da Pino Granata
Penati, presidente della giunta di centrosinistra della provincia di Milano, dice che i rom non vanno ripartiti ma fatti ripartire. Ed accusa anche Prodi di non aver capito il problema e di non aver fatto prima che il governo di destra sta facendo oggi. Questo rifiuto di interpretare e di analizzare i problemi sociali con un’ottica di Sinistra, ed invece di scimmiottare la destra è sorprendente e pericoloso, soprattutto perchè a farlo non è la Signora Brambilla che è stata, magari, scippata da una zingarella o il Signor Parodi il cui appartamento è stato ripulito da una banda di rom. No , a dire queste cose è un’esponente della Sinistra il quale dovrebbe cercare delle vie più umane e meno viscerali di un Borghezio o Maroni qualsiasi.Mala tempora currunt, prepariamoci a tempi duri.
da Isabella Guarini, Napoli
Che cosa cerca Odifreddi in pellegrinaggio verso Santiago di Compostella? La fede nella matematematica o la matematica nella fede?.Difficile scoprire il fine, che è addirittura mistero se ci sono Vergassola e Riondino. Uggèggè!
da Vincenzo Rocchino, Genova
Mi spiace, ma straparli, almeno da qualche post in qua: intanto il mio post a cui fai riferimento, si collega con i miei precedenti, e che Uolter ci avrebbe rimesso le “nostre chiappe” (con le sue) è stato previsto con largo anticipo. Provare a rileggerli per credere. Il culo di Di Pietro? Ma fammi il favore! Prima c’è stato D’Alema ad accreditare il Berlusca (con la Bicamerale) e conseguente consegna del potere; poi abbiamo avuto Veltroni che gli ha spianato addirittura un’autostrada, il cui casello di uscita E’ il Quirinale. Se Di Pietro sta diventando l’unico punto di riferimento dell’opposizione, è perché l’opposizione, con la formula Uolter, si è evaporata.
da Alessandro Ceratti
Ma allora stai facendo adesso sul Cammino di Santiago quello che hai sempre abominato fare! Ti fai portare i bagagli dal pullmino, e magari lo usi pure tutte le sere per farti riportare nel tuo lussuoso Parador! E poi di nuovo la mattina in pullmino nel punto in cui eri arrivato, anzi, già che ci sei, qualche chilometro più in là. Confessa! E così? Fai proprio tutto quello che avevi stigmatizzato nel forzaitaliota che vi aveva offerto la cena. Ecco dove andremo a finire di questo passo con Veltroni.
da Pier Franco Schiavone, Milano
Quando si tocca Cossiga, salta sempre fuori, da qualunque parte si guardi, un estimatore pronto a dire quanto è geniale, quanto è colto, quanto è simpatico. Di Cossiga ho un’idea che non posso dire altrimenti mi arrestano. Però una cosa va detta, siccome siamo un Paese da barzelletta, dove le parole non contano più, dove la storia non la legge più nessuno (anche Grillo dice che non bisogna leggerla) e dove la cronaca è oramai considerata una fiction, è normale che un Senatore, Cossiga, definisca mascalzone un giornalista, Travaglio, in un’aula Parlamentare. Quando ad attaccarlo in maniera squallida provvedono non solo i vecchi nemici, ma anche gente come D’Avanzo, quando un Parlamentare può insultarlo impunemente, fascistamente secondo me, allora si mette a rischio anche l’incolumità della persona. Forse gigioni come Cossiga, geni di tal fatta, non ci pensano, ma in Italia c’è sempre pronto uno più realista del re. Qualcuno spieghi a Cossiga la differenza tra il Senato e il salotto di casa sua, sarebbe ora che capisse.
SUL CAMINO DE SANTIAGOSEGUNDO DIAVILLADANGOS DEL PARAMO
I venti chilometri scivolano via senza tanti problemi. I bagagli sono trasportati dal pulmini e camminare senza peso sulle spalle è roba da bambini. Oggi la truppa si divide. Io, Valzania, Vergassola, Riondino, Bozzo, Lucia Restivo e Paola Vergassola usciamo da Leon a piedi. Odifreddi ci raggiunge col pulmino fuori Leon, saltando 6 km di periferia bruttarella e di zona industriale bruttina. Odifreddi non ne vuole sapere di percorsi urbani. Noi siamo della scuola che il viaggio è viaggio e bisogna accettare tutto. Iniziamo di buona lena seguendo le frecce gialle e le conchiglie impresse sui marciapiedi. Scopro la prima cosa: Compostella viene da Campus Stellae in ricordo di quel pastore eremita, tale Pelayo, che nell’813 vide delle luci sopra un tumulo di terra facendo scoprire così la tomba di Santiago, cioè san Giacomo il Maggiore, l’apostolo di Gesù che era stato fatto decapitare nel 42 o nel 44 da Erode Agrippa. Da quel momento Santiago divenne il mitico difensore degli spagnoli nelle battaglie contro gli invasori islamici. Fu nel suo nome che riuscirono a cacciare i “mori” e fu anche grazie alle sue instancabili partecipazioni agli scontri. Santiago, nei momenti di maggior delicatezza della battaglia, appariva nel cielo in sella ad un cavallo bianco e per i nemici non ce ne era più. Per questo lo chiamarono anche il “Matamoros”. Sulla strada incontriamo un sacco di paesini dai nomi simili: Trobajo del Camino, Fresno del Camino, Sam Miguel del Camino, Virgen del Camino,Valverde de la Virgen. Odifreddi passa per grande camminatore, soprattutto in salita, ma oggi di salite non ce ne sono. E’ tutto molto facile e all’ora di pranzo siamo alla meta. Domani ci aspettano 30 km e un arrivo in salita. (csf)
Di Pietro ha culo. Grazie a Veltroni sta diventando l’unico punto di riferimento dell’opposizione. Tempo fa cercavo di spiegare ad un mio collega straniero perché gli italiani votano Berlusconi e sono critici con Di Pietro; comprese il limite dei media Italiani, ma quando provai a spiegargli la battaglia contro i pregiudicati in politica, non riuscì a seguirmi: che i malfattori non debbano gestire la cosa pubblica è ovvio, c’è qualcuno, in Italia, che pensa il contrario? Siete pazzi! Si, siamo pazzi, e il più pazzo di tutti è Veltroni che sta consegnando a Berlusconi il Quirinale. Rocchino, è Berlusconi/Mr.Hide (l’oscuro, la parte nascosta di noi) che sta trasformandosi nel dr. Jekyll, il buon padre di famiglia, per infinocchiare Veltroni, non il contrario. Sembra di assistere al film: Don Camillo Monsignore ma non troppo, dove comunisti e democristiani, che si odiavano, all’improvviso si abbracciano e si vogliono bene in virtù della cosiddetta distensione.
da Carla Bergamo, S. Paulo
Come mai, dopo 58 anni, la marina americana ha deciso di rispolverare la quarta flotta per pattugliare i mari dell’America Latina e Caraibi? La notizia, letta qui su un giornale online e in Italia pubblicata dal Manifesto il 9 maggio, è abbastanza preoccupante, almeno per noi che viviamo in A.L. Sarà l’eccesso di governi di sinistra, e/o l’abbondanza di petrolio in Venezuela e la scoperta di nuovi giacimenti in Brasile? Ma un paese che è riuscito a sconvolgere l’ordine mondiale per “portare la democrazia” in paesi come Afghanistan e Iraq (e perché non in Arabia Saudita?) non si farà molti problemi con il suo “cortile di casa”. I media già hanno cominciato screditando in tutti i modi soprattutto Chavez e Morales, mettendo in dubbio persino la sanità mentale dei due. In fondo, le élite sudamericane (e nordamericane) non sopportano che i poveri migliorino di vita e votino con la propria testa. Bisogna restare vigili.
da Silvia Palombi
Dalla lettera del prof. Guido Carpi, facoltà di Lingue e rappresentante Area umanistica nel Senato accademico dell’Università di Pisa, il manifesto di oggi 15 maggio 2008: “(…) Di fronte all’ondata di turpi pogrom contro i campi nomadi e di fronte alla bestiale propaganda razzista alimentata da tutto l’arco parlamentare non posso tacere. Voglio che si sappia che sono zingaro anch’io, e non nel senso figurato in cui si solidarizza con l’oppresso di turno: il mio trisnonno, di cui non ricordo il nome ma che veniva detto ‘il Magiaro’ arrivò col suo carrozzone e il suo violino da chissà dove nella bassa Padana di inizio Novecento. Quando vedo il gran film moldavo sovietico ‘I lautari’ (E.Lotjanu, 1972) penso ai miei avi e provo commozione mista a fierezza. Prego tutti coloro che provano sentimenti di fastidio, disgusto, aggressività, nei confronti del popolo rom, d’ora in poi di mettere nella lista anche me. Mi mettano al primo posto: io mi so difendere meglio dei poveracci nelle baracche. Con osservanza”.