da Simona Menghini, Milano
Avendo letto il commento di Andrea Marchesi e sentendomi, come valdese, “tirata un po’ in causa”, desidero solo invitare chi tra i lettori e visitatori di questo interessante blog avesse ancora dei dubbi sull’entità delle spese pubblicitarie e di gestione dei fondi dell’otto per mille della chiesa valdese – effettivamente sono un po’ saliti al 6-7% del totale (i costi aumentano anche per noi valdesi J), ma sono sempre – in assoluto come giustamente CSF faceva notare – una cifra davvero esigua – a visitare il nuovo sito/blog www.ottopermillevaldese.org che dà tutti i dettagli di capire come i fondi vengono spesi – oltre 200 progetti assistenziali, umanitari e culturali finanziati ogni anno (e…nemmeno un euro ad attività di culto o stipendi dei nostri pastori e pastore – che ci paghiamo rigorosamente da soli, da… “libera chiesa in libero stato”). Troverete anche le informazioni necessarie a proporre un progetto da finanziare all’ufficio OttoPerMille della chiesa valdese – in Italia o all’estero. Spero di essere stata utile, e grazie a Te CSF per l’opportunità di chiarire.
da Mario Strada
Questo titolo l’ho letto sul sito di Le Monde: Yes, we Cannes.
dall’avv. Lina Arena
Ho letto in qualche trafiletto di quotidiano che il ministro Angelino Alfano ha partecipato in qualità di invitato al matrimonio della figlia di un boss. Travaglio ne ha fatto un indiziato di cattive frequentazioni. Orbene, poiché nutro forti simpatie per i tipi definiti “ boss” le confesso che non starei a riflettere due volte se un tipo come Luky Luciano mi invitasse al matrimonio della figlia. Mi piazzerei in prima fila per assistere alla sceneggiata. E poi.. ?Non aspiro a ricoprire cariche ministeriali ma , nell’eventualità, ne farei una segnalazione di merito.
da Francesco Falvo D’Urso – Lamezia Terme
Caro Moretti, si vede che lei è di maglia larga e non riesce a fare i distinguo e a cogliere un bel po’ di sfumature. Travaglio può apparire antipatico perché è bello, intelligente, spiritoso ed educato e fa il giornalista come pochi, cosa di questi tempi rara. Ha le sue opinioni, ma si può benissimo affermare che non è nel libro paga di nessun potente, mi sembra. A differenza di Filippo Facci, per esempio, che è bello, intelligente ed educato, ma tifa per Berlusconi. E poi di Santoro, che in questa ultima stagione televisiva gli ha pure “menato” a Veltroni ed ai suoi, cosa c’è da dire? Anche Santoro ha le sue opinioni, ma non è asservito a nessun politico: ben vengano giornalisti di destra che sappiano esprimere le loro idee senza farsi il segno della croce pensando a Don Silvio. E poi questa manfrina di chi paga chi: si ricordi che D’Avanzo avrà anche il mio euro nel suo stipendio visto che Repubblica riceve dallo stato un bel po’ di milioni di euro.
di Piergiuseppe Caporale
Beato te che stai andando a Compostela! Io, che sono un poltrone di quelli veri, inorridisco pensando a vesciche fumanti, salite incessanti: sangue sudore e lacrime, insomma. Noi, qui, invece, siamo afflitti dal pogrom nei confronti dei Rom, dagli isterismi nei confronti di Travaglio (bravo D’Avanzo e ancor meglio chi gli ha commissionato il tutto). Orbene, non entro nel mertito, va bene che Travaglio non è un simpaticone, va bene che anche Santoro non brilla in quanto a comunicazione, ma fare di tutto per spegnere le poche voci non appecoronaate al potere di turno mi pare un vero delitto.
da Vittorio Grondona – Bologna
Un giornalista non deve essere simpatico. Deve solo raccontarci i fatti. Per questo mi interessano i lavori di giornalisti come Santoro, Travaglio, Varesi, Colombo, Robecchi, Messina, Serra, Diamanti e devo dire di tanti altri, fra i quali ovviamente è compreso CSF con le sue stuzzicanti interviste. Strano, al momento di destra non me ne viene in mente nessuno… La fantasia dell’interpretazione delle notizie anche faziose ce la voglio mettere io… Non mi piacciono i giornalisti abituati a scrivere carponi, da loro non imparerei mai nulla. Leggo con molto interesse anche Giuseppe D’Avanzo. L’ultima sua polemica su Travaglio però non mi è piaciuta. Credo che si tratti di un errore di percorso. Probabilmente imposto?… Suppongo che sempre non sia possibile mostrare i denti, soprattutto quando gli interessati presi di mira sono alte cariche dello Stato, praticamente autoelettesi tali… Mi riferisco al nostro Stato, purtroppo.
da Isabella Guarini, Napoli
Caro CSF, ho ascoltato Odifreddi durante le interviste e ho letto qualche suo libro. Non mi stupisce che si sia messo in cammino per cercare o non cercare quello che nega. Non faccio un discorso di religione, non ne sarei capace, perché la mia è una fede istintiva: di fronte alla bellezza del creato non poteva esserci che un Divino Progetto. Certo, per la scienza può non essere così, ma lasciatemi sognare. Nei momenti in cui, oltre i cumuli di monnezza, vedo il cono di Vesevus, immobile, silenzioso che incombe sul Golfo perfetto come un cerchio, il più geometrico del mondo, non posso fare a meno di chiedermi del perché di una simile beffa. Solo una mente superiore, uno spirito sublime avrebbe potuto immaginare tanta matematica bellezza fra tanta confusione infernale.
SUL CAMINO DE SANTIAGOCUARTO DIARABANAL
Finalmente cambia un po’ il paesaggio e abbandoniamo le strade asfaltate perché il camino si inoltra nei campi. 22 km da Astorga a Rabanal. Ci lascia anche Riondino che torna in Italia. Odifreddi va come una lippa e tutti noi inseguiamo. Lucia tiene un buon ritmo. Sergio sta al suo passo. Io un po’ meno. Antonio arranca. Antonio quando c’è un po’ di sole si passa sulla faccia e sul cranio pelato una mano spessa di una crema che sembra calce ed improvvisamente sembra un Peul bardato da festa. Odifreddi, il non credente, e Valzania, il credente, non la smettono un attimo di parlare di Dio e della Chiesa. Odifreddi, in sostanza, sostiene che Dio è un’invenzione di Valzania. Valzania sostiene che Odifreddi non sa di essere un fervente cristiano e che i suoi libri contro la religione sono in realtà delle preghiere. Valzania sostiene anche che Odifreddi, a forza di leggere la Bibbia per contestarla, non potrà che trarne giovamento. I due continuano per ore a parlare di concili e di encicliche. Si sopportano solo perché lo fanno con ironia. Odifreddi tutte le volte che si ferma in un bar chiede un bicchiere di acqua calda. I camerieri lo guardano come un pazzo finché lui non infila dentro il bicchiere una bustina di tè che si è portato da casa. Domani 30 km con un po’ di salita e molta discesa, definita sassosa e scivolosa. Previste otto ore.
da Egidio Morretti Quando erano vittime mi erano simpatici, Travaglio e Santoro. Erano due brillanti giornalisti, zittiti da Editti Bulgari applicati da zelanti leccaculi. Dopo un paio d’anni in veste di censori e moralizzatori, al cui confronto Torquemada sarebbe un mite, i due mi hanno fatto cambiar idea. Schifani, Castelli, Dell’Utri mi sembrano brav’uomini, attaccati pregiudizialmente. Santoro non è più pagato, come qualche anno fa, da Berlusconi. Travaglio, saltellando dal “Borghese” all’ “Unità”, usando il cadavere di Montanelli, è stato infine bacchettato da un “maggiorente” di Repubblica come D’Avanzo. Quest’ultimo, peraltro, non è stipendiato dal canone RAI.
da Isabella Guarini, Napoli Caro CSF, grazie a tutti quelli che si mettono in cammino per espiare i peccati. Quali? Dipende dai punti di vista. Non credo che gli atei si mettano in cammino per espiare i propri peccati. Forse lo fanno per trasferimento d’amore verso il prossimo laico, di quello che produce montagne di monnezza, ricoprendo il creato di fetore mortale.