da Enrico e Chiara
Egregio Claudio Sabelli Fioretti, è la prima volta che le scriviamo da quando riceviamo la sua newsletter. E lo facciamo oggi dopo aver letto due cose: – il commento al “fattaccio” Travaglio e la notizia della sua partecipazione al pellegrinaggio a Santiago de Compostela. Forse è pochino, ma queste due notizie sul suo blog di oggi – lunedi 12 maggio 2008 – valgono la lunga iscrizione alla sua newsletter che da tanto tempo riceviamo. Grazie e… lunga vita…
da Pino Granata
Travaglio ha aperto un caso molto importante. A quanto pare le accuse che Travaglio muove a Schifani sono ben fondate ed erano comunque note ai più. Ora se Schifani non può provare la sua estranietà ai fatti a lui contestati sarebbe compito dei giornali , e dei mezzi d’informazione in generale, sottolineare la gravità dei fatti. Non è possibile che la seconda carica dello Stato abbia tali scheletri nell’armadio. Da questa vicenda capiremo se in Italia c’è ancora una stampa veramente libera ed obiettiva o se dovremo rassegnarci alla berlusconizzazione dei mezzi di comunicazione.
da Mario Strada
Si potrebbe pensare ad una iniziativa editoriale che possa spiegare anche ad un pubblico internazionale (francese, spagnolo, inglese) le caratteristiche degli attuali ceti dirigenti italiani (in economia e politica). Uno o piu’ giornalisti con un punto di vista internazionale potrebbero intervistare quelle persone (giornalisti, studiosi) che piu’ si sono occupate o hanno scritto negli ultimi anni sull’argomento.
da Carla Bergamo
La Stampa sta facendo un sondaggio sulla vicenda Travaglio. Orbene, l’81 per cento dei lettori ha dato ragione a Travaglio. Neanche questo serve a far prendere coraggio ai leader pseudodemocratici, no, loro stanno con il regime della triplice alleanza (di destra). Evviva la democrazia.
da Walter Vanini, Carona (Bergamo)
Sarebbe naturale pensare che chi riceve un incarico istituzionale importante e prestigioso, ad esempio la Presidenza della Camera dei Deputati, si metta immediatamente al lavoro, assumendo informazioni, studiando leggi, regole e compiti per svolgere al meglio il suo delicato ruolo. Non così deve aver pensato il neopresidente della Camera Gianfranco Fini. Con l’inopportunità di uno studente che si presenti abbronzatissimo all’esame di maturità, l’ex presidente di An, abbronzato come un tronista, fa la spola tra i vari salotti politici per assicurare agli italiani (ma manco lui ci crede) che sarà un presidente della Camera imparziale. Se sarà effettivamente un presidente sopra le parti lo vedremo, per il momento è solo il più abbronzato.
da Francesco Falvo D’Urso – Lamezia Terme
Oggi giorno non ci si può più comprare nemmeno una Mercedes, un’Audi A6 o una BMW! Ormai ce l’hanno perlopiù (almeno qui da noi) spacciatori, ‘ndranghetisti o quegli intellettuali proprietari di ipermercati e centri commerciali. Io amo le automobili, le loro forme e questo mi genera anche un conflittino per la mia presunta fede ecologista, di sinistra poi. Ormai la bellezza di queste automobili è ammorbata dalla presenza di questi individui che sono un tutt’uno con la sagoma della loro potente carrozza: un’icona tamarra, prepotente-strafottente, con l’aria di stanislavskijanamente si sente di girare per Beverly Hills e invece transita da un corso, a malapena decente, che trattiene negli stessi metri quadri speculazione edilizia e storia. La Calabria come la California… e col ponte sullo stretto faremo scintille!
Sono già in preda ai conati di vomito. Travaglio racconta alcuni dettagli sulla vita di Schifani, ed eccoli, tutti si scatenano. Tutti dimentichi delle recenti accuse, quelle si, infamanti e prive di fondamento, al Presidente della Repubblica. Quello che è più disgustoso, è il PD che si associa al coro degli scandalizzati. Intanto, su qualsiasi altra rete o giornale le offese imperversano, come hanno sempre imperversato senza che s’udisse un grido di dissenso da sinistra, solo qualche flebile sussurro. La situazione è sempre più kafkiana e mi sento sollevata di non vivere nel Belpaese; a questo punto penso che molti vorrebbero fare altrettantoi. In fondo, a chi può piacere quest’Italia?.
da Egidio Morretti
Odio per principio i fascisti e la loro visione del mondo, ma se esco di sera in città preferisco l’attenzione per la sicurezza individuale al buonismo troppo tollerante. La xenofobia è disumana, ma le facce nordiche sono più rassicuranti di quelle mediorientali. Il “nobile spirito” è di sinistra, ma la tranquillità del benestante è di destra. Sarebbe tuttavia prudente, per alcuni rappresentanti maschi del governo, evitare di passeggiare di notte in mezzo ai normali cittadini, specie se deboli di cuore
da Gianni Guasto, Bogliasco
Su “L’amaca” di oggi 10 Maggio, Michele Serra scrive che l’antipolitica nasce anche dalle parole dette a vanvera da uomini di governo e di partito. Leggendo, mi viene in mente il Governo Ombra, appena nominato, e mi coglie un moto d’apprensione: c’é da augurarsi che Veltroni sappia veramente come far funzionare quest’entità misteriosa, perché se così non fosse, l’aver impiegato tanti nomi rispettabili e preziosi per il futuro del PD per una patetica sceneggiata, altro non sarebbe che un’ennesima, inutile, umiliante sconfitta. Spero proprio che la mia apprensione sia ingiustificata.
da Corrado Vigo – Trecastagni
Personalmente destino l’8 per mille della mia dichiarazione dei redditi alle Finanze Italiane. Ogni anno, infatti, debbo lottare con il mio commercialista. Io desidero che vada nelle casse dello stato. E’ un piccolo contributo alla riduzione del debito pubblico. Tutti gli altri non hanno di bisogno di questi soldi, men che mai la Chiesa, che è già tanto ricca!