da RINO OLIVOTTI – Auronzo Caro il nostro CSF, promesso che quando torni darai ai torchi un DI NUOVO A PIEDI (e noi a valanga a comprartelo). Promesso ?
da Gianni Guasto
Strano Paese, il nostro: dove i politici danno le pagelle ai giornalisti. Lo ha appena fatto un tal Romani, neosottosegretario alle Comunicazioni, che dispensa voti buoni e cattivi a Santoro, Floris e -ça va sans dire- Travaglio. Naturalmente, nessuno tocchierà il Notaio Vespa, per tacere del “radiato” Agente Betulla, che continua a scrivere in barba ai provvedimenti disciplinari del suo Ordine e al comune senso del pudore. E sì che dovrebbe essere il contrario: nelle democrazie occidentali sono i giornalisti a fare le pulci ai politici; ma qui siamo in un mondo a parte.
da Pino Granata
Ma Antonio Bozzo mangia solo o qualche volta cammina anche? L’unica foto in cui s’intravede ce lo mostra in pieno banchetto…
da Egidio Morretti Prego i gentili corrispondenti di questo di questo Blog di riferirsi a me, anche in caso di insulti, come “Morretti” con 2 r, altrimenti il mio cognome, nato da un errore all’anagrafe di un paesino, si diluirà troppo nei motori di ricerca.
da Pier Franco Schiavone, Milano
Carla Bergamo, con cui non sono sempre d’accordo, ma che leggo sempre con interesse, ha l’ottima abitudine di sprovincializzarci un po’. Guardiamo poco oltre oceano e quasi sempre per parlare degli USA, come se le vicende del Brasile o del Venezuela non ci riguardassero. Cosa ci ha fatto Chavez? Cos’ha fatto agli americani, casomai, e di conseguenza a noi che siamo provincia dell’impero, ha semplicemente deciso che un’azienda che voglia sfruttare le risorse petrolifere del Venezuela deve essere per il 51% in mano allo stato Venezuelano. Sacrosanto, dopo anni di sfruttamento! Ma tanto basta perché i media occidentali facciano di Chavez una macchietta: è brutto, è butterato, è grasso, è ignorante, è rozzo, corre dietro alle sottane di Naomi, è un dittatore. Nulla di tutto questo, naturalmente, ma questa è l’informazione di molta stampa occidentale; intanto qualcuno prepara, forse, spero di no, l’ennesimo golpe.
SUL CAMINO DE SANTIAGOSEXTO DIAVILLAFRANCA DEL BIERZO
Contrordine compagni. Dio esiste. Mentre ieri vi avevo detto che avevo avuto la prova della non esistenza di Dio quando mi è apparso Ceratti che aveva voluto farmi la sorpresa di raggiungermi sul Camino de Santiago, oggi posso dirvi con certezza che Dio esiste e lotta insieme a noi: Ceratti ha tre grosse vescicone sotto il piede sinistro.
Ho dormito sodo questa notte, grazie anche ad una tachipirina e alla cena saltata. Mi presento pimpante alla partenza e affronto un percorso piano e di soli 25 km. Ideale per meditare. Meglio Santiago o meglio Vetralla? Meglio Vetralla. A Santiago le cose si svolgono così: esiste un percorso segnalato benissimo, sbagliare la strada è impossibile (anche se noi oggi ci riusciamo), esistono tante guide stampate (anche se con km approssimativi), esistono tanti albergue, tanti hostal e tanti hotel lungo la strada. Gli albergue per pellegrini sono praticamente degli ostelli dove si paga, se si paga, cinque euro a notte, alcuni sono belli, altri sono brutti e puzzolenti e pieni di gente che russa. Per trovare posto in un hotel bisogna prenotare altrimenti rischi di non trovare posto. Esistono tanti ristoranti, osterie, dove si mangia male e si beve bene, bancarelle, gadget. Insomma è tutto un po’ prefabbricato. Camminare è bello e l’ambiente sta diventando sempre più romantico e affascinante. Ma io sento la mancanza di libertà. Poi, essendo con la troupe di Radio3, organizzata benissimo ed efficientissima, ogni sorpresa è esclusa. Si incontra un sacco di gente ma è gente come te, o quasi, gente che vuole camminare. Con la gente dei paesi hai pochi contatti salvo che quando ti vedono ti dicono “Buen Camino”. Il bon ton del Camino prevede che ci si dica continuamente “Buon Camino”. Io mi vergogno e dico “Ola”. La risposta sarebbe “Utreia” che non so che cosa voglia dire e non so nemmeno se si scrive così. A me sembra una parolaccia come Astorga. Penso a “Porca Utreia” e non la dico mai. Domani salita al Cebreiro. Non ho ancora deciso se vado fin su o no.
… e Moretti è il suo profeta. È chiaro, Ceratti ama polemizzare, per farlo, ogni tanto, dice cose a cui, secondo me, non crede nemmeno lui, poi, quando il gioco è scoperto, le chiama provocazioni! Moretti ha capito e già aspetta che qualcuno lo sfanculi per aver detto che Dell’Utri (per tacer di Castelli e Schifani) è un brav’uomo. Moretti, però, ambirebbe superare il suo maestro; Dell’Utri brav’uomo sarebbe troppo anche per il miglior Ceratti. Inutile riproporre la biografia di Dell’Utri, sappiamo tutti chi è. Mi sembra però che continua implacabile l’offesa al senso delle parole. Una volta brav’uomo si diceva di chi, per non aver fatto mai nulla di male e per aver tenuto sempre un comportamento pacifico verso chiunque, era rispettato dalla comunità. Dunque, Moretti provoca, altrimenti o non sa chi è un brav’uomo, o non sa chi è Dell’Utri (e sicuramente ignora chi era Torquemada).
da Silvia Palombi
Guasto non potevi dirlo meglio. Te vojo bbene.
da Filippo Facci Egregio Sabelli, diversamente da quanto asserito nel tuo fondamentale libro-intervista a Marco Travaglio io non mi considero «il Travaglio di destra» manco per niente, diversamente da quanto hai detto in una tua fondamentale domanda. Non ho mai detto una cazzata simile e me ne guardo bene. Fondamentali saluti.