da Corrado Vigo – Trecastagni
Berlusconi avrebbe vinto le elezioni. Dico avrebbe perchè qual’è questa maggioranza che lo sostiene, se già è stato “battuto” in Parlamento? Lombardo, in Sicilia, avrebbe vinto. Non si sa: infatti dopo un mese e mezzo la Giunta è stata eletta, ma le deleghe assessoriali no. Segno che qualcosa non va, anzi tante cose non vanno. Ma allora, mi chiedo? Esistono o no queste maggioranze?
da Michele Lo Chirco, Cinisi Ringrazio Granata per le belle parole, ma abito in Sicilia occidentale, quindi penso che le mie terga si poggeranno mollemente sulle sabbie comprese tra le località di Cinisi e, chissà, San Vito Lo Capo. Riguardo la pensione, Lei la sta attendendo da un anno, io penso che non avrò neanche questa seccatura: non la vedrò proprio. Quanto ai figli, con questi chiari di luna, non vedo proprio perchè dovrei volerne uno…
SATIRA PREVENTIVA di Michele Serra
Sgomento in tutta Italia per le immagini dei cumuli di nomadi ai quali la popolazione esasperata ha dato fuoco: trasmesse dai telegiornali esteri potrebbero danneggiare il turismo. Il Commissario straordinario per lo smaltimento dei rom sta esaminando tutte le possibili soluzioni della grave emergenza. Le autorità invitano alla calma: le tecniche di smaltimento esistono, bisogna solo stabilire quali sono le più efficaci.
Pogrom Il pogrom popolare, nonostante sia una pratica dalle radici millenarie, è una tecnica piuttosto rudimentale, dai risultati approssimativi. Il suo pregio fondamentale è che si fonda sul volontariato, coinvolgendo tutti i gruppi sociali del quartiere: giovinastri violenti, megere scarmigliate, piccoli criminali a riposo, commercianti con la bava alla bocca. Ma l’incendio e il saccheggio lasciano disordine e scompiglio, nelle giornate ventose i lapilli possono incendiare la permanente delle madri di famiglia che inveiscono ai margini del pogrom, la poltiglia di fango e fuliggine può rovinare irrimediabilmente le scarpe firmate della gioventù entusiasta che devasta le baraccopoli.
Il nazista di quartiereL’introduzione del nazista di quartiere avrebbe il merito di rendere più familiare la figura del pulitore etnico, dissolvendo la cattiva fama che circonda un mestiere così duro e ingrato. Una birretta al bar, un salto dalla sartina dell’angolo per farsi ricucire sulla camicia bruna il simbolo delle Esse Esse, la rapatura a zero ritoccata ogni mattina dal barbiere, il passo dell’oca simpaticamente esibito nei rondò durante l’ora di punta, ed ecco che il nazista di quartiere diventa l’amico, il confidente, la figura di riferimento. Il rastrellamento settimanale, per snidare casa per casa eventuali clandestini, diventa in breve una festosa occasione di coesione sociale per tutto il quartiere, che accompagna il suo nazista durante la ronda e lo applaude in occasione degli interventi più spettacolari, dalla manganellata al bambino questuante alla deportazione, sulla sua Golf piombata, di cartomanti moleste e vecchie sdentate.
Riciclaggio Perché distruggere i rom, affrontando costi troppo alti (stoccaggio in discarica, treni speciali per la Germania, ripristino di lager con relativo personale, eccetera) quando li si potrebbe tranquillamente riciclare? Il metodo è semplice ed efficace, prevede tre fasi affidate a tre professionisti: un neurochirurgo, uno stilista e un tutor. Prima fase: il neurochirurgo sottopone il rom o la rom a lobotomia, trasformandolo in un automa privo di memoria e di volontà propria, dunque già idoneo al reinserimento nella società italiana. Seconda fase: a gruppi, i rom operati vengono affidati a uno stilista, che li veste, anche se vecchissimi o bambini piccoli, secondo i canoni socialmente accettati, da calciatore o da Fabrizio Corona (per le femmine: da sciampista o da Michela Brambilla). Della precedente versione del rom si conservano solo i tatuaggi, molto trendy. Terza fase: un tutor reintroduce il rom nel normale ciclo sociale portandolo nei locali di corso Como a Milano a sniffare cocaina, oppure nei quartieri Spagnoli di Napoli come apprendista di camorra, o ancora tra gli ultras di calcio delle principali città. Figure sociali tradizionali che possono tranquillamente coesistere con il tranquillo ordinamento delle nostre comunità.
Musei Un ristretto numero di nomadi, vivi o impagliati, verrà esposto nei principali musei etnologici nelle raffigurazioni più caratteristiche: zingaro col violino, zingara che legge la mano, zingaro carcerato, zingara che lo va a trovare in carcere.
Soluzione finale Già sperimentata in passato da specialisti del Nord Europa, la soluzione finale ha una forte controindicazione: alla lunga, provoca l’intervento degli eserciti stranieri, fastidiosi strascichi legali come il processo di Norimberga, Giorni della Memoria e altre seccature congeneri.
da Silvia Palombi
Se Ratzinger va a Domenica In il Padreterno deve partecipare al David Letterman Show.
da Domenico De Franco, Arco (TN)
Nel Reggiano, sui parabrezza dei camionisti Pakistani: “SE GANESH VUOLE, VADO E TORNO”
da Pier Franco Schiavone
La pubblicità Club Privé…. Presente nel banner degli annunci Google, è collegata a siti porno (se lo sa la Binetti non ti compra più il libro).
da Pino Granata
Non si cerchi di sottovalutare il significato del voto sulla norma Rete4. Cento deputati si sono volutamente assentati dall’aula per mandare un messaggio al cavaliere mascarato. Il messaggio dice: senza di noi non conti niente e quindi non ti seguiremo nel tuo avventurismo. Negli ultimi 2 anni Berlusconi ed i suoi usavano triturarci le palle ogni volta che il governo Prodi finiva in minoranza. Ogni volta immancabilmente si chiedeva le dimissioni di Prodi. Ora è il turno di chiedere le dimissioni del cavaliere mascarato. E’quasi un record, dopo 22 giorni il governo è già in minoranza. Che ridere!
da Paolo Beretta
Benissimo, Stucchi. Facciamo 9000 MW invece di 18000. Valgono sempre più di dieci centrali di Caorso, e non ci si ritrova in giro la merda che lasciano le centrali nucleari. Poi, qui in Italia saremmo favoriti: riusciamo a farci girare facilmente le pale con due elle, ce la caveremo bene anche con quelle che ne hanno solo una.
da Claudio Urbani, Roma
Premessso che le lobby sono una iattura, qualunque esse siano, le lobby da preferire sono quelle eoliche, soprattutto perché non lasciano scorie. Per quanto riguarda tra potenza installata e quella prodotta, questo princio vale per tutte le forme di energia prodotta: nessuna centrale o impianto renderà il 100% in una anno, questo per i motivi più imponderabili.
da Francesco Falvo D’Urso – Lamezia Terme
Grazie Lo Chirco per aver ricordato Falcone e le persone che lo accompagnavano… Magari i governanti che hai votato fossero come te.Dobbiamo sperare, non tutti gli uomini di destra sono cattivi?