da Gian Paolo De Tomasi
Concordo col Signor Galvano sulla disamina su Berlusconi. Non è certo una bella cosa per l’Italia che il nano più alto del mondo si insedi a Palazzo Chigi. L’ho votato nel passato ma oggi, francamente, mi sento in imbarazzo a votarlo. In primis perché non voglio che una persona di 70 anni decida il mio futuro, ancorché di schieramento politico vagamente affine al mio. Dall’altra parte vedo alcune persone capaci (anche molto capaci) che però non mi danno fiducia, soprattutto per l’ultimo anno e mezzo e per come stanno gestendo questi giorni. Claudio, andassimo in baita il giorno delle elezioni, con tutti i lobbisti?
da Biagio Coppola
L’anticomunismo viscerale e pedante di Granata mi infonde un po’ di tristezza perché mi riporta anni indietro e mi richiama alla mente personaggi illustri della nostra Repubblica come i Craxi i De Michelis i Di Donato…
da Pino Granata
Lentamente e timidamente tornano i girotondi. C’è ne è stato uno ieri a Bologna ed uno è previsto domani a Roma davanti al Senato. E’ ora che la Sinistra si svegli dal torpore e dallo choc della caduta del governo Prodi. Facciamo capire che siamo vivi e per niente rassegnati alla sconfitta. Al super-rifatto ricordiamo che non è il caso di vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso. Ride bene chi ride ultimo.
da Corrado Vigo
Secondo la Cassazione se un politico non mantiene le promesse fatte in campagna elettorale, non è reato dirgli che è un buffone!Quanti buffoni conosciamo? Non basta l’intera pagina del blog di CSF per elencarli.Mi limito solo a rallegrarmi per poter da oggi dirglielo in faccia, aggiungendo poi che con la sentenza n. 4129 della Suprema Corte non può nemmeno querelarmi.Che tristezza, però: preferirei che le promesse vengano mantenute. Almeno il 10%. Mi accontenterei già.
Cuffaro si dimette, ma Casini lo invita a candidarsi al Senato. Scapagnini lascia un deficit immondo e pensa anche lui al Senato. Andreotti li vorrà. Lui che non ha bisogno di candidarsi, essendo senatore a vita, sarà costretto a conviverci? E come Cuffaro e Scapagnini, quanti altri andranno negli scranni (o meglio spalti) del Senato? “acchiana Masi, scinni Brasi – scinni Masi, acchiana Brasi”
Con qualche giorno di ritardo un gruppo politico(rifondazione) siaccorge che l’avvertimento di Berlusconi di ricorrere alla piazza perottenere nuove elezioni è inquietante. Veramente è già un po’ di giorniche il padrone di Mediaset mena il can per l’aia su questa storia e mimeraviglio che solo adesso, ma meglio tardi che mai, qualcuno di accorgache questi avvertimenti sono inquietanti. Come al solito, però, ilsabellifioretti.com è stato il primo a segnalare la cosa. E poi diconoche i blog non servono a niente. Ma delle minacce di sovvversione diBossi, qualcuno ne vuole parlare?
da Pier Franco Schiavone
Erano gli anni ’60. La primavera e l’estate erano stagioni spensierate, di giochi e di sudate. In autunno si faceva appena in tempo a sorseggiare il mosto che tutti producevano in paese e già la stufa in terracotta della mia aula, a scuola, divorava legna. Nevicava, tanto; ho il ricordo di un paesino bianco, di suoni attutiti. La campana del campanile maggiore faceva toc-toc. La neve si accumulava, il fondo stradale si alzava di mezzo metro e cambiava così anche la dimensione del paese ai miei occhi. Era il tempo dei ceci arrostiti e di lunghe serate, sognando con Nembo Kid, ed era il tempo dei racconti di mia nonna davanti al focolare. Storie di orchi e di ammazzamenti, di bambini divorati e principesse infelici, racconti forse ispirati da Giovanbattista Basile, che gli anziani ripetevano oralmente. Era il tempo del silenzio, davanti al camino, appena violato dalla voce flebile della nonna e dal ronfare del gatto. Le scintille che salivano lungo il camino erano diavoli ipnotizzanti, il crepitio del fuoco e il sibilo del vento, lamenti di dannati, eppure mi addormentavo senza incubi, tanto c’era mia madre. Questo mi ha fatto venire in mente Nguyen, e non so perché.
da Paola Ragone, Roncadelle
Un sondaggio di oggi dice che un italiano su tre è felice per la caduta del governo Prodi, il secondo è triste e al terzo non gliene frega niente. Per rappresentare queste posizioni non servono centinaia di senatori. Ne bastano tre.
Che piacere ascoltare uno degli ultimi intellettuali del nostro panorama politico da Fazio ieri sera. L’eleganza intellettiva del Presidente della Camera strideva con quanto abbiamo visto negli ultimi giorni, che differenza con quei cialtroni che si sputavano addosso o che festeggiavano con mortadella e spumante dando un immagine pietosa della politica italiana al mondo intero. Peccato che le gelosie, anche dei compagni di schieramento, per la sua forte personalità lo terranno quasi in disparte in futuro, e invece credo che ci sarebbe bisogno della sua limpidezza morale per contrastare l’arroganza della vil razza cafona dei parvenue!
da Rita Rosati, Roma
A quello che dicono Bossi e Berlusconi, armi e marce varie, c’è da aggiungere la dichiarazione di ieri di Diliberto: prenderanno i forconi se ci sarà un governo misto sinistra/destra/centro. Ma, se prendessero tutti la zappa?