da Massimo Minelli
Alla signora Bergamo vorrei ricordare, se non lo sapesse, che a San Paolo, e in tutto il Brasile, vivono moltissimi discendenti di emigranti italiani. Mi sembra normale che cognomi (e quindi nomi di aziende e negozi) siano italiani (o quasi). Cosí come in Europa molti nomi di ristoranti e aziende stanno sempre piú diventando “arabeggianti”. Ci sará un motivo? Che poi i brasiliani non abbiano un grande patrimonio artistico, culturale, musicale ecc. (opinione peraltro discutibile) é altrettanto naturale: si tratta di un paese storicamente e demograficamente giovane. Lí greci e romani non sono mai arrivati: o sbaglio?
da Pier Franco Schiavone
Ehi, Santi, una notizia, i giornali li leggo anch’io, pertanto sapevo dell’ispirazione al santo del giorno da parte del tenero John. Quanto al Thomas, Buffon ha rivelato che si è ispirato al nome di Nkono; ma perché mai poi la Mitteleuropea abbagliante si è posta problemi di pronuncia, è un mistero onfalico. Forse perché a Praga dicono: Ehi Louis Thomas, come sta tua moglie Hillary? E tua figlia Xenia? È vero che tua sorella Samantha (con l’h, perché senza non la sanno pronunciare) si è fidanzata con l’Italiano Czaudvio? Tra l’altro l’abbagliante sarà anche Mitteleuropea ma vive in Italia con un marito Italiano portiere della nazionale Italiana, dunque! Cosa c’entra la traduzione simultanea? Mi sfugge la sottile ironia del Santi. In ogni caso saranno cazzi loro, noi si stava scherzando, del nome dell’Elkannino e del Buffonino non me ne può fregá de meno; Se John vorrà chiamare il prossimo figlio Marcaspio o se Buffon (che dio ce lo conservi) vorrà chiamare il prossimo figlio Gedeone come Carmignani, stracavoli loro.
da Paolo Beretta
Caro Ceratti, che le tue idee espresse nei punti 1, 2 e 3 ti suonino corrette mi sta benissimo. Che siano “largamente condivisibili” assolutamente no, è solo una tua pia illusione. Io non le condivido per niente, anzi. E mi ritrovo in buona (e folta) compagnia.
da Vittorio Grondona – Bologna
Mi spieghi il signor Ceratti in quale modo possa essere “alienato” il diritto delle donne al ricorso della pratica dell’aborto. Chi se lo prende quel diritto? Lo stato? Il maschio? L’aborto poi non è la soppressione di un essere umano, ma nella realtà è l’interruzione della primissima parte del ciclo di formazione dell’essere umano, il quale è completo ed ufficialmente riconosciuto tale solo quando nasce nel vero termine della parola. Infine sarei pure io felicissimo se si riuscisse a formare una società mondiale in cui il rispetto della vita, del suo iter preparatorio e successivo, della sua completa e felice accettazione come dono prezioso all’umanità, sia riconosciuto ed agevolato da tutti e non solo a parole. Purtroppo non è ancora così. Spero che fra i miracoli dei nuovi santi sia in programma anche quello che ci renda finalmente migliori con il nostro prossimo. Potremmo amare di più la vita nostra e degli altri e di conseguenza desiderare tutti di abolire definitivamente le guerre e gli aborti.
da Dan Galvano, Basilea
Confermo quanto detto dal sig. Vigo. Sono tornato in Italia per la vacanze di Natale, in Puglia, e tre caffè al volo in piazza sono costati 1,80 ?. 60 cents a testa. Nel resto d’Europa il caffè spesso è pessimo (oltre ad essere smisuratamente lungo…) e costa tanto. Qua in Svizzera non si va sotto i 3 franchi, quasi 2?! Per un caffè!! .Tra l’altro sentivo che Starbucks fatica ad investire nel mercato italiano proprio perchè non possono competere col prezzo caffè da noi. E credo che gli italiani preferiscono ancora, fortunatamente, il sapore di un buon ristretto al confronto con i beveroni da loro offerti. Senza parlare dello stile dozzinale e impersonale in cui sei “costretto” a berli.
Se voglio svendere l’Alitalia, la riduco a un cesso e così tutti sono contenti della sua svendita. Così è successo anche con le altre svendite delle nostre ricchezze socialmente accumulate. Se voglio quindi costruire costosissimi inceneritori e darli in pasto alle speculazioni dei privati, in un momento in cui molte province italiane hanno saggiamente deciso di non costruirne più in quanto le relative emissioni di nanopolveri killer da Pm 2.5 a Pm 0.1, che nessun filtro può fermare, e le inevitabili fuoruscite di diossine sono universalmente riconosciute dannose per la salute pubblica, devo solo creare un’emergenza talmente devastante da provocare spontaneamente l’invocazione popolare per loro costruzione, accettata a quel punto come scelta obbligata del danno minore. Per completare la baldoria in una danza vertiginosa di quattrini, li spaccio anche come “fonti d’energia rinnovabile” facendoli legalmente pagare a tutti gli italiani con le già carissime bollette Enel. Accidenti, sono proprio un furbone matricolato!…
da Biagio Coppola
Ecco il testo della poesia di Eduardo, che Tony Servillo ha recitato l’altra sera al Teatro Mercadante, e che si intitola «L’imputata»: «Cara còzzeca, tu staie nguaiata», dicette ‘o magistrato. «’O fatto è chisto, ccà nun te salva manco Giesù Cristo: o l’ergastolo, o muore fucilata. Qua ci sono le prove, figlia mia… Tu hai portato il bacillo del colera: la tua presenza è una presenza nera, ‘a ggente more all’erta mmiez’ ‘a via. Che dici a tua discolpa?» «Ecco, vedete… Affunn’ ‘o mare ‘a còzzeca s’arrangia», dicette l’imputata, «e lo sapete… Là sotto, Presidè, pare l’inferno! Chello c’arriva, ‘a cozzeca se mangia: si arriva mmerda, arriva dall’esterno».
Domani giovedi 10 gennaio, sulla Stampa, intervista al Principe. Chi è il Principe? Vabbé, ma allora debbo proprio dirvi tutto! (csf)
Passate le vacanze ricominciano i miei giri per tv. Stasera, ore 21, intrevistato da Gagliardi per Eco Tv, canale satellitare. E non finisce qui. (csf)
da Corrado Vigo
Ieri in vari telegiornali è stata data la notizia che la tazzina di caffè costa fra € 0,80 ed € 1,20. A Catania costava, fino al mese scorso, mediamente € 0,70. Non si comprendono gli aumenti, ma vi faccio vedere uno scontrino. E’ di ieri mattina. Ad un bar della zona industriale di Catania, un bar molto elegante, ed affollatissimo. Ieri mattina, appunto, con un mio amico abbiamo preso un caffè, prima di dirigerci in campagna, io da una parte e lui da un’altra. Sorpresa: il caffè è costato € 0,50 a tazzina. Perchè, quindi, deve costare fino ad € 1,20????