da Pino Granata
Bossi dice che se non ci saranno le elezioni subito il popolo del Nord prenderà le armi. Berlusconi dice che se non ci saranno elezioni subito “marceranno” su Roma milioni di elettori del centrodestra. Signori dei Massmedia ed elettori del centrosinistra siete pregati di prendere sul sero queste dichiarazioni e , se è il caso, informare la magistratura,nel caso di Bossi.Nel 22 nessuno ci credeva e poi si è visto cos’è successo.
Sono stato al premio Nonino. Ho conosciuto lo scrittore vietnamita Nguyen Huy Thiep. Mi ha commosso il suo discorso. Ve lo propongo.Gentili Signore, Gentili Signori, il mio nome è Nguyen Huy Thiep. Sono uno scrittore vietnamita. Sono molto felice di essere presente qui oggi e di ricevere il premio “Nonino Risit D’Âur 2008”. È veramente un grande onore per me. Senza esagerare, posso affermare che questo premio è al di sopra di ogni mia possibile immaginazione. Gentili Signore, Gentili Signori,sono nato e cresciuto, ho vissuto come scrittore in un paese agricolo povero. Nel 1950, alla mia nascita, la popolazione del mio paese era di circa 30 milioni di abitanti, di cui il 90% analfabeti. Oggi la situazione è molto diversa rispetto ad allora, la popolazione è di poco più di 80 milioni di abitanti con un tasso di analfabetismo circa del 15%. In Vietnam la letteratura sta sviluppandosi a ritmo straordinario, come altri campi della vita economica e sociale. In passato, nel mio paese, avere una tradizione da letterato era quasi come avere una “virtù” (un concetto simile alla religione). Al tempo della generazione di mia madre, se le contadine anziane trovavano per strada fogli di carta scritti, li raccoglievano con cura, li lisciavano e li mettevano nei grandi canestri di riso come un oggetto sacro e misterioso. Al tempo della generazione del mio fratello maggiore, c’era un poeta che scriveva versi commoventi, come “nella nostra famiglia, i libri sono più preziosi dell’oro”. Gli scrittori sono sempre stati considerati persone speciali, rispettate per quello che scrivevano. Si pensava che il contenuto dei loro scritti esprimesse sicuramente qualcosa di illuminante, che avrebbe reso più civile la vita umana. Mezzo secolo dopo, la letteratura vietnamita comincia a inserirsi nel mondo, lo stile di scrittura, la fertilità di pensiero degli scrittori li rende diversi rispetto al passato. Poco più di 10 anni fa, nel 1997, Internet è arrivato in Vietnam e oggi viene utilizzato dal 25% della popolazione.Sono uno scrittore nato in campagna, mia madre è una contadina. Attualmente vivo nella capitale, i miei figli non conoscono più le attrezzature agricole, leggono i libri e li trovano noiosi, leggono le notizie solo su internet e giocano al computer con i videogames. Quando ero bambino e stavo imparando a scrivere, mio nonno materno, un letterato di vecchia scuola, mi raccontò una storiella che ricordo sempre. La storia iniziava così:In una località piena di piante, abitata da gente semplice, c’era un maestro buono e saggio, che faceva lo scrittore, insegnava ai bambini e sapeva coltivare per nutrirsi. Tutti lo rispettavano, lo consultavano in ogni occasione e ricevevano sempre i suoi sinceri consigli. Il maestro era molto povero, aveva solamente una coperta per coprirsi. Quando si metteva a scrivere, i fetidi topi diabolici arrivavano a rosicchiare la coperta rovinandola e ciò lo rendeva infelice. Un passante, vedendo la situazione, provò compassione per il maestro e gli regalò un gatto per catturare i topi. Siccome gli abitanti del villaggio amavano il maestro, tutti amavano anche il suo gatto e gli portavano il latte per nutrirlo. Un giorno, una ricca pellegrina, sentendo la fama di virtù del maestro, gli regalò una mucca per fornire latte al gatto. Vista la situazione, i compaesani costruirono una stalla per la mucca per ripararla dalle intemperie. «Ma è possibile che la mucca abbia un tetto e il maestro non abbia neanche una casa?» si domandavano gli abitanti del villaggio. Allora si misero a costruire una piccola pagoda per il maestro. Da quel momento il maestro non ebbe più tempo per meditare e scrivere, doveva allevare la mucca, che forniva il latte al gatto, che cacciava i topi. Gli abitanti di buon cuore del villaggio, notando che il maestro non meditava e non scriveva più versi come prima, gli mandarono una donna per curare la mucca. Alla fine, il maestro aveva il vestito per coprirsi, un gatto per catturare i topi, una mucca che forniva il latte e addirittura una donna che lo aiutava per le faccende in casa. Il maestro non riusciva più a ritrovare il proprio equilibrio. Ormai aveva ottenuto tutto, era ricco come un notabile. Prese in moglie la donna. Poco tempo dopo, cominciò ad arrabbiarsi, bestemmiare, spettegolare, si mise anche a bere, a picchiare la gente, a correre dietro le ragazze dell’età di sua figlia.Così finì il tranquillo percorso religioso del maestro.Gentili Signore, Gentili Signori, la storia del maestro che vi ho appena raccontato assomiglia al percorso di alienazione proprio di molti scrittori dei paesi agricoli arretrati in via di industrializzazione e di modernizzazione come il Vietnam. Nel nostro paese, col ritmo di sviluppo attuale, la campagna si sta sgretolando, alla gente manca la terra, tutto assomiglia a un cantiere in disordine. La nuova vita con le nuove opportunità sta spazzando via impetuosamente i villaggi, le famiglie, ciascuno di noi. Ciò non significa che non vi sia nulla di positivo, anzi, è un fatto formidabile. Però nascono altre questioni alla vista di tutti. In Vietnam ogni 20 minuti c’è una persona contagiata da HIV, ogni 15 minuti c’è un morto per incidente stradale. In che modo la letteratura possa impegnarsi nello sviluppo della vita moderna e che ruolo possa avere è la domanda che ogni scrittore oggi si pone.Gentili Signore, Gentili Signori,oggi sono qui presente per ricevere questo speciale premio con onore, non ho la speranza di poter riscrivere la storiella di mio nonno con un finale diverso. Mi piacerebbe veramente conoscere quei maestri che riescono a scrivere e nel frattempo avere anche le coperte calde, il gatto, la mucca e una donna felice per sé. Dio lucido e lungimirante ha sempre donato alla vita miracoli inaspettati!
Non sono 5 i miliardi di euro persi dalla francese Societè Generale, ma 50. Si avete letto bene, ben 100mila miliardi delle vecchie lire. Se fosse successa i in Italia una cosa del genere, apriti cielo. I soliti Italiani sprovveduti. La Banca d’Ialia non ha controllato. La colpa è di Prodi e facezie del genere.Da notare che la crisi delle Borse è dipesa da questa truffa. Una truffa che è costata almeno 200mila miliardi di euro. Ma anche quello che è successo in America con il sub-prime non è cosa di poco conto. Vedete che poi non siamo così pessimi!
da Antonio Berardi
“Li voglio vedere in faccia mentre mi votano contro”, diceva il nostro Prode. Ed io (e noi?) ad aspettare sfracelli, tipo da indurre il Mastellone a nascondersi a tempo inderminato nella piscina a forma di cozza. Invece il Mastella e famigli subissati dalla solidarietà (ma de che?) e accolti come eroi nelle braccia impudiche del centro destra. Grazie Prodi per tutta la lungimiranza.
da Gianni Guasto
Ceratti, non si avventuri con troppa disinvoltura per strade ripide, scivolose e troppo vicine ai crepacci: meglio evitare.Il suo riferimento al secondino nazista mi fa venire i brividi. E poi i nazisti non li fucilavano mica tanto facilmente, gli ebrei: prima di farli morire volevano essere ben certi che fossero morti e sepolti dentro, da vivi. E per fare quello non bastava eseguire gli ordini, bisognava mettersi d’impegno.
da Mario Strada
Be’, ve lo volevo dire. Rimarro’ in Borneo ad esercitare la pirateria.In Italia c’e’ troppa concorrenza.
da Biagio Coppola
Continuate pure a dare la colpa a Turigliatto per il fallimento del governo Prodi, fino a prova contraria la matematica dice che è andato sotto di cinque voti e non di uno! Mondate pure la coscienza dei Veltroni e dei Mastella dei Dini e dei Manzione i veri autori dello scempio che si è consumato l’altro giorno al senato. Il primo, abbacinato e incantato dalle sirene del nano di Arcore, si è fatto turlupinare come uno sprovveduto e poi lancia strali contro coloro che sono attaccati alle poltrone, ma da quanti anni copre cariche direttive lui? Da che pulpito viene la predica!
Bé, Cavicchioli, il coraggio dell’impopolarità per pareggiare i continon é mica stato una passeggiata: qualsiasi altro politico ci avrebbepensato diecimila volte prima di farsi fischiare e maledire da tutti.Quello che verrà ora, grazie anche a chi non ha avuto buon sensosufficiente a distinguere il dito dalla luna, ha già promessol’abolizione dell’ICI, e tutti ne saremo contenti, e lui pure,perché il debito pubblico può ricominciare ad allargarsi fino alleprossime presidenziali; e dopo, chi se ne frega?E poi, la legge Gentiloni le pareva proprio una schifezza? Chiavrebbe saputo fare di meglio? Turigliatto?
da Corrado Vigo
Leggendo il libro “La Casta” ho scoperto spese allucinanti.Scapagnini saprà fare certamente meglio al Senato.Chissà cosa si inventerà per portare le “migliorie” catanesi nei palazzi romani.Intanto l’ENEL taglierà l’erogazione dell’energia elettrica alla città di Catania per un insoluto a dir poco folle! Si parla di milioni di euro!!!Rimarrà al buio anche il Senato?
da Gigi Forzese
L’ineffabile, non contento di aver portato al dissesto finaziario Catania ha annunciato ieri “di non escludere di volersi candidare alle Politiche sebbene sperassi di avere piu’ tempo…” (per portare a termine lo scempio?). Piu’ ineffabile di lui saranno i miei concittadini che memori di cotanta efficienza dimostrata lo voteranno in massa, scommettiamo? Povera Catania (e povera Italia!)