da Renato Proietti, Roma (recapita Gianni Guasto)
Qualcuno ha votato fascista perchè il fascismo è superatoqualcuno ha votato fascista perchè Mussolini vivequalcuno ha votato fascista perchè Alemanno è una brava personaqualcuno ha votato fascista perchè Rutelli ERA una brava personaqualcuno ha votato fascista perchè “basta con Roma ladrona”qualcuno ha votato fascista perchè “basta con Roma piaciona”qualcuno ha votato fascista perchè Veltroni ha rotto coi comunistiqualcuno ha votato fascista perchè Veltroni è ancora comunistaqualcuno ha votato fascista perchè non arriva alla fine del mesequalcuno ha votato fascista perchè la paura se lo porta viaqualcuno ha votato fascista per la voglia di cambiarequalcuno ha votato fascista perchè non è mai cambiatoqualcuno ha votato fascista per votare democristianoqualcuno ha votato fascista per NON votare democristianoqualcuno ha votato fascista perchè l’Ara Pacis fa schifoqualcuno ha votato fascista perchè non sa cosa sia l’Ara Pacisqualcuno ha votato fascista perchè la cultura è radical chicqualcuno ha votato fascista perchè è l’unica cultura che conoscequalcuno ha votato fascista perchè confonde la cultura con la culinariaqualcuno ha votato fascista perchè gliene frega ancora qualcosa……qualcuno ha votato fascista perchè SE NE FREGA!
da Emilio Pierini – Porto Recanati
Sono uno dei pochi (forse l’unico) che è riuscito con un tempismo cinico,a scaricare i redditi dei miei concittadini dal sito dell’Agenzia delle Entratein quel paio d’ore in cui sono stati disponibili a tutti. Non sapete che sollievo ho provato nel constatare che il mio vicino di casa, medico specializzato conparcelle da120 euro per ogni visita da 15 minuti, ha dichiarato un imponibile di 10 mila euro più basso del mio misero stipendio medio borghese ed un altro tizio, mio conoscente, titolare di cinque negozi nel corso principale della mia cittadina,ha invece avuto la faccia tosta di dichiarare nel 2005 un bello zero spaccato. Visco, mi mancherai…….
da Giulio Bulgarelli, Correggio
Ma Schifani non era quello che fece una piazzata perchè (tessera scaduta) non lo lasciavano entrare gratis al cinema, lui e tutta la famiglia ? Da cinefilo incallito, mi conforta riscontrare nelle massime istituzioni dello Stato un così spiccato interesse per il cinema: me uscirà per forza qualcosa di buono !
L’Alitalia a Vanna Marchidi Michele Serra
Gli scettici e i disfattisti hanno ridacchiato quando Berlusconi annunciò una cordata italiana per rilevare Alitalia. Beh, si sbagliavano. Le cordate ci sono, sono parecchie ed è in atto una gara molto accesa per arrivare alla soluzione migliore. Ecco, tra i tanti, quali sono gli acquirenti più quotati.
Mafia Dispone di liquidità sufficiente per ripianare tutti i debiti, raddoppiare gli stipendi dei dipendenti, assumere i loro figli e nipoti, introdurre su tutti i voli il terzo pilota, servire ai passeggeri ostriche e champagne anche sulle tratte di un quarto d’ora. In cambio, i boss vogliono la liberazione immediata dei detenuti e il riconoscimento ufficiale della Mafia come ente morale. Berlusconi è favorevolmente colpito ma sospetta che Napolitano non voglia seguire il protocollo suggerito dai Corleonesi, che chiedono di essere ricevuti al Quirinale vestiti da generali dell’aviazione.
Lapo Elkann Il dinamico manager torinese, guru della nuova creatività italiana, intende rilevare Alitalia, pagandola con l’intero patrimonio della famiglia Agnelli, per realizzare un suo sogno: ricavare dagli oblò degli aerei una nuova linea di occhiali da sole molto trendy. Ogni lente pesa sedici chili, ma in compenso costa settemila euro e Lapo conta su un rapido successo internazionale presso il target dei ricchi coglioni, in rapida espansione in tutto il mondo, giudicato il più interessante per gli originalissimi prodotti della sua factory.
Ricucci Il re degli immobiliaristi cerca la sua rivincita, partendo come sempre dal basso. Con i 3mila euro rimasti in cassa, intende scalare Alitalia con il solito, ingegnoso sistema: acquista il carrello usato di un Fokker in demolizione (fase uno) e contestualmente annuncia ai giornali di essere entrato nel settore aeroportuale (fase due). Il giorno dopo (fase tre) lascia intendere di essere interessato ad Alitalia e sposa Alessia Marcuzzi. Prima che si arrivi alla fase quattro (gli inquirenti scoprono che non c’era copertura finanziaria neanche per sposare la Marcuzzi, nel frattempo risposata con un altro), Ricucci riesce a spopolare per oltre un anno in tutti i telegiornali e su tutti i giornali come nuovo tycoon di Alitalia.
Ligresti Il ricco costruttore, molto anziano, ha accolto con autentico entusiasmo l’appello di Berlusconi di guidare una cordata per rilevare Alitalia, ma pensa che si tratti di una grossa area edificabile. Ha già fatto montare alcune gigantesche gru in varie zone di Milano e ha investito dieci milioni di euro in vanghe, picconi e cazzuole. Ha anche prenotato l’intera produzione di mattoni traforati del prossimo anno. La sua felicità è tale che nessuno ha ancora osato spiegargli che si tratta di un equivoco.
Berlusconi Sarebbe lo stesso presidente del Consiglio a comperare Alitalia grazie a un accorto sistema di opzioni, garanzie e accordi, a raffinate strategie finanziarie elaborate dal suo staff, e soprattutto grazie a una legge da lui varata che trasferisce gratuitamente a Mediaset la proprietà dell’intero pacchetto azionario della compagnia, di tutti gli aerei e delle hostess sotto i trent’anni. Lo stesso Berlusconi è garante dell’operazione, e veglierà sulla correttezza del passaggio di proprietà. Sempre Berlusconi avrà l’incarico di presiedere l’authority incaricata di controllare il Berlusconi garante.
Vanna Marchi Guida la cordata forse più rappresentativa della nuova economia nazionale. Oltre alla dinamica imprenditrice, che sogna di vendere le sue creme scioglipancia su tutti i voli (sono state giudicate molto più gustose dei vassoi Alitalia dai primi clienti che le hanno assaggiate), partecipano anche gli ultras della Lazio, la sezione italiana di Al Qaeda, la Fondazione Mario Merola e un paio di case di produzione di pellicole porno. Bankitalia e Consob, esaminate le carte, hanno decretato che, a quanto visto fin qui, è questa la cordata più seria.
da Bruno Stucchi – Cuggiono (MI)
Anche in Inghilterra gli elettori sono tutti stupidi; anche in Inghilterra la sinistra e’ antropologicamente piu’ intelligente.Ma in Inghilterra non c’e’ Mediaset e il Cav. C’e’ L’Economist, la BBC, ecc. Come la mettiamo?
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, come Cristoforo Colombo, il quitto Beppe Grillo ha scoperto l’America del Web. Sarà nel DNA dei Genovesi il saper essere imprenditori di successo, lanciandosi in imprese redditizie sfruttando semplicemente ciò che le nuove tecnologie offrono a tutti. Ma è certo che il Grillo parlante sia la dimostrazione di come si possa essere imprenditori senza operai, senza sindacati, materie da trasferire dal un capo all’altro del mondo, senza niente che intralci le decisioni, il mercato, i prezzi. Niente di tutto questo, bensì parole, parole, parole che volano nella leggerezza dell’etere e hanno di pesante solo le cifre del reddito fiscale.
Ultima nottata, che malinconia. Stasera sarà con me a cazzeggiare Andrea Vianello, Mi manda Rai3. Ma i fuochi d’artificio andranno oltre. Innanzitutto Filippo e Massimo. E poi soprattutto Elisa Isoardi. (anzi no perché la donna di Cuneo mi ha appena comunicato che ci da buca). E poi telefonate. Il grande Massimo nerazzurro e il piccolo Pupo. Insomma finirà fra le lacrime. (csf)