da Pier Franco Schiavone, Milano
La Gabanelli è un’icona della sinistra. È una straordinaria giornalista (anche se mi sembra che non sia iscritta all’ordine professionale); è l’unica in grado di realizzare inchieste a destra e a manca. Non so se effettivamente la Gabanelli sia di sinistra, ma certamente lavora per la RAI. Ebbene, inizierò a cambiare opinione sulla destra Italiana, quando un programma come Report sarà trasmesso da Mediaset con giornalisti Mediaset. Li immaginate Mentana che massacra il sindaco di Milano, Toni Capuozzo che sputtana Dell’Utri o Filippo Facci che fa un’inchiesta sugli affari offshore di Berlusconi?
da Carla Bergamo
Così, la storia si ripete. La banda bassotti ritorna al governo e trova i conti in ordine. Altri cinque anni per fare disastri. Ma tra cinque anni, chi li metterà a posto?Ah, Italiani ingrati. Peggio è che il governo Prodi non ha approfittato della situazione; avrebbe potuto battere sul tasto dell’eredità maledetta tutte le volte che voleva, e le elezioni sarebbero andate in modo diverso, o non sarebbero neppure avvenute. Ma tant’è, dopo la beffa, ora aspettiamo il danno, one more time.
da Gigi Forzese
Berlusconi ha vinto le elezioni promettendo l’abolizione dell’ICI (il mito). Il consiglio comunale di Catania come primo atto non appena insediato deciderà un aumento della stessa ICI per far fronte al dissesto finanziario in cui Scapagnini ha lasciato la città per candidarsi a senatore e naturalmente poi eletto (la realtà). Finchè a Berlusconi riusciranno giochi di prestigio come questo non ci sono davvero speranze.
da Emilio Pierini, Porto Recanati
Sinceramente leggere post come l’ultimo di Granata, lascia senza fiato. Il suo outing sfocia in un razzismo ideologico a prescindere che non ammette e contempla repliche. Sei di sinistra ? Allora sei una persona per bene e puoi essere mio amico. Sei di destra ? Sei un coglione e con te non prendo neanche un caffè. Questa auto assegnazione di patente dei giusti da parte di Granata lascia allibiti e, nel contempo, spiega inequivocabilmente la fenomenologia Berlusconiana che di questi “muri di Berlino” si nutre prosperando. E soprattutto esplica in maniera lampante come il neologismo “spocchia sinistrorsa” sia, di fatto, una tautologia.
da Gabriele Giustri, Firenze
Buongiorno a tutti. Ci siamo svegliati con un nuovo governo. Bene. “Siamo pronti ad affrontare i marosi”. Ho analizzato le persone che sono state nominate ministro. Ma si dai, sono tutte delle brave persone sicuramente capaci, pronte ed esperte del settore in cui lavoreranno. Insomma mi piacciono, sono soddisfatto. L’unico del quale ho dei dubbi è il presidente del consiglio, io ci avrei messo un altro!Distinti saluti.PSComunque poteva andare peggio, poteva piovere! (da Frankenstein Junior)
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, adoro la Radio per il fatto che mi fa compagnia anche mentre lavoro, nel mio studio naturalmente. Penso, tuttavia, che sia un mezzo di comunicazione che non consenta di farsi il palinsesto in rapporto ai ritmi individuali, come è possibile con la televisione. Ormai grazie alle registrazioni, mi scelgo i programmi che mi piacciono e li vedo secondo il mio tempo libero. Questa è una vera rivoluzione che si affermerà sempre di più. Dopo qualche veglia sofferta, ho atteso che i brutti scherzi di mezzanotte di CSF su RAI2, fossero
da Claudio Urbani, Roma
Concordo, ma in parte con l’amico Sempieri: i voti per Alemanno non erano “tutti” fascisti, così come per Prodi non erano “tutti” comunisti. Ovviamente per Alemanno hanno votato quelli di F.I., cioè di centro-destra, ma ti assicuro che a Roma, dove la gerarchia fascita era ben presente, ha lasciato molti proseliti tra sua progenie. Festaggiando la vittoria di Alemanno, hanno usato un modo molto amichevole, la loro mano tesa, ed non era certo la mancanza di vento a tenerla ben ferma.
da Paolo Beretta
E’ vero, Serpieri, i voti per Alemanno non sono tutti fascisti, ma cisono anche quelli, e parecchi. O forse i ragazzotti in Campidoglioevocati da Proietti tendevano il braccio solo per vedere se pioveva ?
da Silvia Palombi
Calderoli al ministero della Semplicità, mi viene da ridere, è uno scherzone di Elle Kappa; poi leggo che si ipotizza la Gardini come vicesindaco di Roma. Il mio giornalaio oggi vende Repubblica fatta dalla redazione di Cuore, penso. Poi leggo che da una sala del Senato è stata tolta la targa che ricorda Carlo Giuliani e quando arrivo a leggere perché Heidi, la sua mamma, senatrice uscente di Rifondazione, l’ha tolta capisco che Cuore qua non c’entra niente e siamo in un’Italia che si sta bevendo il cervello e che ci vuole fegato per rimanerci a lottare.
da Gianni Guasto, Bogliasco
Chissà perché ho l’impressione che due fatti apparentemente estranei tra loro come il boicottaggio del Salone del Libro di Torino e la pubblicazione su Internet delle dichiarazioni dei redditi abbiano qualcosa in comune.Sarà perché condivido -almeno in parte- le finalità di entrambe le iniziative: la creazione di uno Stato Palestinese (ma non quella della distruzione di Israele), e una sostanziosa riduzione (se osar sperarne la fine é troppo) dell’evasione fiscale. Entrambi gli obbiettivi sono buoni e giusti, anzi urgenti (la distruzione d’Israele é invece un auspicio infame); ma i rimedi adottati mi paiono spingere i due processi in direzione opposta: da una parte si aumenta l’isolamento e l’insicurezza d’Israele (per dar vita ad uno Stato Palestinese occorre l’esatto contrario), dall’altra si aumentano le paure dei “persecutori comunisti” che usano lo strumento della delazione anziché quello delle Fiamme Gialle. Insomma: peggio la toppa del buco, in entrambi i casi.