché se no, qui crolla tutta la baracca.Si stili un elenco (Ghedini, lo faccia lei, per favore) di tutti i futuri reati che commetterà Berlusca, e li si derubrichino a “fatti che non costituiscono reato”. Solo per lui, però: così, oltre agli adorati “falso in bilancio”, e “corruzione di magistrati”, e al cavallo di battaglia “evasione fiscale”, il Premier potrà andare incontro a esperienze a lui ancora sconosciute, quali il borseggio a piedi e in scooter, il furto in villa (altrui), l’esercizio abusivo della professione di odontoiatra, lo spacciatore di banconote false, l’abigeato, il traffico di stupefcenti, la contraffazione di alimenti, la duplicazione illegale di file musicali, l’omicido semplice o plurimo, la mano morta sui mezzi pubblci, lo stalking, i reati sessuali nelle forme più varie e fantasiose, la manifestazione non autorizzata, il parcheggio in zona riservata ai disabili.
Proviamo un attimo a non pensare (anche se è difficile) a tutto ciò che il caso Mills ed il relativo procedimento penale nei confronti del premier sta scatenando in materia di giustizia. Proviamo a capire come nasce il caso Mills. Insomma questo avvocato inglese, un bel giorno, scriveuna lettera al suo commercialista in cui riferisce di essere stato corrotto con 600 mila dollari, rigorosamente in nero, in cambio di testimonianzefalse o reticenti nei processi All Iberian e corruzione Gdf intentati contro Silvio Berlusconi. Ed il commercialista inglese cosa fa ? Lo denuncia alle autorità inglesi per evasione fiscale ! Un commercialista italiano, molto probabilmente, gli avrebbe consigliato come investirequella somma per farla fruttare al massimo…… In fondo, la differenza tra l’Italia e gli altri, è tutta qua.
da Emilio Pierini – Porto Recanati
Per i credenti, come il matrimonio anche la confessione è un sacramento di Gesù. Fra gli elementi essenziali per ottenere il persono di Dio c’è il proposito sincero del peccatore di non voler più ricadere nel peccato e di fuggirne le future occasioni. Mi sembra quindi evidente che risposarsi civilmente per un divorziato sia, secondo la Chiesa, un peccato davvero imperdonabile. Premesso che non credo assolutamente che il Creatore avesse in mente una cattiveria del genere nel proporre al genere umano la sua infinita predisposizione al perdono, mi sorge spontaneo il dubbio: possibile che l’unico modo per un povero debole peccatore di risolvere la sua situazione di buon cristiano sia proprio solo quello di ammazzare il nuovo coniuge riconosciuto dalla legge civile?… Pentendosene subito dopo, naturalmente…
da Vittorio Grondona – Bologna
Si può essere a favore o contro l’ampliamento della base militare a Vicenza. Sta di fatto che i motivi che ne stanno ostacolando la costruzione, le difficoltà di ogni genere che il progetto sta incontrando sul suo cammino, sono gli stessi che rendono difficile costruire in Italia vuoi dei termovalorizzatori, vuoi trovare la sede di discariche, vuoi realizzare delle linee ad alta velocità.
da Alessandro Ceratti
Luca di Ciaccio, un blogghista della prima ora, anzi dell’anteprima ora, sta per partire a piedi dal Tirreno all’Adriatico. E mi ha nominato nume tutelare. Vedere per credere. (csf)
LUDIK STA PER PARTIRE
Sabato e domenica scorsa io e Federica Gentile, diretti da Luca Bona, curati da Lucia Mosca, redatti da Elena Sciotti, aiutati da Giorgio Lauro, abbiamo iniziato una maratona di due ore e venti (a partire dalle 13 e 35) su Radio2 chiamata “Un giorno da pecora”. Cazzeggio, interviste, musica, collegamenti con luoghi di vacanza, Carlo Rossella e Chicco Testa, Paolo Villaggio e Clemente Mastella, Januaria Piromallo e Patrizia D’Asburgo Lorena, Roberto D’Agostino e il bagnino Bruno, Daniela Santanché ed Emilio Fede, Massimo Gramellini e il Divino Otelma. Un esercito di sbandati alla ricerca di una spiaggia e di un ombrellone. Corrispondenze da Capri, dall’ultima spiaggia di Capalbio (con suo governo ombrellone), da Forte dei Marmi, da Sabaudia, da Panarea. E dalla terrazza Sabelli di Salina dove il meglio dell’intellighentzia eoliana si raduna tutte le sere facendo finta di parlare di letteratura e di politica, di cinema e di poesia (in realtà parlano solo di totani ripieni e di pasta alla Norma). Pezzo forte: gli “avvippamenti”, gli ascoltatori dalle spiagge ci segnalano gli avvistamenti di vip e ci raccontano quello che fanno, come vestono, con chi si accompagnano e che cosa mangiano. Particolarmente romantica la sezione “la voce del mare” durante la quale gli ascoltatori avvicinano i loro cellulari alle onde e ci fanno sentire sciabordii e risacche. Vi siete persi le prime due puntate? Niente paura, esiste il podcast. Io ignoro che cosa sia, comunque basta cliccare qui (csf)