da Bruno Stucchi
Il Pres. del Cons. diventa ministro della giustizia ad interim. Forse ho perso una puntata, ma mi pare di ricordare che anche il prof. e’ inquisito.
da Carla Bergamo
Per quello che ne so, la Sicilia è l’unica regione a statuto speciale con 100% di autonomia, ossia, 100% delle tasse pagate nell’isola restano nell’isola. Diversamente, per esempio, dal Friuli V.G., che se ne trattiene il 60%. Il 57% delle spese sanitarie della Sicilia le paga lo Stato. Una regione dove i precari guadagnano stipendi da fame, ma i consiglieri regionali hanno gli stipendi più alti d’Italia (e lavorano molto meno). E i portaborse superano i quattromila Euro. Una regione con le pensioni statali più alte d’Italia. Tutto questo riportato da Milena Gabanelli nel suo Report di alcuni anni fa. L’aeroporto di Malpensa non serve necessariamente solo la Lombardia, che non è una regione a statuto speciale, ma è un “aeroporto di smistamento”. Forse più che sovvenzionare la regione, lo Stato dovrebbe insegnargli come spendere?
da Vincenzo Rocchino, Genova
Non c’è dubbio che l’uso del telefono, tra le molte utilità a cui ci siamo abituati da tempo, è quello che più di altri, se usato senza la necessaria attenzione, può significare la fine di una vita comoda e tranquilla; mettere a conoscenza di un eventuale intercettatore le nostre attività più o meno lecite, significa porci in condizioni che la nostra vita possa essere stravolta. Allora è sempre più vero che il bel tacere (specie al telefono) non fu mai scritto.
Cara Altrui, la disputa sulla visita papale alla Sapienza non mi interessa piu’, ma vorrei proporre una mia interpretazione. La chiesa cattolica e’ come un tennis club: quando ci si iscrive si accettano le regole, di solito illustrate in uno statuto. Se vuoi essere socio, le accetti senza discuterle. Se non le accetti non puoi diventare socio. Ecco, io sono laico e non accetto le regole del tennis club cattolico apostolico romano. Faccio parte di un altro club. Ma non posso impedire ad altri di giocare a tennis, anche se con modalita’ diverse da quelle da me accettate.
da Silvia Palombi
E se invece di Benedetto XVI alla Sapienza avessero invitato un muftì, un ayatollah, un ulema, un marabù o qualsiasi altro esponente della chiesa maomettana magari chissà lo avrebbero fatto parlare, perché noi qua in Italia saremmo un libero stato con una libera chiesa all’interno e invece la coabitazione, sempre poco rispettosa nevero, da quando sul soglio di Pietro c’è il pastore tedesco è una figura astrusa e lui si impiccia instancabile nei fatti nostri con teutonicissima cocciutaggine.
da Alessandro Ceratti
La mia opinione sulla questione è questa: ha fatto bene il rettore ad invitare il Papa (e avrebbe fatto altrettanto bene a non invitarlo). Fanno bene (nel senso che è assolutamente legittimo) i professori e gli studenti a contestare la circostanza (ma anche non farlo sarebbe stato giusto). Fa bene il Papa a decidere, visto il clima generale, di non andare più all’incontro (ma anche se avesse deciso di andare comunque nulla di male). Su quanto dice invece Paola Altrui avrei delle forti obiezioni. Il dogma dell’infallibilità papale e la non negoziabilità dei valori cattolici riguardano appunto questioni religiose. Non credo che i professori, laici, abbiano neppure interesse ad affrontare quel genere di tema. (il Papa è infallibile se e quando decidesse di esprimersi su temi come la consustanzialità o la transunstazialità dell’Eucaristia). Ratzinger è abbastanza istruito per sapere benissimo che in un dibattito scientifico non si può far ricorso al principio di autorità.
da Pier Franco Schiavone
Sarà vero che al clan Mastella è stata contestata l’associazione per delinquere, non perché mirava ai soldi, bensì al potere? Se la notizia fosse vera ci troveremmo di fronte ad una scoperta socio-politica sensazionale: i magistrati avrebbero scoperto, con 60 anni di ritardo, la Democrazia Cristiana! Se fosse vero quello che trapela, allora sarebbe bastato ascoltare un qualsiasi abitante di Ceppaloni, o un Veneto o un Molisano, insomma una persona qualunque che abbia l’età per aver vissuto, in una regione bianca, l’epopea clientelare della DC. Se arrestano la moglie del ministro per cose del genere, allora dobbiamo considerare temporaneamente a piede libero Andreotti, Buttiglione, Casini & C. Per assurdo, devo sperare che le cose siano più gravi di quelle che si raccontano. Il fatto è che a sradicare i clan neodemocristiani dovrebbero pensare i cittadini, anche se, purtroppo, non sempre percepiscono la realtà, non a caso dalle mie parti, a Casacalenda, in Molise, la DC era chiamata Lupinella, il foraggio per gli asini.
da Paolo Beretta
Se alla Sapienza fosse arrivato un mullah le manifestazione le avrebbe fatte Calderoli con i suini. Se non altro, però, il discorso del mullah sarebbe stato più interessante visto che dei mussulmani sappiamo poco, mentre Ratzinger e i suoi tirapiedi ci elargiscono la loro saggezza quantomeno tutte le settimane. Quello che dice e vuole la Chiesa lo conosco, ormai, quello che dicono e vogliono i musulmani (e la ghenga di Bin Laden non rientra nella categoria, checché ne dicano loro) mi piacerebbe saperlo. Eccola la differenza.
da Paola Altrui
Nel commentare le disavventure giudiziarie che hanno investito la famiglia Mastella e l’Udeur, il Corriere della Sera scrive: “In alcuni casi risulta difficile la distinzione tra episodi penalmente rilevanti e basse pratiche politiche. Appartengono sicuramente alla prima categoria le falsificazioni delle graduatorie per i concorsi pubblici e le manovre sugli appalti. Altri, come l’episodio nel quale Camilleri si fa stracciare una multa per eccesso di velocità dal sindaco del Comune di Alvignano, con la complicità di un vigile, sono soprattutto indicativi di una mentalità clientelare, sintomi di malcostume politico”. E di un abuso d’ufficio no?
da Isabella Guarini
Caro CSF, nel caso delle dimissioni del Ministro di Grazia e Giustizia, proprio perché gli affetti familiari prevalgono sugli interessi pubblici, sarebbe stato opportuno da parte del Presidente della Giunta Regionale non inserire nel suo listino di premio elettorale la moglie di un Ministro, eletta poi Presidente del Consiglio Regionale. Mutatis mutandis è lo stesso conflitto d’interessi che si attribuisce a Berlusconi. In queste ore, tra Rifiuti-monnezza, Rifiuti-Sapienti al Papa, Rifiuti del Ministro di Grazia e Giustizia, sembra quasi il film della caduta dell’impero (di) Romano!