da Carla Bergamo, S. Paulo
Quello che è importante, al di là delle esatte parole usate daNiemoeller, e a tale proposito consiglio il sito del prof. HaroldMarcuse della University of Californiahttp://www.history.ucsb.edu/faculty/marcuse/niem.htm#biographies, èquanto scritto dallo stesso religioso nel 1946 nel libro “Der Weg insFreie”. Nel libro viene affrontata la questione della colpevolezza(Schuldfrage). Praticamente lui dice: “Si, è vero, sono statoprigioniero di Hitler dal 1937 al 1945, ma dal 1933 al 1937 ero unuomo libero e che facevo? Nel 1933 Goering dichiarò che il pericolocomunista era stato eliminato, perché quelli che non erano in prigionestavano in campo di concentramento. Dov’ero io? Cristo mi chiedeva diservirlo attraverso questi esseri umani, chiamati comunisti, e io mirifiutai di servirlo”. Il resto è controverso, ci sono tantissimeversioni, ma credo sia secondario a quanto da lui dichiarato nellibro.
da Pier Franco Schiavone
Ho fatto una ricerca nel Web, la composizione è di Niemoller, ma esistono molte versioni differenti, chi ci mette i cattolici, chi gli zingari, chi gli omosessuali, chi i malati di mente, ecc.. in realtà la versione corretta sembra quella di Beretta. Venne attribuita a Brecht, che non c’entra niente, dagli Spagnoli (e da quel maledetto di Vauro che l’ha letta durante Omnibus e mi ha ingannato. In effetti quel: rubacchiavano, mi aveva lasciato perplesso). In ogni caso è geniale e ognuno può mettervi dentro quello che vuole.
E siccome ognuno può fare la sua, io faccio la mia.
Vennero a prendere Tortora ed io non dissi niente.Se ce l’avevano con lui qualche motivo doveva esserci.
Vennero a prendere Braibanti ed io non dissi niente.Quello era un tipo strano, magari plagiava per davvero.
Violentarono Donatella ed io non dissi niente.Le ragazze per bene se ne stanno a casa.
Mandarono a casa Biagi ed io non dissi niente.Era vecchio. Lasciasse spazio ai giovani.
Cacciarono Luttazzi ed io non dissi niente.Diceva delle porcate e non mi faceva ridere.
Uccisero Carlo Giuliani ed io non dissi niente.Se l’era andata proprio a cercare.
Linciarono Travaglio ed io non dissi niente.Anzi dissi: farabutto, mascalzone, forcaiolo, arrogante.
Fecero sparire la sinistra ed io non dissi niente.Sempre con quei cachemirini, era la gauche caviar.
Vennero a prendere comunisti, femministe, froci, ebrei, zingari, poveri, marocchini.Ed io non dissi niente.Ma perché la gente deve sempre rompere i coglioni?
Vennero a prendere me. C’erano ancora molte persone che potevano dire qualcosa. Ma nessuno disse niente. Avevano imparato la lezione.
da Pier Franco Schiavone, Milano
Ma non è di Berthold Brecht?
da Paolo Beretta
Wikipedia cita la poesia in questo modo:
Prima vennero per i comunisti,e io non dissi nullaperché non ero comunista.
Poi vennero per i socialdemocraticiio non dissi nullaperché non ero socialdemocratico
Poi vennero per i sindacalisti,e io non dissi nullaperché non ero sindacalista.
Poi vennero per gli ebrei,e io non dissi nullaperché non ero ebreo.
Poi vennero a prendere me.E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa.
pacelink
Martin Niemoeller (1892-1984) e’ stato pastore, teologo, animatore dellaresistenza antinazista, promotore dell’esperienza di opposizione ecclesialeal nazismo della “Chiesa confessante”, deportato in lager nel 1937, dapprimaa Sachsenhausen poi a Dachau, liberato alla fine della guerra, e’ statosuccessivamente presidente del Consiglio mondiale delle Chiese dal 1961 al1968 e costante animatore di iniziative di pace e per la dignita’ umana.
wikipedia
Emil Gustav Friedrich Martin Niemöller (Lippstadt, 14 gennaio 1892 – Wiesbaden, 6 marzo 1984) è stato un teologo e pastore luterano tedesco, oppositore del nazismo.Venne arrestato nel 1937 dalla Gestapo su diretto ordine di Hitler, infuriato per un suo sermone. Rimase per otto anni prigioniero in vari campi di concentramento nazisti, tra i quali Dachau, finché non venne liberato. È famoso per la poesia “Prima vennero…” a lui attribuita, sul pericolo dell’apatia di fronte ai primi passi dei regimi totalitari. La poesia è ampiamente citata, tuttavia la sua origine è incerta e le parole precise rimangono controverse.
Noi bambini li ammiravamo. Quando era tempo di fiere o in prossimità di importanti feste religiose, nel mio paese in Molise, si materializzavano, per la gioia dei panettieri, come dal nulla. Le carovane arrivavano sempre di notte o di mattina prestissimo. Gli uomini attraversavano il paese su cavalli che a noi, abituati ai muli e agli asini, sembravano alti come montagne e loro, cavalieri senza sella, da lassù, ci apparivano come guerrieri di cui immaginavamo, nei giochi, le gesta. Indossavano abiti in velluto, stivali e cappellacci, anche d’estate, e impugnavano un frustino di membro di toro con cui martoriavano le terga dei cavalli. Uno di loro un giorno m’invitò a salire in groppa, rifiutai per paura del cavallo non dell’uomo. Le donne, sempre a piedi, scalze, giravano il paese senza chiedere l’elemosina, a volte bussavano alle porte per vendere collane; approfittavano dei medici locali per una visita ai loro neonati, costretti dentro grandi e sgargianti fusciacche che di solito le madri portavano ai fianchi ma che all’occorrenza annodavano sulle spalle per trasportare i piccoli. Non ho un ricordo di bambini Rom, non uscivano dal loro accampamento, forse i genitori temevano che si scontrassero coi bambini locali. Nessuno in paese comprava i loro magnifici cavalli, ma i compratori venivano dalla Puglia, dal Lazio e dall’Abruzzo. Ai miei compaesani vendevano soprattutto maiali, provvedevano anche a sanarli, cioè a sterilizzarli (U sanapurcieeelle! Gridavano). La loro visita era normale e per un po’ il paese si popolava di colore. Quando ripartivano, lasciavano nell’aria l’odore dello sterco di cavallo e tanta paglia nell’accampamento dove, noi bambini, andavamo a curiosare, sperando che ci svelasse chissà quali segreti.
da Claudio Urbani, Roma
Dal Corriere della Sera: “Soru compra l’Unità”…Mario Diana di AN fa presente che “si profila un conflitto di interessi”. Per il fatto che Soru è presidente della giunta sarda ( in realtà della regione sarda) e quindi “potrebbe influenzare la prossima campagna elettorale di quella regione” Immaginarsi cosa avrebbe detto Mario Diana se Soru si fosse comprato tre televisioni…**
di Martin Niemöller
“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”.
CUORI ALLO SPECCHIO, di Massimo Gramellini (Longanesi)“Questo libro nasce dall’esigenza di mettere unn po’ d’ordine in ciò che ordine non ha, l’amore”
L’ATTENTATO, di Andrea Casalegno (Chiarelettere)“Avevamo sempre condannato la lotta armata…ma non eravamo innocenti”
LETTURE DA TRENO, di Barbara Alberti (Gransasso nottetempo)“Letture veloci, da lettore a lettore. Un bavardage sui classici della letteratura. Ognuno riscrive il libro che legge”
da Vittorio Grondona – Bologna
Mi meraviglia il suo divertente stupore… I ministri ombra li stiamo pagando io, lei e tutti gli altri italiani. (…)